A causa della pessima qualità dell’aria nel capoluogo lombardo e altre 8 province della regione scattano le prime misure antismog con il blocco parziale del traffico. Manca però un piano d’assieme per colpire alla fonte le emissioni più inquinanti: riscaldamento, traffico e agricoltura.
C’è voluta la comunicazione della società svizzera IQAir sulla pessima qualità dell’aria a Milano per far emergere il problema. IQAir, che va detto subito non è terza fonte indipendente vendendo purificatori d’aria, aveva classificato il capoluogo lombardo tra le città più inquinate al mondo.
Qualità dell’aria pessima
Oggi, 20 febbraio, nel ranking mondiale di IQAir, vedi qui, Milano è sesta mentre Roma è diciassettesima. Ci interessano poco le classifiche del genere. Ci pare più significativa l’immagine qui accanto, che è ripresa da un’applicazione meteo collegata al sistema europeo di qualità dell’aria EAQI (EU). Essa testimonia la grave situazione ambientale di Milano e dintorni. Il color viola indica la qualità estremamente scarsa dell’aria. Il peggior livello.
La si butta in politica…
Il sindaco di Milano Beppe Sala se l’è presa con la società svizzera accusandola di diffondere dati poco rigorosi. La Regione Lombardia si autoassolve facendo dire all’assessore regionale all’Ambiente e Clima, Giorgio Maione che è tutta colpa del Comune. Grazie alla politica regionale “in vent’anni in Lombardia la concentrazione di pm10 è calata del 39% e quella di NO2 del 45%”. Non crede a queste affermazioni Legambiente. L’organizzazione ambientalista segnala che il 18 febbraio “Milano, con i 118 microgrammi per metro cubo di PM 2.5 e i 136 di PM10 alla centralina di via Senato, ha toccato il picco di una crisi di inquinamento i cui livelli non sono mai stati eguagliati dal gennaio 2017”.
Il blocco parziale del traffico
Per tentare di tamponare il problema, da oggi 20 febbraio scatta il divieto di circolazione per i mezzi più inquinanti a Milano e in altre 8 province lombarde: Monza, Como, Bergamo, Brescia, Mantova, Cremona, Lodi e Pavia. Il divieto vale dalle ore 7.30 alle 19.30, e riguarda gli autoveicoli di tutte le categorie di classe Euro 0 e 1 di tutte le alimentazioni e di classe Euro 2, 3 e 4 alimentati a gasolio, compresi i veicoli Euro 4 diesel dotati di filtro antiparticolato. Basteranno queste misure?
La proposta di Legambiente
Ci crede molto poco l’organizzazione ambientalista. Da anni pubblica il report Mal’aria in cui denuncia l’emergenza cronica dell’inquinamento atmosferico che soffoca la nostra penisola e che trova, soprattutto in pianura padana, la sua area più vulnerabile. Per affrontare la situazione Legambiente propone “una vera e propria rivoluzione urbana con misure strutturali e integrate che abbiano al centro una mobilità sempre più sostenibile, il trasporto pubblico locale che deve essere maggiormente incentivato, e prevedendo al tempo stesso azioni concrete per contrastare anche le altre fonti inquinanti come riscaldamento e agricoltura. Non si perda altro tempo”. Fondamentale al proposito una sinergia su più livelli tra Governo, Regioni e Comuni.
Aria e riscaldamento delle abitazioni
Bene, certamente, la mobilità sostenibile ma occorrono a nostro avviso azioni più incisive per ridurre l’inquinamento da riscaldamento. Per i non milanesi ricordiamo che la qualità dell’aria a Milano peggiora notevolmente dal 15 ottobre al 15 aprile, ovvero nel periodo di riscaldamento di legge. Accanto ad altre misure occorre sostituire gli impianti più obsoleti e soprattutto rilanciare alla grande programmi di ristrutturazione e di riqualificazione energetica degli edifici. Anche in vista del prossimo arrivo della nuova Direttiva EPBD o Case Green.
Ennio Braicovich
Foto in alto: doc. Legambiente