Forte azione di comunicazione di Anfit su Il Sole24Ore e Corriere della Sera di oggi in difesa del comparto. Lettera aperta di Marco Rossi alla presidente del Consiglio Meloni dopo il cosiddetto decreto-legge Superbonus che ha escluso a sorpresa serramenti ed infissi dal Bonus Barriere Architettoniche 75%.
Continua l’azione di comunicazione di Anfit per il ripristino del Bonus Barriere Architettoniche 75% a favore dei serramenti dopo il cosiddetto decreto-legge Superbonus di fine anno (vedi news). Lo aveva fatto già a fine anno nell’immediatezza della pubblicazione del DL 212 con una vibrata protesta di Marco Rossi, presidente dell’Associazione Nazionale per la Tutela della Finestra Made in ltaly, registrata dalla nostra redazione, vedi qui. Oggi la levata di scudi fa un salto di qualità comunicativa con una mezza pagina su Il Sole24Ore, a pag. 8, e con una pagina intera sul Corriere della Sera. Dalle pagine del quotidiano economico-finanziario Marco Rossi invia una lettera aperta alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni all’insegna dell’“Anfit non ci sta. Bonus 75% i serramenti sono fuori: centinaia di migliaia di posti di lavoro a rischio”.
La lettera aperta Anfit a Meloni
La lettera aperta è piuttosto lunga ed articolata (vedi qui il testo completo sul sito dell’Associazione). Dopo aver richiamato i nefasti effetti del DL 212, la missiva evidenzia che solo pochi mesi fa con la Circolare 17/E del 26 giugno 2023 l’Agenzia delle Entrate ha chiarito l’applicabilità del bonus abbattimento barriere architettoniche ai singoli interventi che rispettassero i requisiti di cui al DM 236/89. Ivi inclusi, quindi, gli interventi di sostituzione serramenti esterni, porte. E mette in luce le principali motivazioni a sostegno del reinserimento del comparto serramenti nel Bonus Abbattimento Barriere Architettoniche 75%: il Made in Italy merita maggior tutela, il Decreto stravolge la pianificazione produttiva e finanziaria delle aziende del settore e i volumi di credito aggiuntivi generati non sono impattanti.
Le proposte
Ecco quanto chiede Anfit in concreto. “Quello che si chiede in sede di conversione del DL superbonus è un reinserimento degli interventi di sostituzione dei serramenti nell’ambito di quelli che danno diritto al bonus barriere con sconto in fattura. Al contempo, possibili strumenti di contenimento dei volumi di credito potrebbero essere:
-L’applicazione del principio di competenza ai fini dell’invio delle comunicazioni dell’opzione sconto in fattura per bonus barriere.
-Allungamento della detrazione a 10 anni.
-Riduzione dell’aliquota di detrazione dal 75% al 50%.
-Obbligo di asseverazione tecnica da parte del professionista ingegnere o architetto abilitato.
O In alternativa…andrebbe almeno consentita una fase transitoria, una sorta di scivolo che permetta alle imprese di applicare il bonus con i requisiti previsti dalla vecchia normativa per ancora 6-9 mesi anziché fino alla naturale scadenza del 31.12.2024. In questo modo si consentirebbe alle stesse imprese di recuperare gli investimenti appena sostenuti”.
I conti in tasca allo Stato
Marco Rossi chiude la lettera aperta con qualche riga finale, accompagnata da grafici, in cui si indicano rispettivamente gli effetti positivi sui conti dello Stato nel caso della situazione 2022, 2024 senza 75% e per il 2024 con l’incentivo al 75%. L’agevolazione a favore dei serramenti si autosostiene grazie a Iva, ritenuta d’acconto 11%, Irap e Ires. Conclusione obbligatoria: “È quindi necessario intervenire subito e con forza per modificare questa scelta da parte del Governo”.
Qui di seguito l’annuncio odierno sul Corriere della Sera. Il tono è diverso. La sostanza identica.
Ennio Braicovich