Secondo i calcoli di ANCE, Il 30% dell’extragettito fiscale registrato dallo Stato nel primo semestre dell’anno, che è stato pari a 14,3 miliardi, è stato generato dagli interventi finanziati con il Superbonus 110%
Il Fisco registra nel primo semestre dell’anno un extragettito di 14,3 miliardi, come certifica il MEF, il Ministero dell’economia e finanze. E subito Ance, l’associazione degli imprenditori edili, fa i conti in tasca al Fisco per quantificare il peso del settore delle costruzioni nell’extragettito. Del resto non è novità per nessuno che le attività edilizie dell’ultimo anno hanno pesato per un terzo nella folgorante crescita del PIL 2021.
Il Fisco fa boom
Così Ance, come riporta in prima pagina il IlSole24Ore, ha calcolato che il beneficio generato alle casse statali dagli interventi finanziati con il superbonus è pari a 4.219 milioni, ovvero il 30% dell’extragettito. Alla cifra concorrono due fattori. Il primo è l’IVA pari a 1,374 milioni di euro. Il secondo fattore è composto da Irpef e IVA derivanti dai maggiori consumi degli occupati negli interventi legati al Superbonus. Tuttavia, scrive il Rapporto dei costruttori edili, “se si considerano gli ulteriori effetti positivi derivanti dai contributi previdenziali e assistenziali, nonché le imposte pagate dalle imprese coinvolte nel processo realizzativo, le entrate ascrivibili al Superbonus 110% raggiungono circa 6,4 miliardi”.
Rimane il blocco dei crediti
Secondo quanto dichiara Federica Brancaccio, la presidente di ANCE, al giornale finanziario: “Questi dati ci confermano che il Superbonus meriterebbe una giusta attenzione nell’azione di governo, che può ancora intervenire a correggere alcuni aspetti con il decreto Aiuti bis. Noi constatiamo che la cessione dei crediti resta bloccata anche dopo la norma che ha reso possibile retroattivamente al 1° maggio 2022 la cessione facilitata dei bonus da parte delle banche”.
PIL e Fisco crescono di pari passo
La riflessione immediata è che anzitutto non è vero che, vedi la narrazione di certi giornali, che il Superbonus è un buco finanziario. Del resto, solo pochi giorni fa Nomisma, serio istituto di ricerca economica e sociale, aveva scritto in un suo Rapporto che il Superbonus, con le sue agevolazioni, le detrazioni e i rimborsi alle ristrutturazioni edilizie, ha generato un valore economico di 124,8 miliardi di euro (pari al 7,5% del Prodotto interno lordo del Paese).
Disincagliare i crediti
La seconda considerazione è che la cessione dei crediti derivanti da bonus edilizi, Superbonus in testa, rimane bloccata, salve qualche rara eccezione. Ora si spera in un loro disincagliamento che potrebbe giungere dal DL Semplificazioni che è all’esame del Senato per l’approvazione definitiva, dopo l’ok della Camera. Non si tratta di bazzecole. Il blocco riguarda 5,2 miliardi di euro di imprese edilizi, impiantisti, serramentisti e clienti finali.