Le legislazioni verdi in tutta Europa, come in Italia iI recente Decreto sui CAM Edilizia, puntano i riflettori sull’economia circolare, e in particolare sui materiali da edilizia provenienti da recupero e riciclo. Sempre di più i produttori di estrusi in alluminio offrono profilati ottenuti con alluminio da riciclo, ovvero a basso contenuto di CO2. Utilizzato sempre di più nei serramenti e nelle facciate continue.
L’alluminio da riciclo, di cui si fa un certo parlare da qualche tempo soprattutto in edilizia, non è in assoluto una novità per l’Italia. È un fenomeno piuttosto datato che risale agli interventi di recupero del materiale bellico abbandonato sui campi di battaglia Della seconda guerra mondiale in molte parti della penisola. Ferro in abbondanza, ma anche alluminio, rame furono tre metalli ampiamente recuperati. Vi fu chi come un certo sig. Tonolli che iniziò le operazioni di recupero con un misero carrettino e finì per creare una poderosa industria con centinaia di dipendenti per produrre alluminio secondario. Così allora si chiamava l’alluminio da riciclo. Trasformato soprattutto in pani da fonderia, ma anche in placche da laminazione e pure in billette da estrusione veniva letteralmente divorato dall’industria italiana del miracolo economico.
Da prodotto di scarto a prodotto di pregio
Per decenni visto come un prodotto di scarto, l’alluminio da riciclo ha vissuto negli anni Novanta e Duemila un’operazione di trasformazione in prodotto di pregio presentando le stesse caratteristiche fisico-chimiche e meccaniche dell’alluminio primario, cioè quello ricavato dalla bauxite. Il processo di produzione del primario è decisamente energivoro ma ampiamente compensato dalla riciclabilità pressoché infinita del metallo giunto a ‘fine vita’. Metallo che conserva per di più sempre un notevole valore economico.
Alluminio da riciclo di gran moda
Il bello è che il processo di produzione dell’alluminio da riciclo costa meno di un decimo dell’energia impiegata per produrre il primario. Quindi, molta meno energia, meno emissioni di CO2 ed altri inquinanti. L’alluminio da riciclo diventa così un prodotto a bassa impronta di carbonio. Il che è quello che vuole chi è sensibile ai cambiamenti climatici, magari noi stessi, ed enti come l’Onu e l’Unione europea che si è prefissa di arrivare a zero emissioni di CO2 entro il 2050.
Dai CAM per Edilizia un forte stimolo al riciclato
Il Decreto sui criteri ambientali minimi per l’edilizia che fissa le regole per le costruzioni della pubblica amministrazione da qualche anno ha favorito la cultura del riciclo. Una terza edizione dei CAM per l’edilizia è entrata in vigore il 4 dicembre, vedi qui. Leggi analoghe sono in vigore in molti paesi europei, specie quelli del Nord e Cento Europa. Così da tempo i produttori di alluminio hanno anticipato il movimento legislativo approntando leghe a basso contenuto di carbonio. Prima a lanciarle è stata Hydro, numero uno al mondo per la produzione di alluminio e di estrusi, che ha lanciato cinque anni fa la lega Circal 75R con un contenuto minimo del 75% di materiale riciclato. Ovvero alluminio giunto a fine vita inglobato in prodotti vari – serramenti, motori, lattine per bevande, beni di consumo durevoli…. – che viene rimesso in circolo attraverso il riciclo.
Alluminio da riciclo anche in Italia
Al di là dei cantieri per la P.A. anche i grandi cantieri privati, quelli sottoposti alle regole Leed, Bream, DGNB, hanno cominciato a richiedere prodotti come i serramenti in alluminio ed altri a bassa impronta di carbonio. Così, oltre alla citata Hydro altri produttori si sono affacciati su questo mercato. È il caso di Deral, importante produttore di billette di Manerbio (BS) che da circa due anni offre billette a bassa impronta di carbonio. La linea, denominata Ecoal, contiene almeno l’85% di materiale riciclato con la garanzia dei controlli del TUV Nord Italia. Di recente Metra Building, produttore di sistemi in alluminio per serramenti e facciate ha dato notizia dell’approntamento di 5 leghe a basso contenuto di carbonio. RE.AL.E, – acronimo di REcycle, ALuminum, Extrusion, questo il nome della linea, vanta quote di riciclato compreso tra il 60% e il 100%. La certificazione del prodotto a cura di ICMQ e BRE è in corso. Questo nuovo lancio contribuirà a spingere ulteriormente in alto le azioni dell’alluminio da riciclo. Anche nei serramenti e nelle facciate continue.
Lo adottano anche i competitor
Dell’alluminio da riciclo si sono accorti anche i produttori competitori sulla scena dei mercato dei serramenti. E’ il caso di Kömmerling Italia, gruppo profine, che ha da poco lanciato Alunext, sistema misto pvc-alluminio per infissi, vedi qui L’idea centrale del prodotto è avvolgere un nucleo centrale in pvc con un rivestimento, esterno e interno, in alluminio. Alluminio e pvc sono ottenuti entrambi da riciclo, robusto omaggio all’economia circolare.
Ennio Braicovich
Foto in alto: doc. Deral