La Federazione Finco organizza il 23 novembre a Roma, Auditorium Inail, un “Convegno nazionale sulla sostenibilità – ESG”. L’iniziativa dall’elevato profilo ha per obiettivo illustrare le opportunità connesse al rispetto dei criteri ESG e mettere in luce taluni possibili rischi derivanti da un mancato adeguamento ai medesimi
Sostenibilità ed ESG sono temi di cui si sente sempre più parlare nel mondo delle aziende, anche PMI. E anche su queste pagine i due termini compaiono in maniera sempre più frequente, vedi news. Più che opportunamente Finco, Federazione delle Industrie per le Costruzioni, organizza il 23 novembre a Roma, Auditorium Inail, un “Convegno nazionale sulla sostenibilità – ESG”. L’ingresso è libero previa registrazione a segreteria@fincoweb.org. In allegato, a fondo pagina, il programma.
Focus sui criteri ESG
Diversi gli obiettivi dell’iniziativa che si avvale del patrocinio del Ministero delle Imprese e del Made innItaly e dell’Inail. Anzitutto chiarire che cosa effettivamente rappresentino i criteri ESG per le aziende, soprattutto per le PMI, nel contesto attuale. E che cosa rappresenteranno nel futuro, cercando di comprendere la reale influenza sulle scelte degli investitori e degli Istituti finanziari, anche nel settore immobiliare e delle costruzioni. Senza dimenticare il connesso tema dei CAM- Criteri Ambientali Minimi. Con questo Convegno, Finco lancia una campagna, anche informativa, circa le opportunità connesse al rispetto dei criteri ESG e, d’altro canto, a taluni possibili rischi derivanti da un mancato adeguamento ai medesimi.
Dietro l’acronimo ESG
Come noto, l’acronimo ESG sta per Environmental, Social e Governance e indica la visione delle imprese per la Sostenibilità tenendo conto dei loro impatti sotto molteplici punti di vista: dalle emissioni di CO2 alla politica retributiva interna, all’impatto sul territorio in cui operano, ai rapporti con i clienti e così via. Accanto ad un più tradizionale modo di raccontarla, basata sulla solidità economica e reputazionale, l’impresa viene, quindi, rappresentata anche attraverso rating di sostenibilità, espressi in relazione alla responsabilità sociale ed ambientale verso gli stakeholders (interni ed esterni) ed il territorio.
Il quadro europeo
Già da tempo l’Unione Europea ha iniziato a valorizzare le tematiche ESG ed a livello nazionale ci si avvia sullo stesso percorso in maniera sempre più evidente. Il 25 Aprile 2023 il Parlamento Europeo ha deliberato che le grandi imprese saranno obbligate a identificare e, se necessario, prevenire, eliminare o mitigare l’impatto negativo delle loro attività, e quella dei loro partner commerciali, sui diritti umani e sull’ambiente. In alcuni Paesi, vedi Germania, si richiede già adesso l’acquisto di beni e servizi da parte di aziende della filiera certificate sul piano della sostenibilità.
E le PMI?
In sostanza, ancorché non soggette direttamente, le PMI verranno sempre più ricomprese nell’ambito della catena del valore. Ulteriori novità in questa sfera sono attese con la Corporate Sustainability Due Diligence Directive. E’ quanto mai importante, sottolinea Finco, avere dei parametri omogenei e misurabili in ambito ESG che permettano di valutare in maniera oggettiva le informazioni ed i comportamenti dei singoli soggetti. Questo evitare sostenibilità di facciata, senza arrivare però ad accanimenti legislativi che possono essere controproducenti o a percorrere retoriche che si discostano dalla centralità di avere bilanci sostenibili, ma anche veritieri, su patrimonio e finanza.
Immagine: doc. EY