L’indagine dell’Agenzia europea per le sostanze chimiche, ECHA, ha rilevato che alcune sostanze aggiunte al polivinilcloruro (PVC), come i plastificanti, possono comportare rischi per le persone e l’ambiente. Per limitare l’uso di questi additivi e ridurre al minimo il rilascio di microparticelle di PVC, sarebbe necessaria un’azione normativa.
L’ECHA, Agenzia europea per le sostanze chimiche, ha raccolto informazioni sui potenziali rischi degli additivi per PVC e del PVC stesso. L’indagine è stata disposta dalla Commissione. ECHA ha, inoltre, considerato possibili alternative e valutato gli impatti sociali delle potenziali misure di gestione del rischio.
Ai rilievi dell’Agenzia ha prontamente risposto VinylPlus, l’organizzazione della filiera, leggi:
PVC sotto accusa. VinylPlus valuterà attentamente l’indagine ECHA
L’indagine ECHA
L’indagine si è concentrata su 63 additivi per PVC, tra cui plastificanti, stabilizzanti termici e ritardanti di fiamma. I principali risultati suggeriscono che sarebbe necessaria un’azione normativa per:
-ridurre al minimo i rischi associati ai plastificanti, in particolare ad alcuni ortoftalati, dannosi per la riproduzione;
-diminuire al minimo i rischi derivanti dagli organostannici stabilizzanti il calore, come il DOTE, che possono causare malformazioni dello sviluppo e danni riproduttivi;
-ridurre le emissioni di ritardanti di fiamma come suggerito nella strategia normativa dell’ECHA per i ritardanti di fiamma; e implementare e migliorare le tecnologie che riducono al minimo le emissioni di microparticelle di PVC, soprattutto negli impianti di riciclaggio e nelle discariche.
Il rilascio di microparticelle di PVC contribuisce all’inquinamento da plastica. Queste microparticelle contengono anche additivi nocivi e, pertanto, minimizzare i loro rilasci ridurrebbe di conseguenza le emissioni di tali additivi.
Rischi sotto controllo per i lavoratori
I rischi derivanti dalla resina di PVC per i lavoratori e per l’ambiente sono considerati adeguatamente controllati con le attuali condizioni operative e le misure di sicurezza delle aziende. Questa conclusione fa seguito a un’analisi dei materiali utilizzati nella produzione della resina di PVC, del processo di produzione, dello smaltimento dei rifiuti e dell’esposizione alla polvere di PVC.
E ora, che succede?
L’indagine dell’ECHA è stata ora inviata alla Commissione europea, che la valuterà. Deciderà se è necessario chiedere formalmente all’ECHA di preparare una proposta di restrizione REACH. Missione istituzionale dell’Agenzia europea che ha sede ad Helsinki è rendere sicuro l’uso delle sostanze chimiche.
EB