Contro le affermazioni ingannevoli o fuorvianti del marketing ambientale arrivano due direttive dell’Unione europea, una contro il greenwashing e un’altra per le asserzioni ambientali (Green Claims).
Contro la proliferazione del greenwashing nel giro di meno di un mese arrivano due prese di posizione del Parlamento europeo. La prima è una legge contro il greenwashing, che è stata approvata un mese fa. La seconda direttiva, approvata in via preliminare l’altro ieri, è la proposta di una direttiva che indica come le aziende possono convalidare le loro dichiarazioni di marketing ambientale. Riteniamo siamo molto bene parlarne già ora prima della loro entrata in vigore. Anche in edilizia, e in serramentistica, abbondano le affermazioni più o meno ingannevoli, più o meno furbe, più o meno audaci.
Basta con il Greenwashing
La direttiva mira a proteggere i consumatori da pratiche di commercializzazione ingannevoli e ad aiutarli a compiere scelte di acquisto più informate vietando l’uso di dichiarazioni ambientali fuorvianti. A tal fine, spiega una nota del Parlamento, saranno aggiunte all’elenco UE delle pratiche commerciali vietate una serie di strategie di marketing legate al cosiddetto greenwashing (ambientalismo di facciata) e all’obsolescenza precoce dei beni.
Regolamentati marchi e etichette
L’etichettatura dei prodotti dovrà essere più chiara e affidabile. Saranno vietate le indicazioni ambientali generiche come “rispettoso dell’ambiente”, “rispettoso degli animali”, “verde”, “naturale”, “biodegradabile”, “a impatto climatico zero” o “eco” se non supportate da prove. Verrà regolamentato anche l’uso dei marchi di sostenibilità. Vi è una grande confusione causata dalla loro proliferazione e dal mancato utilizzo di dati comparativi. In futuro nell’UE saranno autorizzati solo marchi di sostenibilità basati su sistemi di certificazione approvati o creati da autorità pubbliche. Inoltre, la direttiva vieterà le dichiarazioni che suggeriscono un impatto sull’ambiente neutro, ridotto o positivo in virtù della partecipazione a sistemi di compensazione delle emissioni (offset in inglese).
Durabilità dei prodotti
Altro importante obiettivo della nuova legge contro il greenwashing è far sì che produttori e consumatori siano più attenti alla durata dei prodotti. In futuro, le informazioni sulla garanzia dovranno essere più visibili. E’ previsto che si crei un nuovo marchio armonizzato per dare maggiore risalto ai prodotti con un periodo di garanzia più esteso.
Le nuove norme vietano anche le indicazioni infondate sulla durata. Ad esempio, dichiarare che una lavatrice durerà per 5.000 cicli di lavaggio, se ciò non è esatto in condizioni normali. Oppure vedi gli inviti a sostituire i beni di consumo prima del necessario. Come spesso accade, ad esempio, con l’inchiostro delle stampanti. Colpite anche le false dichiarazioni sulla riparabilità di un prodotto.
A quando l’applicazione?
Ora il Consiglio dei capi di Stato e di Governo dovrà approvare la direttiva contro il greenwashing. Dopodiché essa uscirà nella Gazzetta ufficiale. Gli Stati membri avranno 24 mesi di tempo per recepirla nel diritto nazionale.
EB