Venerdì 17 gennaio si è chiusa a Monaco di Baviera la fiera delle costruzioni Bau 2025. Un’edizione segnata dall’innovazione pervasiva ma anche dalla speranza e dal coraggio del mondo dell’edilizia, tedesco e internazionale, di fronte alle molteplici crisi. Per la prima volta, in oltre 60 anni di storia, gli espositori internazionali provenienti da 58 paesi sono risultati superiori in numero a quelli tedeschi. Come tradizione gli espositori italiani risultano primi per numero davanti a cinesi, turchi, austriaci e svizzeri. Sempre più internazionale anche la partecipazione dei visitatori. I non tedeschi toccano per la prima volta il 44%: per numerosità, dopo i locali, secondi appaiono gli austriaci, terzi gli italiani. La prossima edizione della Bau si terrà dall’11 al 15 gennaio 2027.
E’ sempre più internazionale la Bau, fiera delle costruzioni, dell’architettura, dei materiali e sistemi per edilizia svoltasi in un contesto economico difficile per l’economia e l’edilizia in Germania. Contesto difficile anche a livello europeo. Nonostante ciò, la fiera emerge come la manifestazione preminente a livello internazionale. Così appare anche dai numeri conclusivi rilasciati dalla Messe München e non solo dal colpo d’occhio che poteva avere il visitatore tra gli affollatissimi padiglioni e stand del Centro fieristico monacense. Veniamo ai dati di una manifestazione che, è bene subito precisare, è stata accorciata di un giorno rispetto all’edizione precedente del 2023.
I numeri della Bau 2025
Nei 5 giorni dell’evento, la Bau 2025 è stata visitata da oltre 180.000 visitatori (erano 190.000 nel 2023) giunti a Monaco per cogliere le proposte di 2.230 espositori (erano 2.260 nel 2023) giunti da 58 paesi. La quota degli espositori internazionali ha toccato per la prima volta il 52% superando quelli locali. Oltre alla Germania, i paesi più rappresentati dal lato degli espositori a Bau 2025 sono stati Italia, Cina, Turchia, Austria, Polonia, Belgio, Svizzera, Spagna, Paesi Bassi e Grecia. Sempre più internazionale la fiera risulta anche dal punto di vista della partecipazione dei visitatori esteri che toccano il 44%. Oltre alla Germania, i principali paesi visitatori sono risultati Austria, Italia, Svizzera, Polonia, Turchia, Cina, Romania, Repubblica Ceca, Spagna e Croazia.
Un messaggio forte di speranza
Un’edizione segnata dall’innovazione pervasiva ma anche dalla speranza e dal coraggio del mondo dell’edilizia, tedesco e internazionale, di fronte alle molteplici crisi che ci attanagliano. Pensando solo al mondo tedesco, l’edilizia è in forte crisi da due anni, vedi news. Molto penalizzato è il settore dei serramenti, vedi news L’economia in generale non tira. Il paese anche nel 2024 rimane in recessione. I consumi permangono deboli mentre i prezzi dell’energia sono alle stelle (rispetto al passato). Non parliamo poi della politica tedesca in crisi profonda: fra poche settimane ci saranno nuove elezioni. Nonostante ciò, nei padiglioni della Bau si respirava un clima di fiducia e di speranza. Che il 2025 sia l’anno della svolta?
Temi dominanti
Nei forum specialistici, nei convegni, nelle mostre e nei padiglioni gli argomenti dominanti sono risultati cinque: “costruzione resiliente e rispettosa del clima”, “trasformazioni città/campagna/quartiere urbano”, “efficienza delle risorse”, “costruzione modulare, seriale, produttivo” e “costruzione economica”. Temi emersi in maniera prepotente anche nei discorsi che hanno tenuto rinomati progettisti come Carlo Ratti, Satoshi Ohashi, Verena von Beckerath ed Elisabeth Endres al forum “The Future of Building”.
La prossima edizione della Bau si terrà dall’11 al 15 gennaio 2027
(continua)
Ennio Braicovich
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