Seconda edizione dell’Osservatorio dell’edilizia sostenibile di Saint-Gobain cui ha partecipato un campione di 1.760 intervistati di età pari o superiore a 18 anni provenienti da 22 paesi. Il sondaggio quantitativo è stato condotto tra professionisti, studenti, rappresentanti eletti e membri di associazioni. L’obiettivo è comprendere i trend e le leve da attivare per accelerare lo sviluppo dell’edilizia sostenibile. Tra le tante evidenze emerse: Il 95% degli intervistati concorda sul fatto che l’implementazione di un’edilizia più sostenibile sia una questione importante o prioritaria.
Quali sono le tendenze dell’edilizia sostenibile a livello internazionale? Quali sono gli strumenti da attivare per accelerarne lo sviluppo? Sono domande che molti si pongono e a cui fornisce interessanti risposte la seconda edizione dell’Osservatorio dell’edilizia sostenibile di Saint-Gobain. Qui lo puoi scaricare (in lingua inglese). Un brevissimo video, sempre nella lingua di Shakespeare, offre i principali risultati della ricerca. Con una necessaria premessa. E’ la definizione di edilizia sostenibile fornita dalla multinazionale: l’edilizia sostenibile combina prestazioni e durabilità: durante tutto il suo ciclo di vita, contribuisce positivamente alla salute e al benessere delle persone, ha un impatto ambientale ridotto e offre valore economico e qualità superiori.
L’edilizia sostenibile
L’argomento è oltremodo di rilievo perché, ricorda la multinazionale, il settore delle costruzioni da solo produce il 37% delle emissioni di CO₂, consuma il 50% delle risorse naturali e genera il 40% dei nostri rifiuti solidi. Da queste constatazioni emerge che “il settore delle costruzioni ha un ruolo importante da svolgere, un ruolo decisivo per l’equilibrio del nostro pianeta e dell’umanità”, evidenzia Benoit Bazin, CEO di Saint-Gobain.
La ricerca
Il sondaggio è stato condotto dall’istituto di ricerca CSA tra l’11 dicembre 2023 e il 31 gennaio 2024 su un campione di 1.760 intervistati di età pari o superiore a 18 anni provenienti da 22 paesi: Argentina, Brasile, Canada, Colombia, Repubblica Ceca, Egitto, Finlandia, Francia, Germania, India, Italia, Messico, Polonia, Portogallo, Sud Africa, Spagna, Svizzera, Turchia, Emirati Arabi Uniti, Regno Unito, Stati Uniti, Vietnam. Il panel degli intervistati comprendeva rappresentanti eletti, professionisti, studenti e membri di associazioni coinvolte nei settori dell’edilizia, della transizione ecologica, dell’edilizia abitativa, dell’energia…In particolare: 440 operatori delle costruzioni, 440 studenti di ingegneria e architettura, 440 membri di associazioni, 440 rappresentanti eletti.
I risultati principali
Da questo nuovo Osservatorio emergono quattro risultati chiave:
-Percezioni sull’edilizia sostenibile stabili con un invariato punto di vista ambientale (rispetto al sondaggio precedente). La salute e il benessere degli occupanti degli edifici sono ancora poco riconosciuti e promossi;
-Un senso di urgenza condiviso, che tuttavia richiede una migliore sensibilizzazione e cooperazione;
-Operatori più informati, formati e impegnati;
-Per essere efficace, la diffusione dell’edilizia sostenibile deve essere ben adattata alle realtà locali.
I dati della ricerca
Il 95% degli intervistati concorda sul fatto che l’implementazione di un’edilizia più sostenibile sia una questione importante o prioritaria. Questo grado di urgenza è chiaramente condiviso da tutti gli attori, indipendentemente dalla regione geografica. Allo stesso tempo, la comprensione dell’edilizia sostenibile sembra parziale, spesso limitata alle questioni ambientali. La sua definizione è ancora in gran parte associata alla “edilizia verde”: con un collegamento direttamente legato all’efficienza energetica degli edifici (42%) e al raggiungimento della neutralità carbonica nelle costruzioni (33%). Le nozioni di resilienza e comfort degli occupanti sono considerate più secondarie. Unica eccezione è la Turchia, dove l’edilizia sostenibile è percepita maggiormente in termini di benessere degli abitanti, secondo il 25% contro il 14% della media mondiale.
Consapevolezza elevata
Sebbene la consapevolezza sia elevata, varia a seconda della categoria degli intervistati: l’87% degli intervistati ha affermato di avere familiarità con l’edilizia sostenibile, ma il 20% degli eletti intervistati ha dichiarato di non averne mai sentito parlare. Il 68% degli intervistati dichiara di essere sufficientemente informato. Tuttavia, occorre fare di più per educare i rappresentanti eletti, il 20% dei quali afferma di non aver mai sentito parlare di edilizia sostenibile. Eppure, la voglia e l’impegno ci sono: la stragrande maggioranza degli attori in tutti i paesi (87%) concorda sulla necessità di andare oltre in termini di sostenibilità nelle costruzioni.
Azioni da intraprendere
Tra le azioni prioritarie da intraprendere per accelerare lo sviluppo dell’edilizia sostenibile, si ritiene cruciale affrontare la sensibilizzazione dell’opinione pubblica, il tema del costo percepito e la collaborazione di tutti i soggetti interessati. D’altro canto, il ruolo delle iniziative pubbliche (norme, regolamenti, sussidi), pur essendo fondamentale, rimane sottostimato. Infine, la ristrutturazione energetica sembra essere una priorità nei paesi con un patrimonio edilizio consolidato, come la Francia e l’Italia, rispetto ai paesi che danno priorità ai programmi di nuova costruzione per ospitare una popolazione in crescita, come il Canada, l’America Latina e l’Asia.
I professionisti
Architetti e studi di ingegneria sono in cima alla lista degli attori più spesso citati per promuovere l’edilizia sostenibile. Mentre ai professionisti della progettazione edilizia viene attribuito il 29% delle risposte di prima intenzione, i rappresentanti eletti e le istituzioni pubbliche seguono a ruota, rispettivamente con il 21% e il 20%. Una nota positiva è che i professionisti si sentono fortemente impegnati a favore dell’edilizia sostenibile: l’85% afferma di svolgere tutta o parte della propria attività in questo settore e il 92% prevede di farlo entro i prossimi cinque anni.
Fornitori e appalti
Il mancato impegno per l’edilizia più sostenibile è percepito dai professionisti come un fattore discriminante. Molti professionisti considerano l’impegno dei propri fornitori per l’edilizia sostenibile come un criterio di selezione. Per quanto riguarda gli eletti, la dimensione sostenibile è un criterio decisivo per l’assegnazione degli appalti pubblici: quasi 9 su 10 ritengono importante questo criterio.
Gli studenti
Infine, tra gli studenti che percepiscono come prioritaria la realizzazione di costruzioni più sostenibili, il 45% afferma che non accetterebbe un’offerta di lavoro da un’azienda che non sia impegnata nell’edilizia sostenibile.
EB