Sentenza storica della Corte di Giustizia europea che impone che le norme tecniche armonizzate europee (NTA) siano accessibili a tutti i cittadini dell’Unione. Ribadito ulteriormente il principio che le norme tecniche armonizzate europee fanno parte del diritto europeo. Condannati Commissione, CEN e 15 enti normatori a pagare le spese.
Ieri la Corte di Giustizia europea, riunita in Grande Sessione, ha pronunciato una sentenza che possiamo definire storica sulla libertà di accesso di cittadini e di imprese alle norme tecniche armonizzate europee (NTA). La pronuncia era largamente attesa.
NTA protette dal diritto d’autore?
A giugno si era tenuta l’arringa finale dell’avvocato generale Laila Medina di cui abbiamo dato conto nel post Norme tecniche armonizzate. L’accesso sia libero e gratuito. Ieri finalmente la sentenza definitiva della Corte di Giustizia europea che chiude (speriamo) il caso e che liberalizza definitivamente l’accesso alle NTA. La causa ha offerto alla Grande Sezione della Corte l’opportunità di pronunciarsi per la prima volta sulla questione se le NTA – già riconosciute dalla Corte come parte del diritto dell’Unione e come aventi effetti giuridici – possano essere protette dal diritto d’autore. E, inoltre, se il principio dello Stato di diritto, nonché il principio di trasparenza e il diritto di accesso ai documenti, sancito dall’articolo 15 TFUE, richiedano che l’accesso alle NTA sia liberamente disponibile e gratuito.
Qui in video la pronuncia della sentenza letta da Koen Lenaerts, presidente della Corte di Giustizia europea dell’Unione europea.
Il caso specifico
Nel 2018 la Commissione europea ha respinto la domanda di due organizzazioni, senza scopo di lucro, diretta ad avere accesso gratuito a talune norme tecniche armonizzate relative alla sicurezza dei giocattoli. Public.Resource.Org e la Right to Know è il nome delle due organizzazioni la cui missione è quella di rendere il diritto liberamente accessibile a tutti i cittadini. Testarde, le due organizzazioni fanno ricorso al Tribunale dell’Unione che però ribadisce il rifiuto della Commissione. Inevitabile passo successivo è stata l’impugnazione davanti alla Corte di Giustizia europea. Ieri la sentenza della causa C-588/21 Public.Resource.Org e Right to Know contro la Commissione e 16 altri soggetti, il CEN e 15 enti normatori nazionali europei.
Clicca qui per la sentenza della causa C‑588/21 P
Il verdetto sulle norme tecniche armonizzate
Anzitutto la Corte annulla la decisione della Commissione che aveva negato l’accesso alle norme NTA. Annulla, quindi, la sentenza del Tribunale dell’Unione che aveva confermato tale diniego. In secondo luogo, condanna la Commissione europea a farsi carico delle spese relative tanto al procedimento dinanzi al Tribunale dell’Unione europea quanto al procedimento di impugnazione. In terzo luogo condannati pure CEN e 15 enti normatori nazionali europei (per fortuna non c’è UNI) a farsi carico delle proprie spese relative tanto al procedimento di primo grado quanto al procedimento di impugnazione.
Accesso libero ai documenti dell’Unione
Nella sentenza la Corte ricorda che il diritto dell’Unione garantisce a qualsiasi cittadino dell’Unione e a qualsiasi persona fisica o giuridica residente in uno Stato membro l’accesso ai documenti, in particolare a quelli detenuti dalla Commissione europea. Ovviamente vi sono delle eccezioni relative alla sicurezza , alla difesa, alle relazioni internazionali e alla politica finanziaria, monetaria o economica della Comunità o di uno Stato membro e alla vita privata e l’integrità dell’individuo, in particolare in conformità con la legislazione comunitaria sulla protezione dei dati personali.
Nel caso di specie
La Corte di Giustizia ha voluto ribadire che i documenti concernenti le norme armonizzate sulla sicurezza dei giocattoli fanno parte del diritto dell’Unione. Infatti, spiega una nota della stessa Corte, una legislazione dell’Unione può attribuire a norme di questo tipo degli effetti giuridici. Vedi il fatto che prodotti conformi a tali norme siano considerati rispondenti agli standard fissati da tale legislazione e che condizionano la commercializzazione di tali prodotti nell’Unione. In tal senso, una norma armonizzata è idonea a specificare i diritti conferiti ai singoli nonché gli obblighi ad essi incombenti.
Salvaguardare diritti di cittadini e imprese
Basandosi in particolare sul principio dello Stato di diritto e su quello del libero accesso alla legge, la Corte ritiene che la possibilità per i cittadini di prendere conoscenza di tali norme sia per loro necessaria per verificare se un determinato prodotto o servizio sia effettivamente conforme alle prescrizioni della legislazione. Pertanto, la Corte dichiara che vi è un interesse pubblico prevalente che giustifica la divulgazione delle norme armonizzate in questione. (sottolineature sono della nota della Corte)
Coinvolto il settore delle costruzioni
E’ chiaro che il verdetto del caso C-588/21 P va oltre il settore del caso di specie. Investe ogni settore, e in particolare quello delle costruzioni. Peraltro, notiamo che due dei tre casi che hanno contribuito a chiarire lo status giuridico delle norme armonizzate riguardano il mondo delle costruzioni. Negli ultimi 25 anni in questo settore abbiamo assistito a una proliferazione enorme di norme europee. E’ bene ribadire che la sentenza riguarda solo le NTA, le norme tecniche armonizzate. Norme importantissime sulle base delle quali si appone la marcatura CE e si redige la DoP, la dichiarazione di prestazione. Norme che spessissimo vengono citate in contratti e in capitolati.
E adesso che faranno Uni, Din, Afnor…?
Ora vedremo quanto tempo impiegheranno la Commissione e gli enti normatori nazionali a prendere atto che il vento è cambiato. E che le norme tecniche armonizzate devono essere liberamente accessibili a cittadini e imprese. Monitoreremo la situazione. È peraltro una battaglia che abbiamo sempre combattuto, nel nostro piccolo, da almeno 15 anni.
Un grazie alle due organizzazioni, senza scopo di lucro, Public.Resource.Org e la Right to Know che hanno vinto una battaglia che sembrava impossibile da vincere.
Ennio Braicovich
Dizionario
TFUE, Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in acronimo