I dati comunicati da Enea sui lavori da Superbonus 110%, a fine ottobre 2023, attestano un totale di investimenti ammessi a detrazione per 92,4 miliardi di euro. Il numero di edifici asseverati è 438.137.
Gli investimenti in lavori da Superbonus veleggiano verso la cifra di 100 miliardi. E’ questo il dato forse più significativo che emerge dai dati comunicati, come ogni mese, dal Dipartimento Efficienza energetica di Enea. Salvo improbabili ma sempre possibili cambiamenti, in Parlamento, nel ddl Legge di Bilancio 2024, il Superbonus 110% appare destinato a spegnersi il 31 dicembre 2023.
Effervescenza negli investimenti Superbonus
Comunque, i dati di Enea lasciano intravvedere un’accresciuta frenetica attività nei cantieri da Superbonus, spinta dalla quasi certezza che con l’anno nuovo si passerà alla meno conveniente detrazione del 70%. Il numero di edifici asseverati ha raggiunto la cifra di 438.137. Gli investimenti, ammessi a detrazione, passano dagli 88,1 miliardi di fine settembre ai 92,4 miliardi di fine ottobre con un balzo in avanti del 4,8%. La curva degli investimenti attesta che le attività da Superbonus continuano imperterrite e non accenna ad appiattirsi.
Corsa contro il tempo
C’è da scommettere che tra novembre e dicembre si assisterà ad un’accelerazione di forniture, lavori e asseverazioni sollecitate ampiamente da condomini, amministratori, proprietari di villette unifamiliari e unità immobiliari indipendenti. Tutti desiderosi di non perdere l’agevolazione del 110%, sempre che vi sia una banca vogliosa di acquistare i crediti fiscali. E tutti ansiosamente attaccati alle news di radio Parlamento che lascia intravvedere qualche spiraglio di apertura per una proroga, magari fino a giugno 2024.
Proroga in vista?
Come vorrebbero gli emendamenti alla legge di Bilancio 2024 presentati da Forza Italia e Movimento Cinque stelle. Strane alleanze tra forze di opposizione e di maggioranza che non faranno piacere a un Governo platealmente ostile al 110%. Ma quella di Giorgetti, spalleggiato da Meloni, potrebbe essere un’ostilità teatrale per evitare che si verifichi, come spesso è successo in passato a fine anno, l’assalto alla diligenza. Ne sapremo di più nelle prossime settimane.
Ennio Braicovich