In risposta alla Commissione europea la federazione europea dei produttori di serramenti e facciate evidenzia il ruolo centrale delle norme armonizzate e richiede un processo di normazione agile e snello per soddisfare efficacemente le esigenze del mercato.
Le norme armonizzate per l’industria delle costruzioni e per la stessa serramentistica sono da qualche anno un bel problema. Da anni la Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea non ne pubblica una. Più di 300 norme del settore edilizio sono pronte per essere armonizzate ma la loro pubblicazione non avviene. Come noto, l’apparizione nella GUUE è un passo giuridico essenziale perché le norme diventino armonizzate. Marcatura CE e DoP sono possibili solo sulla base delle norme armonizzate e non su altre norme, ancorché europee.
Il blocco delle norme armonizzate
Nel caso della serramentistica sono sei le norme candidate alla armonizzazione che risultano bloccate:
– EN 13241 (porte industriali, commerciali e da garage e cancelli);
– EN 13561 (tende esterne);
– EN 13659 (oscuranti e veneziane esterne);
– EN 13830 (facciate continue);
– EN 14351-2 (porte interne, rilevante per il settore delle porte tagliafuoco, in buona parte porte interne);
– EN 16361 (porte automatiche).
Il risultato di questa spiacevole situazione è che da anni gli istituti di prova e le aziende utilizzano le nuove norme. Tuttavia per le procedure per la marcatura CE e l’emissione della DoP le aziende ricorrono di necessità alle norme armonizzate di tanti anni fa, quindi non più in linea con i progressi della tecnologia e della normativa.
Perché lo stop
Da tempo la Corte di Giustizia europea ha sottolineato con la sentenza del James Elliott Case (vedi news) che le norme armonizzate sono parte della legislazione europea e quindi devono essere complete sotto i profili tecnico e legale. La responsabilità di questo stato di cose è soprattutto della Commissione che sta cercando di correre ai ripari in vario modo. Ad esempio, con la revisione del CPR, Regolamento Prodotti da Costruzione n. 305/2011, come il Parlamento europeo ha sollecitato un paio di anni fa con la Risoluzione P9 TA(2021)0074.
Il Parlamento EU sollecita
Con la Risoluzione l’Assemblea di Strasburgo chiedeva alla Commissione, al Consiglio e agli Stati membri “una revisione ambiziosa del Regolamento sui prodotti da costruzione al fine di creare un quadro normativo solido che preveda norme efficaci, armonizzate e facilmente applicabili”. Tale richiesta è stata pienamente condivisa dalle federazioni europee delle costruzioni e da quelle afferenti al mondo dei serramenti. Come le Federazioni EBC, SBS, FIEC e CPE dei diversi comparti dell’edilizia europea, come abbiamo riportato qui. Ma il problema non è solo la revisione del CPR ma è anche quello della revisione del Regolamento UE 1025/2012 che costituisce la piattaforma legale delle norme tecniche europee e che quindi sovrasta il CPR.
Le norme armonizzate sono importanti
Sul tema delle norme armonizzate ritorna Eurowindoor, la federazione europea dei serramentisti, con una nota sulla revisione del Regolamento UE 1025/2012 in risposta a una Call for evidence, cioè una chiamata da parte della Commissione alle parti interessate a fornire prove ed informazioni utili. In risposta alla Commissione Europea, EuroWindoor sottolinea il ruolo centrale delle norme armonizzate nel nuovo quadro legislativo e richiede un processo di normazione agile e snello per soddisfare efficacemente le esigenze del mercato. Altresì propone di migliorare l’efficienza e la reattività del processo di normazione, sottolineando l’importanza di soddisfare tempestivamente le richieste del mercato. Se il Regolamento UE 1025/2012 verrà sottoposto a revisione, EuroWindoor raccomanda di definire ruoli, responsabilità, tempistiche e modelli chiari per tutte le parti interessate, rafforzando in definitiva la competitività globale dell’industria europea dei serramenti. Questo il quadro oggi. I cambiamenti però non sono per domani, ahinoi.
Ennio Braicovich
Dizionario:
«norma armonizzata»: una norma europea adottata sulla base di una richiesta della Commissione ai fini dell’applicazione della legislazione dell’Unione sull’armonizzazione del mercato interno
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