Dopo il via libera alla legge di Regione Basilicata da parte di MEF e Consiglio dei Ministri, altre Regioni intendono procedere all’acquisto dei crediti fiscali derivanti da bonus edilizi. Superbonus anzitutto, ma anche Ecobonus, Bonus Casa, Bonus Facciate, Bonus Barriere Architettoniche. La mole dei crediti fiscali incagliati preoccupa sempre di più i politici locali.
Sempre più Regioni intendono procedere, tramite proprie controllate e partecipate, all’acquisto dei crediti fiscali da bonus edilizi. I politici locali si rendono conto del peso enorme dei crediti incagliati per varie ragioni (si stima in 30 miliardi, la cifra vera non la sa nessuno) e che non fa prendere sonno a imprese, progettisti, serramentisti e clienti finali.
L’acquisto dei crediti fiscali
Anzitutto si tratta di crediti da Superbonus, ma anche Ecobonus, Bonus Casa, Bonus Facciate, e il più recente Bonus Barriere Architettoniche. Crediti che non possono essere acquistati dalle amministrazioni statali o locali ma che possono essere rilevati dalle controllate e partecipate degli enti regionali che non rientrano nell’elenco degli enti bloccati dal DL 11/2023.
Piemonte, il caso più recente
Qualche giorno fa il Consiglio Regionale ha approvato gli “Interventi in favore della cessione dei crediti di cui all’articolo 121 del decreto-legge 77/2020”. Primo firmatario della proposta di legge è Stefano Allasia (Lega) che così ne spiega la ragion d’essere: “L’obiettivo che si pone la legge è favorire per il tramite degli enti economici regionali e le società partecipate, ove possibile, l’acquisto annuale di crediti di imposta relativi a bonus edilizi, quali Superbonus 110, Eco Bonus, Bonus Casa, Sisma Bonus, Bonus Barriere Architettoniche”. I crediti acquistati dovranno derivare da interventi su edifici ubicati nel territorio della Regione, da fornitori con sede legale e/o operativa in Regione, oppure da interventi effettuati da beneficiari su edifici/unità immobiliari sempre nel territorio regionale. La legge non prevede esborsi dalle casse regionali.
Basilicata apripista
Come forse noto, la prima Regione a trovare l’escamotage giuridico per aggirare lo stop all’acquisto dei crediti fiscali è stata la Basilicata con la legge 20/2023 adottata quest’estate. Dopo il via libero del MEF-Ministero dell’economia e finanze, vedi news, il Consiglio dei Ministri del 18 settembre aveva deciso di non impugnare il provvedimento regionale. Qui lo schema di funzionamento della LR 20 del 16/07/2023, recante “Circolazione dei crediti fiscali per efficientamento energetico del patrimonio edilizio”.
Segue il Lazio
Tre giorni dopo il via libera alla Basilicata da parte del CdM, il 21 settembre il Consiglio regionale del Lazio approva la proposta di Legge regionale n.72 del 12 settembre 2023, concernente “Disposizioni volte a favorire la circolazione dei crediti fiscali derivanti dagli interventi di cui all’articolo 119 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77”.
Ritorna in campo la Sardegna
In effetti, per prima la Regione Sardegna aveva già approvato a inizio anno una legge per l’acquisto dei crediti fiscali da bonus edilizi, ma era stata stoppata dal testo del DL11 pubblicato qualche giorno dopo. Qualche giorno fa, il Consiglio regionale ha approvato un emendamento nel collegato alla finanziaria. Primo firmatario Antonello Peru, la norma apre alla possibilità di acquisto dei crediti fiscali da parte di società pubbliche o a partecipazione pubblica del sistema Regione.
In Sicilia e in altre Regioni
Sulla scia di questi precedenti, all’Assemblea Regionale Siciliana il capogruppo dell’M5S Antonio De Luca ha presentato qualche giorno fa un disegno di legge avente per obiettivo la circolazione dei crediti da bonus edilizi. Sulla stessa lunghezza anche altre Regioni come Puglia, Calabria, Umbria, Abruzzo, Liguria. Il panorama,come si vede, è decisamente in movimento, anche se segue il passo della politica e della burocrazia legislativa. Il che fa spesso a pugni con le urgenze delle imprese e dei privati.
Ennio Braicovich