Contrazione per le attività di edilizia in Europa mentre fino al 2026 l’ingegneria civile continuerà ad espandersi senza sosta. Queste le previsioni della rete Euroconstruct. L’edilizia non residenziale ristagnerà fino al 2024, per poi riprendere a crescere. L’edilizia residenziale, invece, perderà una parte del suo volume di mercato e negli anni successivi crescerà solo a un ritmo modesto. Dopo gli anni folgoranti 2021 e 2022, nel 2024 l’Italia è il paese che performa peggio. Tempi duri anche per Francia, Germania, Regno Unito. Bene la Spagna.
Salvo rare eccezioni, l’edilizia in Europa soffre. Ci vorranno anni prima di ritrovare un quadro generale positivo. Questo è il quadro cupo che dipinge la 96.a Conferenza della rete Euroconstruct, riunitasi a dicembre. Unico settore dell’industria delle costruzioni a mostrare dati positivi per i prossimi anni, fino al 2026, è quello dell’ingegneria civile (strutture energetiche, infrastrutture, porti, ponti, autostrade…) che continuerà ad espandersi. Il quadro generale peggiora rispetto alle previsioni di un anno fa, vedi news.
Edilizia in Europa
Per quanto riguarda i 19 paesi analizzati dagli istituti della rete Euroconstruct (Cresme per l’Italia) la previsione è che l’edilizia non residenziale ristagnerà fino al 2024, per poi riprendere a crescere. L’edilizia residenziale, invece, perderà fino al 2024 una parte del suo volume di mercato e negli anni successivi crescerà a un ritmo modesto. Entro il 2025, il numero di costruzioni edilizie dovrebbe scendere al livello più basso dal 2016. Dei 19 paesi sotto esame, 17 fanno parte dell’Unione. Ad essi si aggiungono Norvegia e Svizzera.
Concause della crisi
Le ragioni di questo ‘rallentamento’ sono note:
-forte aumento dei tassi di interesse e dei prezzi delle costruzioni;
-inflazione persistentemente elevata;
-perdita di potere d’acquisto delle famiglie;
-crescita economica più debole;
-stretta dei bilanci pubblici;
-calo dei prezzi immobiliari.
Inoltre, gli attuali rendimenti degli investimenti immobiliari ostacolano la crescita, come pure la crescente incertezza del settore degli immobili commerciali.
Previsioni per l’inflazione
La rete Euroconstruct prevede che anche nel 2024 l’inflazione dei prezzi al consumo rimarrà al di sopra delle norme storiche in molti paesi. Una piccola minoranza di paesi partner prevede che il prossimo anno l’inflazione scenderà al di sotto della soglia del 2,5%.
Mutui e costruzioni
Nel terzo trimestre del 2023 le concessioni dei prestiti sono diminuite in tutte le categorie di credito. La domanda di credito da parte di imprese e famiglie ha continuato a diminuire in modo significativo. Il risultato di tutto ciò è che, come anticipato poco sopra, entro il 2025, il numero di costruzioni edilizie dovrebbe scendere al livello più basso dal 2016. Davvero poco consolante.
Nuovo e rinnovo
Così, grazie a questa situazione davvero complessa, anche le nuove costruzioni di edifici non residenziali dovrebbero ridursi entro il 2024. Le prospettive per il 2024 sono ora viste con maggiore cautela in undici paesi, con diffuse revisioni al ribasso in atto su tutta la linea. Il settore delle ristrutturazioni edilizie, in forte crescita nel 2022, dovrebbe ora subire una contrazione, imputabile alla flessione del settore residenziale. In controtendenza, saranno invece i lavori di ristrutturazione degli immobili non residenziali che aumenteranno anche nel 2024.
I big dell’edilizia in Europa
Dopo gli anni folgoranti 2021 e 2022, dovuti agli stimoli del Superbonus, l’Italia è il paese che si prevede performi peggio nel 2024 con un decremento del 7,3% del valore della produzione edilizia (-0,3% nel 2023). Le previsioni parlano di 0,6% per il 2025 e di 1,1% per il 2026. Tempi duri anche per Francia, Germania, Regno Unito. Dopo il -2,2% dell’anno appena passato, la Francia dovrebbe contenere il decremento a -0,8%. La Germania, dopo il -2.3% del 2023, continuerà la discesa del valore della produzione edilizia all’incirca allo stesso livello: -2,2% per il 2024. Su lunghezze d’onda analoghe si muove il Regno Unito che però viene da due anni molto positivi: -1,6% per il 2023 e -2,1% per il 2024. Situazione totalmente inversa si registra in Spagna. Dopo la debacle del 2020 (-9,4%) il paese iberico ha mostrato consistenti aumenti positivi. Le previsioni per il 2024 sono di 1,4% a fronte di un 2,2% dell’anno appena passato. Cifre positive anche per il 2025 e il 2026, rispettivamente: 1,2% e 2,0%.
Chi è Euroconstruct
E’ una rete indipendente di previsione del mercato delle costruzioni. È stata fondata nel 1974 da alcuni istituti di ricerca specializzati e organizzazioni di consulenza come gruppo di studio per l’analisi e la previsione delle costruzioni. Da allora si è espanso fino a includere quasi tutti i paesi dell’Europa occidentale e un certo numero di stati dell’Europa orientale. Attualmente Euroconstruct conta istituti membri in 19 paesi europei. Il Cresme per l’Italia. La missione di Euroconstruct è fornire previsioni aggiornate, accurate e comparabili sui mercati europei delle costruzioni appoggiandosi sull’esperienza locale dei diciannove membri.
Ennio Braicovich