Le Federazioni EBC, SBS, FIEC e CPE dei diversi comparti dell’edilizia europea reagiscono unitariamente alla proposta di revisione del Regolamento Prodotti da Costruzione, detta anche Nuovo CPR. Pur apprezzando parti del nuovo testo approvato dalla Commissione Mercato interno, IMCO, puntano il dito sugli aspetti migliorabili. All’insegna di una richiesta generale di stabilità e certezza del diritto a 10 anni dall’entrata in vigore del CPR.
La bozza del Nuovo CPR, vedi news, fa discutere e suscita gli apprezzamenti ma anche i rilievi unitari delle Federazioni europee dell’edilizia. Esse chiedono “un quadro stabile e affidabile per i prodotti da costruzione nell’UE dopo 10 anni dall’entrata in vigore delle norme attuali. C’è urgente bisogno di chiarezza e certezza per tutti gli attori della catena del valore delle costruzioni”.
L’impasse della UE
La richiesta è più che comprensibile visto che il CPR, il Regolamento Prodotti di Costruzione n. 305/2011, ossia la legge fondamentale del settore europeo delle costruzioni, è in pieno vigore da 10 anni ma è appiedato dal blocco di oltre 300 norme armonizzate e dall’incertezza giuridica seguita alla sentenza del caso “James Eliot”. In grande sintesi, con quel verdetto i giudici della Corte di giustizia europea hanno equiparato le norme armonizzate EN alle leggi europee mettendo così sulla graticola la Commissione europea che da sei anni sta cercando a fatica di uscire da una grave impasse.
La bozza del Nuovo CPR
Le Federazioni europee mettono in luce i punti positivi della bozza del Nuovo CPR, in particolare:
– le nuove regole proposte per un processo di normazione più efficiente e le condizioni chiaramente definite in base alle quali la Commissione europea può intervenire;
– le nuove date di abrogazione dell’art. 2-9, 11, 27-28 per una transizione più agevole dall’attuale CPR al Nuovo CPR;
– l’eliminazione della possibilità per la Commissione di stabilire sanzioni tramite “atti delegati” in caso di mancato rispetto del CPR.
I punti da migliorare
Le Federazioni europee rilevano anche i punti di migliorabilità e chiedono:
– l’esclusione dal campo di applicazione della “disinstallazione” dei prodotti da costruzione e di tutti i riferimenti ai “servizi” (e non solo della “installazione diretta”), in quanto potrebbero potenzialmente coprire attività che si applicano agli appaltatori e quindi creare incertezza giuridica;
– una procedura diversa dagli “atti delegati” per stabilire norme sugli appalti pubblici verdi, con maggiori poteri conferiti agli Stati membri in questo campo;
– una definizione più chiara del rapporto tra l’attuale processo di Technical Acquis del CPR e il proposto “Piano di lavoro per la transizione”;
– procedure semplificate e pragmatiche in cui i produttori siano responsabili e affidabili per le loro dichiarazioni.
NdR: Il Technical Acquis è il corpus legislativo che comprende le norme armonizzate, i documenti di valutazione europea e gli atti giuridici, della Commissione europea.
L’iter per il Nuovo CPR
Ora la bozza del Nuovo CPR dovrà essere discussa in sessione plenaria dal Parlamento EU. Il testo approvato dovrà ancora essere sottoposto al cosidetto trilogo, ossia le trattative a tre tra Parlamento, Commissione e Consiglio (i rappresentanti degli Stati membri). I tempi, come si vede, si dilatano e nessuno osa fare delle previsioni sulla data di pubblicazione del nuovo Regolamento Prodotti d Costruzione.
Chi sono le Federazioni europee
Le Federazioni che hanno sottoscritto la presa di posizione comune sulla bozza del Nuovo CPR sono:
– la European Builders Confederation (EBC) è l’organizzazione ombrello europea che rappresenta le associazioni nazionali di artigianato, micro e piccole e medie imprese che operano nel settore delle costruzioni. EBC è membro di SMEunited (l’associazione europea delle microimprese e delle PMI);
– Small Business Standards (SBS) è l’associazione europea che rappresenta e difende gli interessi delle PMI nel processo di normazione a livello europeo e internazionale. SBS è cofinanziato dall’Unione Europea e dall’EFTA. Rappresentanti per l’Italia sono Confartigianato Legno e CNA Produzione.
– Construction Products Europe (CPE) è un’associazione internazionale senza scopo di lucro con sede a Bruxelles. L’associazione è composta da associazioni nazionali ed europee che rappresentano le PMI e le aziende leader a livello mondiale;
– la Federazione europea dell’industria delle costruzioni (FIEC) rappresenta attraverso le sue 32 federazioni nazionali membri in 27 paesi (24 UE e Norvegia, Svizzera e Ucraina) imprese edili di tutte le dimensioni, vale a dire piccole e medie imprese (PMI). Socio per l’Italia è ANCE.
Ennio Braicovich