La seconda puntata del nostro viaggio tra le Vetrazioni per edilizia, a cura dell’esperto Elvio Tessiore, come anticipato nella prima, affronta il tema delle rotture spontanee dei vetri per edilizia dovute a shock termico. E offre qualche raccomandazione per evitarle.
Le rotture spontanee
Lo sviluppo delle nuove tecnologie per ridurre l’emissività del vetro e/o ridurre il fattore solare, hanno reso questo materiale una macchina da guerra. Si è arrivati a valori bassissimi di dispersione termica e alta riflessione energetica impensabili solo fino a un decennio fa. E questo grazie a strati sottilissimi di metalli depositati su una faccia del vetro per sputtering. Ma come per tutte le macchine complesse, oltre ai benefici bisogna fare i conti con alcune criticità.
Verifica attenta delle installazioni
Se la riduzione di trasmissione luminosa può’ inficiare il comfort abitativo senza provocare ulteriori danni, l’incremento degli assorbimenti energetici dovuti agli strati metallici depositati, costringe gli utilizzatori a verificare attentamente esposizioni e stato dei luoghi prima di avventurarsi a vetrare infissi soprattutto di grandi dimensioni. Il valore generalmente accettato, per il vetro float ricotto, di resistenza contro il differenziale e la variazione improvvisa di temperatura, è di 40°C. ( fonte UNI EN 571-2 :2016 ). Questo valore è influenzato dalla qualità del bordo.
Attenzione a sole e ombre
In presenza di esposizioni per cui il sole permane per lungo tempo sulla vetrata e contestualmente la presenza di ombre fisse di qualsiasi origine sulla lastra, rendono il rischio di rottura concreto. Le contromisure ci sono ma purtroppo verifichiamo ancora un’incidenza di rotture da shock termico importante a significare che il virus della disattenzione è ancora diffuso.
(continua)
Elvio Tessiore, Glassconsulting
Prossime puntate:
-Rotture spontanee: le rotture da errato carico;
-Rotture spontanee: le rotture da inclusione da solfuro di nichel
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Prima puntata: Le vetrazioni per edilizia, tra patologie e “virus”