Il pannello di controllo delle funzionalità aziendali, familiarmente detto cruscotto, permette di tenere sotto osservazione i KPI, i Key Performance Indicator, gli indicatori delle prestazioni. Nella prima parte dell’articolo l’Autore, il Dott. Vladimiro Barocco di StudioCentro Marketing, ha fornito le indicazioni per realizzare il pannello di controllo delle prestazioni della rivendita che permetterà di prendere le giuste decisioni. Nella seconda parte egli illustra che cosa ci stia dietro
Ogni cruscotto aziendale fa riferimento al ciclo decisionale, cioè alla sequenza logica delle azioni che ogni capace titolare deve compiere continuamente:
1. Diagnosi, favorita dalle indicazioni che ogni indice (KPI, Key Performance Indicator, indicatore di prestazione) offre alla riflessione e comprensione di una specifica informazione;
2. Decisioni, da prendere per raggiungere un determinato obiettivo;
3. Azioni da porre in atto per centrare l’obiettivo;
4. Misura (nuova) dei risultati raggiunti, una volta trascorso il tempo di risposta del mercato.
L’importanza di questa sequenza logica emerge con forza se si fa riferimento alla piramide DIKW, sigla che dimostra come la comprensione profonda di un fenomeno passi attraverso quattro fasi qualitative: “D” – dati, “I – Informazione, “K” Conoscenza, “W” – Saggezza
La piramide DIKW
La rappresentazione della piramide DIKW, tratta da ConceptDraw, mostra il rapporto Dati-Informazione-Conoscenza-Saggezza.
Le informazioni – hard se nascono dai dati interni e soft se derivano dalle persone – sono essenziali per comprendere e cercare di risolvere la complessità del problema (gestione aziendale). In un mix di giudizio, intuizione, regole pratiche offrono un valido orientamento alle decisioni e un vantaggio competitivo prodotto dalla conoscenza.
La piramide DIKW rappresenta uno schema per migliorare le decisioni. Quelle buone poggiano su:
1) Qualità dei dati disponibili.
2) Qualità dell’informazione i cui ingredienti sono: completezza, correttezza, attualità.
3) Qualità della conoscenza che riguarda la conoscenza procedurale e le informazioni integrate.
4) Qualità della consapevolezza che misura il grado di utilizzo delle informazioni completate dalle conoscenze.
Dai dati l’informazione
“I dati opportunamente trattati e organizzati possono diventare informazione, e l’informazione che viene assorbita, compresa e applicata dalle persone può diventare conoscenza. Questa, frequentemente applicata a un dominio (ambito) può diventare saggezza e la saggezza la base per l’azione positiva” (Michael Cooly in Architect or bee: the human price of technology, London, Hogarth, 1987, pag. 11).
L’apprendimento
La piramide DIKW si presta anche a indicare la Scala dell’Apprendimento (Fonte: Mortimer Adler, filosofo, 1986) che prevede cinque livelli:
1 – Dati
2 – Informazione, descrive il cosa
3 – Conoscenza, porta alle istruzioni su come fare
4 – Comprensione, spiega il perchè
5 – Saggezza, cosa fare (le cose giuste).
L’inserimento del “gradino” comprensione (4) mi ricorda un’affermazione di Massimo Troisi: Io sono responsabile di quello che dico, non di quello che capisci tu, riportata nel libro di P. Mastrocola, L. Ricolfi, Manifesto del libero Pensiero, ed. La nave di Teseo, Milano, 2021.
Vladimiro Barocco, StudioCentro Marketing
Altri articoli del dott. Vladimiro Barocco qui