A titolo personale Samuele Broglio, vicepresidente di Confartigianato Legno, normatore europeo e nazionale, interviene sul nuovo Regolamento Prodotti da Costruzione siglato anche come nuovo CPR. Acronimo del nome inglese Construction Products Reguation. Anche se mancano ancora molti Atti legislativi a corredo del provvedimento, il suggerimento è di “cominciare a prepararsi”.
Il Nuovo CPR è ormai realtà, anche se i suoi effetti pratici sul mercato non si vedranno troppo presto. Infatti, a fronte di un’entrata in vigore ufficiale in data 7 Gennaio 2025 ed un inizio applicazione in data 8 Gennaio 2026. Vedi news. Gli effetti pratici del nuovo Regolamento sulle singole famiglie di prodotto si vedranno nella realtà solo quando le nuove Norme Armonizzate scritte in “ambiente nuovo CPR” usciranno dal periodo di coesistenza.
Scarica qui il testo italano del CPR
Il nuovo CPR sarà legge
In ogni caso il nuovo CPR esiste. Presto o tardi, diverrà il quadro legislativo sulla quale tutti noi dovremo basarci per dimostrare e dichiarare la conformità dei nostri prodotti. Essendo tale conformità condizione imprescindibile per l’immissione di detti prodotti sul mercato sarà quindi meglio che tutti noi cominciamo sin d’ora a prepararci, quantomeno psicologicamente, al fatto di dover cambiare il nostro approccio nei confronti della Marcatura CE. Cambio che sicuramente dovrà essere molto più marcato di quello sostanzialmente nullo, a mio avviso, che ha accompagnato la transizione dalla ormai dimenticata Direttiva 89/106 all’attuale Regolamento 305/11.
Difficile un giudizio
Dare un giudizio ora e dal punto di vista pratico (punto che onestamente è l’unico che mi interessa, non essendo io un amante della “filosofia normativa” che troppo spesso caratterizza i dibattiti tra soggetti conivolti nel processo normativo) del nuovo CPR mi viene difficile. Infatti, molte delle ricadute reali ed operative sulle aziende del nuovo Regolamento saranno influenzate dal processo di implementazione che tradurrà in obblighi procedurali i principi ad oggi contenuti nel documento legislativo.
Principi e costi
Sul piano del principio il nuovo CPR è più che condivisibile, dato che si pone come obbiettivo quello di superare le molte lacune dell’attuale CPR 305/11. Tuttavia, sul piano delle reali incombenze alle aziende e quindi dei relativi costi poco si può dire oggi in quanto alcuni dei condivisibili principi stabiliti dal nuovo CPR non sono ancora stati declinati in procedure operative. Certamente alcune delle nuove clausole regolamentari porteranno un aumento delle incombenze per le aziende. Tuttavia, quantificare ora l’entità di tale incremento e quindi prevederne i costi è impresa praticamente impossibile data la mole dei particolari ancora da mettere a punto.
Non dormire sugli allori
Per quanto riguarda i tempi di reale implementazione del nuovo CPR per i nostri prodotti, che sono come detto legati all’armonizzazione delle nuove norme EN, si può prevedere che, visti gli ultimi slittamenti nelle tempistiche di emissione della Richiesta di Standardizzazione (Standardisation Request), se ne possa parlare tra il 2028 ed il 2029. Ciò però non autorizza a dormire sugli allori, in quanto ad un cambiamento cotanto epocale sarà meglio giungere preparati.
Per portarsi avanti
Per coloro che vogliano cominciare ad avere un quadro generale del nuovo Regolamento segnalo la guida in linea inglese redatta da SBS in collaborazione con EBC, scaricabile sia dal sito SBS sezione “SME Guides” che dal quello EBC o direttamente al link SMEs-Guide-on-New-CPR.pdf .
Samuele Broglio, vicepresidente nazionale Confartigianato Legno, vicepresidente SBS
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