L’azienda di Bosaro (Rovigo) che produce i profili per finestre in pvc con il marchio Kömmerling, ha avviato un impianto di riciclo che serve a produrre la materia prima utile alla produzione di nuovi profili per finestre all’insegna dell’economia circolare e della sostenibilità. Una visita all’impianto è occasione per fare il punto, in un momento sfidante, sulle attività della filiale italiana di uno dei protagonisti mondiale del settore. L’obiettivo dichiarato è diventare il n. 1 sul mercato italiano del pvc per infissi.
Un impianto per il riciclo del pvc nuovo di zecca di concezione tutta italiana. Una nuova linea di coestrusione. Un poderoso impianto di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica in arrivo. Queste le novità salienti più attuali che giungono dallo stabilimento di profine Kömmerling che abbiamo visitato accompagnati dall’ad Frederik Declercq, qui nella foto di copertina, e dal product manager Maurizio Mazzurana. La multinazionale nel 2022 ha superato, per la prima volta, il miliardo di euro di giro d’affari con 3500 dipendenti in 27 paesi. Ora è fortemente impegnata con investimenti rilevanti in Bosnia e con nuove iniziative in Polonia e Sud America.
Riciclo, parte di un piano di sostenibilità
Al di là dei dettagli tecnici, pure importanti, i due manager sottolineano come ogni elemento del piano industriale rientri nella politica di fondo del Gruppo profine che ha deciso a livello centrale di puntare decisamente su sostenibilità ed economia circolare. Di questa svolta è testimone il nuovo logo all’insegna di sole e mare, acqua e vento, dell’azienda. Un logo un po’ spiazzante, totalmente diverso da quello delle concorrenti e che si fa notare per la sua diversità e originalità.
Un logo totalmente diverso
“Il logo – spiega Frederik Declercq – fa parte dell’opera di ringiovanimento della marca. Con la sua freschezza vuole esprimere la nostra decisione di puntare su ecologia e sostenibilità. È una domanda che viene dall’alto, dall’Unione europea, dall’Onu e dal sistema finanziario, ma anche dal basso, dalle collettività e dai comuni cittadini che sognano di vivere in un mondo migliore”. Peraltro, e la nota non è affatto marginale, il gruppo profine ha in progetto la costruzione di un impianto fotovoltaico del valore di 1 miliardo di euro in Bulgaria, vedi news.
L’impianto di riciclo
Lo scorso agosto ha iniziato a funzionare l’impianto di riciclo dei profili in pvc. Come in genere succede in queste iniziative, l’avvio è sempre complesso perché non vi è solo l’hardware, la parte macchina. Attualmente l’impianto tratta 1500 tonnellate/anno di spezzoni di pvc in ingresso ricavando materia prima di ottima qualità che viene reintrodotta nel ciclo di estrusione. “Ora l’impianto è quasi a regime – spiega prudente l’ing. Mazzurana – ed è a ciclo chiuso. Ossia riceve solo gli sfridi di produzione dello stesso stabilimento e gli sfridi dei clienti serramentisti. Le casse che portano i profili nuovi ai serramentisti ci vengono ritornate con i loro spezzoni di produzione”. Accogliete anche finestre vecchie di pvc?, domando. “No, per assicurare la bontà del risultato finale ricicliamo solo spezzoni di profili nuovi, nostri e dei nostri clienti. E’ essenziale la ‘pulizia’ del prodotto immesso nell’impianto. Qualche cliente non ha ancora acquisito la cultura del riciclo e allora si può trovar di tutto: il ferro di rinforzo, le cartelline in alluminio, magari anche le cerniere. Ma alla fine tutti imparano”.
Il ciclo dell’impianto
Dalla tramoggia di caricamento il materiale da riciclare passa attraverso il frantoio per una prima frantumazione in pezzetti da 4-5 centimetri. Quindi, avviene il passaggio sotto due deferrizzatori che separano i componenti ferrosi, e un vaglio che separa i materiali non ferrosi come l’alluminio. Il tutto entra in un mulino dove si eliminano le componenti leggeri come i film plastici, le polveri. Alla fine il materiale è ridotto in scaglie di 8-10 mm che vengono inviate alla colonna di separazione delle parti leggere. Alla fine del ciclo il frantumato puro senza polveri, metalli, parti leggere, viene portato al granulatore che termina con un estrusore, dotato di una filiera di migliaia di fori. Qui gli estrusi vengono tagliati in microdischi di spessore minimo che verranno ri-immessi nella fase iniziale del ciclo di produzione.
Linea di coestrusione
La nuova linea di coestrusione estrude profili per serramenti “fondendo” contemporaneamente materia prima vergine e materia ricavata da pvc riciclato. “In questo modo, evidenzia Mazzurana, produciamo un profilo che riutilizza il pvc da riciclo e che si ri-immette nel ciclo produttivo per ottenere nuove finestre a casa dei clienti finali”. Attualmente questa linea produce profili contenenti il 41% di pvc riciclato. Per di più nuovi prodotti come l’Alunext vengono realizzati solo con pvc riciclato, oltre che con profili in alluminio riciclato.
Obiettivi di profine Kömmerling
Al di là dell’aspetto ecologico vi sono anche altre ragioni dietro l’impianto. “Noi vogliamo crescere sul mercato italiano, spiega l’amministratore delegato. Nel 2019, quando sono arrivato qui a Bosaro, producevamo 4mila tonnellate di profili finestra con 10 linee. Attualmente, con 13 linee produciamo quasi 7 mila tonnellate/anno mentre ne vendiamo 14mila. Dalla casa madre importiamo quasi la metà dei profili che collochiamo sul mercato italiano. Da queste cifre si comprende meglio l’utilità dell’impianto. I prossimi anni saranno sfidanti. Il fatturato 2022 è stato di 49 milioni di euro ma il nostro obiettivo è giungere a 70 milioni, come la nostra consociata spagnola”. Oggi i dipendenti di Bosaro sono un centinaio.
Mercato europeo dei serramenti in calo
Gli ottimi risultati del 2022 non fanno dimenticare che da qualche settimana il mercato sta rallentando fortemente. Frederik Declercq rileva che: ”In effetti a livello degli showroom il mercato si è raffreddato notevolmente a causa delle decisioni improvvise del governo. È un fatto psicologico. Tuttavia, la maggior parte dei nostri clienti ha un buon carico di lavoro, specie quelli che fanno la posa loro stessi. Qualcuno arriva anche a fine anno. Chi punta sui rivenditori è un po’ in difficoltà. Chi segue i grandi e medi cantieri ci pare stia bene.” Per gli anni successivi l’incertezza è massima. “Parliamoci chiaramente. Il mercato era superdopato e quindi stiamo subendo la crisi che viene dopo il dopaggio. Temo però il 2024”. Anche a livello europeo la situazione del settore serramenti, e dell’edilizia, è peggiorata sensibilmente. In Germania, dove non c’era il superbonus, si assiste a un forte calo del mercato dei serramenti. Lo stesso fenomeno si avverte in Polonia, Francia e in Italia. In compenso ci sono mercati ancora tonici come la Spagna, il Regno Unito, l’Olanda.
Guardando al futuro
Sappiamo che dopo il temporale il sereno ritornerà. Di questo Declercq è assolutamente certo: “Saranno due, tre anni sfidanti. Le case da rifare sono tantissime. La normativa europea sulle case green ci aiuterà. Il mercato magari rallenterà ma poi riprenderà. Faccio un paragone con il Belgio. Fino al 2011 lo Stato dava aiuti fino al 40% per la sostituzione delle finestre. Poi ha smesso. Per due anni c’è stata una forte crisi, ma il mercato è ripreso e Kömmerling ha addirittura raddoppiato il suo fatturato. Bisogna impegnarsi a stimolare il mercato nella direzione giusta”. Tra i prossimi obiettivi il potenziamento della logistica: “I nostri programmi si devono adattare ancor più alle caratteristiche del mercato italiano in modo che il nostro serramentista abbia tutto a portata di mana per servire meglio il suo cliente finale. Nella logistica si guadagna o si perde”.
Ennio Braicovich
Nella foto in alto, Frederick Declercq con in mano il riultato finale dell’impianto di riciclo pronto per dare nuova vita a finestre in pvc