Tecnologia

La produzione di serramenti e chiusure oscuranti è rimasta sostanzialmente patrimonio dellafalegnameria e dei falegnami e limitata all’utilizzo del legno quale materiale strutturale fino all’Ottocento. L’invenzione dei profilati in ferro prodotti industrialmente ha permesso la progettazione e la costruzione di porte e finestre, di grandi vetrate e serre, dalle linee esili (ferrofinestra). Negli anni Venti e Trenta del XX secolo inizia la produzione di profilati in alluminio che vengono utilizzati per produrre serramenti e quindi anche facciate vetrate. Negli anni Cinquanta inizia la produzione di profilati in PVC che, assemblati opportunamente, formano serramenti e infissi. Lo sviluppo di accessori e guarnizioni, dagli anni Settanta e Ottanta in poi, ha permesso di ottenere finestre e porte dalle elevate prestazioni e durabilità. L’evoluzione della tecnologia ha portato sempre di più a soluzioni composite quali i serramenti in legno/alluminio, pvc/alluminio, alluminio/pvc, alluminio/legno, fibra di vetro…in cui i progettisti utilizzano i diversi materiali per raggiungere superiori livelli prestazionali ed estetici.

Che cosa sono gli EDIFICI nZEB?

nZEB è l’acronimo di near Zero Energy Building, ovvero edifici a consumi energetici quasi nulli.  Sostanzialmente sono edifici ad altissima prestazione energetica in cui il fabbisogno energetico molto basso o quasi nullo è coperto in misura significativa da energia da fonti rinnovabili, prodotta in situ. La direttiva EPBD (2010/31/EU) ha introdotto il concetto di edificio nZEB. La direttiva europea EPBD rappresenta la principale politica comunitaria in materia di prestazione energetica degli edifici. L’Italia ha recepito l’EPBD con decreto-legge 63/2013, convertito in legge n. 90/2013. In particolare le caratteristiche di un “edificio a energia quasi zero” in Italia sono stabilite dal Decreto Ministeriale 26 giugno 2015 del Ministero dello Sviluppo Economico, “Requisiti Minimi”. Qui un esempio recente di edifici pubblici nZEB

La trasmittanza termica lineare PSI, indicata anche con la lettera greca Ψg , è uno dei fattori che determinano la trasmittanza termica di un componente finestrato in base alla formula 

Uw = (AgUg + AfUf +lg Ψg / (A g + A f)

dove Ag è l’area del vetro, Ug è il valore U al centro della vetrata, Af è l’area del telaio e Uf è il valore U del telaio, lg è la misura del perimetro del vetro e Ψg è la trasmittanza termica lineare, data dall’interazione tra telaio, vetri e distanziatore, in funzione delle proprietà termiche di ognuno di questi.

Risponde l’ing. Gianrico Delfino, responsabile tagliafuoco di ACMI, l’associazione delle chiusure tecniche

La battuta dell’anta secondaria rappresenta uno dei temi più ricorrenti nel mondo dei serramenti tagliafuoco e una delle domande più frequenti ai corsi. Capisco che chi lavora in ospedale, in una scuola o in un ufficio…la battuta a terra rappresenta davvero un “inciampo” e quindi un fastidio.

Tuttavia la battuta a terra è necessaria per la funzionalità dell’infisso e non può essere rimossa. Soprattutto se la configurazione della porta certificata lo prevedeva. Quindi va mantenuta.

Come si può rimediare a tale problema?

La soluzione però esiste ed è di tipo meccanico. Consiste in un blocca anta secondaria, sostanzialmente una levetta a terra che normalmente, a porta tagliafuoco aperta, rimane a terra. Quando la porta viene chiusa, un meccanismo nascosto a pavimento fa risollevare la levetta facendo emergere il blocca anta e quindi ricreando la battuta. Quando la porta viene riaperta, il blocca anta viene fatto abbassare in automatico.

La soluzione è visibile in un filmato su youtube

Su questo accessorio, che pare unico al momento, ho raccolto qualche opinione in giro. Le opinioni sono positive e al momento mi dicono:

Vantaggi: affidabilità, anche nel tempo, e montaggio meno complicato di quanto sembri. 

Svantaggio: il costo soprattutto dell’installazione (soprattutto se lo si installa a pavimento finito).

Se lo utilizzate, fateci sapere le vostre opinioni

Le consigliamo di rivolgersi al laboratorio di Aital, l’associazione italiana trattamenti superficiali dell’alluminio, con sede a Cameri (Novara). Ha una lunga esperienza in merito. Sul loro sito potrà trovare le informazioni per contattarli. 

Risponde Samuele Broglio, normatore e consulente tecnico
Risponde Samuele Broglio, normatore e consulente tecnico

Onestamente nessuna validità. I passaggi di valori prestazionali da fornitore di componenti ad assemblatore finale sono regolati dalle disposizioni dell’Art. 36 del CPR che prevedono una formalizzazione di tale passaggio tramite un contratto di “cascading” corredato di specifiche istruzioni tecniche, proprio come accade nel caso della fornitura del valore Uf da parte di un sistemista. La semplice consegna di un opuscolo non rispetta le regole del CPR e quindi legalmente ha valore nullo. A prescindere dalle considerazioni tecniche, valori così comunicati non dovrebbero venire utilizzati.

Risponde Samuele Broglio, normatore e consulente tecnico
Risponde Samuele Broglio, normatore e consulente tecnico

In questo caso il rivenditore diviene assimilato al fabbricante in quanto acquista un semilavorato privo di un componente essenziale e poi lo completa acquistando ed installando tale componente. In questo caso anche un’eventuale Dichiarazione di Prestazione redatta dal produttore dei “serramenti senza vetro” risulta priva di valore. 

Si dovrà quindi 

  1. stipulare un contratto di cascading con il produttore dei serramenti completo di istruzioni tecniche di assemblaggio 
  2. creare un FPC aziendale relativo all’assemblaggio finale 
  3. uscire sul mercato con propria denominazione commerciale e con propria Marcatura CE.

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