Dal 17 settembre a oggi sono emerse numerose le proposte di associazioni e federazioni a tutela di consumatori e operatori impegnati nei lavori agevolati dai cosiddetti bonus minori: infissi, schermature solari, caldaie e pannelli solari. Necessità di provvedimenti urgenti per agire molto rapidamente sulle priorità dei crediti incagliati e della gestione del periodo transitorio. Occorre rinviare la data di entrata in vigore del decreto-legge 11/2023
Non cessano le proteste degli operatori del variegato mondo dell’edilizia contro lo spot a cessione dei crediti e sconto in fattura introdotto dal decreto-legge 11/2023 a tutela dei clienti dei cosiddetti bonus ‘minori’: infissi, schermature solari, caldaie e pannelli solari. Nel dibattito generale emergono le proposte delle federazioni e delle associazioni di riferimento.
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Disincagliare i crediti bloccati
Anzitutto c’è, priorità assoluta, il problema dei crediti incagliati che sta mettendo in grave difficoltà imprese edili, serramentisti e impiantisti. Nella riunione tecnica convocata dal Ministro dell’Economia è emersa una certa disponibilità del Governo a risolverlo L’utilizzo degli F24 da parte delle banche appare essere la soluzione emergente. A tale riguardo CNA annota che tale ipotesi “dovrà impegnare prioritariamente il sistema bancario a destinare la nuova capienza per acquistare i crediti nei cassetti fiscali delle piccole imprese di ogni importo e per tutte le tipologie di bonus”.
Autodichiarazione per i bonus minori
E sempre per venir incontro ai clienti dei ‘bonus minori’ CNA ha richiesto che “l’autodichiarazione del committente sia sufficiente per certificare la data di inizio lavori e poter utilizzare così la cessione del credito”. In merito vedi la nostra nota su Dichiarazione sostitutiva per i serramenti per tutelare lo sconto
Rinviare la data di applicazione del DL
La proposta trova il pieno accordo di Confartigianato che chiede che sia consentito di autocertificare, da parte del contribuente, la data di avvio lavori di edilizia libera per il limitato valore dei lavori. Confartigianato sollecita anche “il rinvio della data entro la quale è necessario aver presentato la CILA per poter mantenere la possibilità di cessione/sconto del credito”.
31 dicembre per lo stop cessione crediti dei bonus minori?
In merito occorre rilevare la proposta di Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo, di rinviare al 31 dicembre l’entrata in vigore del decreto-legge 11/2023 per i ‘bonus minori’, in particolare il bonus ristrutturazioni e l’ecobonus, agevolazioni che hanno un minore impatto sul volume complessivo dei crediti. Feltrin puntualizza: “Si tratta infatti di incentivi per cui è garantito il contraddittorio virtuoso tra cliente e fornitore. È inoltre fondamentale consentire alle aziende l’evasione degli ordini già avviati alla produzione: impedire il prosieguo delle operazioni i cui lavori non siano iniziati significa vanificare tutte le operazioni in corso con enormi danni per la filiera”.
I costi per lo Stato se…
E se il decreto-legge 11/2023 non verrà rimodulato, avverte il presidente di FederlegnoArredo, la misura rischia di avere “un impatto comunque sulle casse dello Stato che dovrà pagare la cassa integrazione a quei lavoratori che già in questi giorni sono stati lasciati a casa per i blocchi produttivi che alcune aziende si sono trovate costrette a mettere in pratica”.
Senza dimenticare la perdita di ritorni per l’Erario, il contraccolpo all’ innovazione tecnologica, e l’emersione del nero, che il dl provoca, come aveva subito evidenziato Finco.
In merito al DL 11/2023 che blocca la cessione dei crediti fiscali e lo sconto in fattura abbiamo pubblicato in precedenza
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