Lunedì 29 gennaio inizia alla Camera la discussione generale sul DL 212, disegno di legge di conversione del decreto 29 dicembre 2023, n. 212, recante misure urgenti relative alle agevolazioni fiscali. Il testo del Governo è passato indenne attraverso la Commissione Finanze della Camera. Assai probabile che venga approvato tale quale dalla Camera e quindi dal Senato.
Nonostante gli emendamenti di maggioranza e di opposizione, il DL 212 è stato approvato senza variazioni dalla Commissione Finanze della Camera. Quindi, nessuna modifica sul Superbonus né sul Bonus Barriere architettoniche.
Il DL 212 approda in Parlamento
Così il testo governativo del DL 212 approda oggi in Aula per la discussione generale. Facile è la previsione che passi indenne senza variazioni alla Camera e poi al Senato per la conversione in legge entro il 29 febbraio. Profonda la delusione per l’esclusione dei serramenti dal Bonus 75%. Idem per il rifacimento dei bagni. Gli unici soddisfatti sono gli specialisti della mobilità verticale, come gli ascensoristi e la loro lobby. Sarà un caso, ma non lo credo, ma l’Italia è il paese al mondo con il più alto numero di ascensori in assoluto, ben sopra agli USA. Chi non ci crede, può consultare qui i dati.
Provvedimenti complessivi
Ben venga certamente la mobilità verticale, assolutamente indispensabile per i disabili i quali poi avranno problemi con le porte di ingresso, le porte interne, i bagni, le finestre e le porte finestre e le chiusure oscuranti e l’assenza di automazioni. Ahinoi, così va il mondo. Certamente occorrerà pensare oltre il DL 212 e le attuali contingenze salva spese e cominciare a pensare ad un provvedimento complessivo anti barriere architettoniche, più aggiornato del DM 236 del 1989, e che comprenda tutte le tecnologie oggi a disposizione per eliminare o ridurre le barriere architettoniche. E’ necessario altresì premere subito su Governo e Parlamento per un complessivo riordino dei bonus edilizi in ottica di medio-lungo periodo. Ecobonus e Bonus Casa al 50% come il Superbonus al 70% terminano il 31 dicembre 2024.
Il gelo in edilizia
Nel frattempo, le associazioni del mondo edilizia segnalano la discesa dei fatturati. Lo sottolinea anche Angaisa, l’associazione dei distributori termosanitari, i cui osservatori di mercato evidenziano che sta per arrestarsi l’onda lunga del superbonus. Per l’edilizia e il suo indotto questo significa dover fare i conti con uno scenario di decrescita più o meno incontrollata. D’altra parte, le modalità di fruizione dei bonus che restano operativi, dall’ecobonus al bonus ristrutturazioni, non saranno sufficienti a sostenere nel lungo periodo l’imponente livello di investimenti che dovranno essere attivati, fra l’altro, per raggiungere gli obiettivi previsti dalla direttiva europea EPBD o Case green.
Riattivare l’edilizia
In Italia sarà necessario intervenire sulle prestazioni energetiche di almeno 5 milioni di immobili, quelli meno efficienti. Per riattivare il volano dell’edilizia, Angaisa auspica il ritorno, almeno parziale, della cessione del credito e dello sconto in fattura, almeno per le opere di valore non superiore ai 20mila euro, riconducibili ai cosiddetti interventi edilizi “minori”. Bonus minori che, aggiungiamo noi, si sono sempre comportati secondo le previsioni della Ragioneria dello Stato e del MEF, anche in presenza di sconto in fattura e cessione del credito.
EB