Il Dipartimento Unità l’Efficienza Energetica (DUEE) dell’ENEA e il Comitato Termotecnico Italiano Energia e Ambiente (CTI) hanno pubblicato il Rapporto sulla Certificazione Energetica degli Edifici sulla base delle informazioni e dei dati disponibili al 9 settembre 2022. Il Rapporto sulla Certificazione Energetica degli Edifici, giunto alla terza edizione, è disponibile in formato elettronico sui siti internet www.efficienzaenergetica.enea.it e www.cti2000.it
La Certificazione Energetica degli Edifici
Il documento è uno dei principali riferimenti in materia di efficienza energetica degli edifici. Riporta una vasta panoramica delle loro prestazioni energetiche, rilevate tramite gli Attestati di Prestazione Energetica (APE), e sulle novità riguardanti le attività legislative e tecniche.
Nell’ultimo anno la banca dati del Sistema Informativo sugli Attestati di Prestazione Energetica (SIAPE) è più che raddoppiata. Ha acquisito una maggiore rappresentatività a livello territoriale, grazie al collegamento dei catasti energetici di 15 Regioni e 2 Province Autonome, con un incremento di 4 Regioni rispetto alla precedente annualità. Al primo aprile 202 il database aveva acquisito informazioni per 3,8 milioni di APE relativi al periodo 2015-2022.
Prestazioni energetiche degli immobili certificati
Le analisi presentate nel Rapporto si basano sulle informazioni provenienti dagli APE emessi nel 2021 da 18 Regioni e 2 Province Autonome (oltre il 95% degli Enti Locali intervistati). Si tratta di un totale di quasi 1.300.000 attestati, con un incremento del 20% rispetto alla base dati dell’annualità precedente. L’incremento dimostra che il sistema di acquisizione delle informazioni sta progressivamente andando a regime. Così si consolida sempre più un archivio centralizzato e organizzato da intendersi come strumento fondamentale su cui basare le future scelte di politica energetica.
I numeri degli APE
Dal punto di vista dei numeri, La Lombardia ha emesso una quota consistente di APE (17,5%). Seguono Lazio (10,6%) e Veneto (8,8%). La distribuzione per classe energetica conferma oltre la metà dei casi come caratterizzati da prestazioni energetiche carenti (quasi il 60%). Tuttavia il confronto tra 2020 e 2021 evidenzia una riduzione della percentuale di immobili nelle classi energetiche F e G di circa il 2%. Crescono quelle nelle classi A4-B (+1,5%). Riprende così la tendenza positiva riscontrata, invece, nel quadriennio 2016-2019 e che si era interrotta nel 2020.
Residenziale e non residenziale
La suddivisione tra destinazione d’uso residenziale e non residenziale degli immobili censiti dagli APE emessi nel 2021 è rispettivamente dell’87,6% e 12,4%. Gli ospedali e le attività sanitarie (E.3), le attività ricreative (E.4) e gli alberghi (E.1(3)) sono le categorie che presentano le più elevate percentuali di immobili nelle classi energetiche migliori (A4-B), comprese tra il 26% e il 30%.
L’origine degli APE
Circa l’85% degli APE emessi nel 2021 origina da passaggi di proprietà e locazioni. Circa il 3% dalle nuove costruzioni, quasi il 4% dalle riqualificazioni energetiche e il 2,5% dalle ristrutturazioni importanti. Ricadono in queste ultime tre categorie le percentuali maggiori di immobili ad alte prestazioni in quanto tenute a rispettare la recente normativa in ambito energetico, sia nella riduzione del fabbisogno energetico, che nella copertura dello stesso tramite fonti energetiche rinnovabili.