Una lettrice chiede se vi siano agevolazioni fiscali per la costruzione delle serre bioclimatiche. La risposta è positiva ma, attenzione, non sempre il percorso è semplice. Occorrono diversi fattori: progettazione adeguata, realizzazione conseguente, rispetto dei regolamenti comunali e/o regionali.
Le serre bioclimatiche sono strutture vetrate integrate o addossate a un edificio in grado di captare e conservare la luce e il calore solari. Sono strutture utili ai fini del miglioramento delle prestazioni energetiche di un edificio. Sono altresì utili perché aumentano lo spazio abitabile di una costruzione che non viene computato come volumetria edilizia.
Le serre bioclimatiche sono fiscalmente agevolate?
La lettrice Luisa di Mantova ci chiede se le serre bioclimatiche godono di qualche agevolazione fiscale tipo Ecobonus o Bonus Casa. Secondo Enea, l’ Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, si tratta di “interventi agevolabili con le detrazioni fiscali del 50% previste per le ristrutturazioni edilizie, il cosiddetto Bonus casa (Art. 16 bis del DPR 917/86) e non con le detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente, il cosiddetto Ecobonus (ex legge 296/2006)”.
Riferimenti di legge
Più precisamente il riferimento di legge è la lettera h) dell’ Art. 16 bis del DPR 917/86 che cita interventi:
h) relativi alla realizzazione di opere finalizzate al conseguimento di risparmi energetici con particolare riguardo all’installazione di impianti basati sull’impiego delle fonti rinnovabili di energia. Le predette opere possono essere realizzate anche in assenza di opere edilizie propriamente dette, acquisendo idonea documentazione attestante il conseguimento di risparmi energetici in applicazione della normativa vigente in materia;
Condizioni per le agevolazioni
Sempre Enea, vedi qui, indica una serie di condizioni restrittive che contraddistinguono le serre bioclimatiche quali:
-non debbono essere riscaldate dal sistema di climatizzazione dell’edificio/casa da cui è supportata;
-devono essere orientate nell’arco tra sud-est e sud-ovest;
-la superficie vetrata deve prevalere, con un rapporto tra superficie vetrata e superficie totale di almeno il 70%;
-devono ridurre il fabbisogno di energia primaria per la climatizzazione invernale di una quantità non inferiore al 10%, attraverso lo sfruttamento passivo e/o attivo dell’energia solare. Da dimostrare con calcoli energetici fatti da un progettista;
-devono essere apribili per una superficie pari ad almeno un terzo dell’involucro solare e essere dotate di schermature e/o dispositivi mobili o rimovibili, per evitare il surriscaldamento estivo, in modo da ridurre almeno del 70% l’irradiazione solare massima durante il periodo estivo;
-il volume lordo non può generalmente superare il 10% del volume riscaldato dell’edificio (variabile, tuttavia, fino al 20%);
-devono essere dotate di sistemi di ombreggiamento estivi e finestre apribili per consentire la ventilazione naturale nei periodi estivo/invernale;
-devono garantire un guadagno energetico durante la stagione invernale di almeno il 20% rispetto alla soluzione priva di energia solare (variabile tra il 5% e il 25%).
Attenzione ai regolamenti locali
A livello regionale, le serre bioclimatiche sono state riconosciute come valide strategie per migliorare le prestazioni energetiche degli edifici. Ultimo suggerimento di Enea è di verificare con attenzione i regolamenti comunali e/o regionali e di rispettarli.
Foto: fonte Risposta Serramenti