Secondo gli esperti dell’Osservatorio Nazionale della Salute nelle Regioni Italiane dell’Università Cattolica di Roma, sono quasi 13 milioni le persone disabili nel nostro Paese. Oltre 3 milioni di queste in condizioni gravi. Quasi una su tre è a rischio di povertà. Cifre che non tengono dei disabili temporanei come gli ammalati più o meno gravi e le vittime di incidenti. E il numero crescente degli anziani over-65 che nel 2023 erano più 14 milioni. Quasi un italiano su quattro che con l’andare degli anni è sempre meno in forma, inevitabilmente soggetto a divenire meno abile e magari disabile.
Quanti sono i disabili in Italia? La cifra di quasi 13 milioni è stata riportata in un recente comunicato di Anfit, vedi qui, inteso a promuovere modifiche al DL 212 che taglia brutalmente i lavori finalizzati alla eliminazione delle barriere architettoniche, come il rifacimento dei bagni e l’adeguamento dei serramenti. Una cifra così importante ha suscitato una certa sorpresa in parecchi lettori.
I dati dei disabili
Fonte del dato è uno studio dell’Osservatorio Nazionale della Salute nelle Regioni Italiane, che ha sede presso l’Università Cattolica di Roma. Il quadro che dipinge lo studio è impressionante. Sono quasi 13 milioni, spesso vivono da sole e i servizi loro dedicati sono scarsi, come pure le risorse stanziate a loro favore (28 miliardi di euro, quasi tutti impiegati per erogare pensioni – dati 2018). Queste sono le persone disabili in Italia, assistite spesso da famiglie sempre più in difficoltà, perché devono sopperire alle mancanze delle istituzioni nazionali e locali. In più, nel nostro Paese quasi una persona disabile su tre (32,1%) è a rischio di povertà.
Disabili e vulnerabili
Inoltre, 3 dei 13 milioni sono in condizione di grave disabilità. Tra le persone con grave disabilità, quasi 1 milione e 500 mila ha una età superiore a 75 anni (fonte Istat). Circa un terzo delle persone con disabilità grave vive da solo, tra gli ultrasettantacinquenni la quota sale al 42%. Si tratta di dati molto preoccupanti, poiché palesano una diffusa condizione di vulnerabilità che coinvolge un numero elevato di persone, le quali non possono contare sull’aiuto di un familiare. Il problema più grave, denuncia lo studio, è la perdita di autonomia.
Seri problemi economici
Per di più, solo l’11,9% delle persone con disabilità è occupato. La ridotta capacità di produrre reddito, fa sì che le famiglie in cui vivono persone con disabilità abbiano seri problemi economici. Inoltre, per effetto delle ingenti spese che le famiglie devono sostenere per le cure e l’assistenza, il reddito è largamente insufficiente per il loro fabbisogno. Infatti, il 32,1% delle persone con disabilità è a rischio di povertà o di esclusione sociale e circa un quinto è in condizione di grave deprivazione materiale. Si tratta di famiglie che non sono in grado di spendere per riscaldare adeguatamente l’abitazione, affrontare una spesa imprevista di 800 euro, di consumare un pasto adeguato almeno una volta ogni due giorni, o concedersi una settimana di vacanza.
Over-65: più di 14 milioni
Completa il quadro dei potenziali disabili il numero degli over 65, individui che sono destinati al naturale declino delle loro facoltà. Uno studio Istat pubblicato nell’aprile 2023 così tratteggia il processo di invecchiamento della popolazione. Gli over-65 a inizio 2023 sono 14,177 milioni di individui, pari al 24,1% della popolazione totale (+0,3% rispetto al 2022). La loro concentrazione è maggiore al Centro e Nord Italia (24,7%, 24,6%) e inferiore al Sud (23%). Gli over-80 sono 4,530 milioni, cioè il 7,7% della popolazione totale (+0,1%, nonostante la super-mortalità innescata da Covid). L’8,2% della popolazione totale al Nord e al Centro, il 6,8% nel Mezzogiorno.
Disabilità, condizione in crescita
“La disabilità è una condizione che interesserà sempre più italiani, grazie al costante allungamento della aspettativa di vita”. Così dichiara Alessandro Solipaca, responsabile scientifico dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane.
DL 212 non meditato
Da parte nostra aggiungiamo che è ben probabile che i pesanti dati relativi ai disabili e agli over-65 nel nostro Paese non fossero presenti alla mente di chi ha ispirato, scritto e votato il DL 212. Un provvedimento che favorisce solo la mobilità verticale (gran favore agli ascensoristi!) e nega il rifacimento dei bagni e la sostituzione di serramenti, infissi, porte interne e automazioni delle chiusure. Negando il diritto ai disabili di lavarsi adeguatamente e di aprire e chiudere finestre e tapparelle automatiche.
Ennio Braicovich