Dopo due giornate di incontri intensi nei palazzi romani con l’obiettivo di far ripristinare i serramenti sotto il Bonus Barriere 75%, qualche barlume di speranza giunge da Marco Rossi, presidente di Anfit. Resta ancora qualche giorno di intensa attività relazionale prima che si chiudano i giochi. L’invito a tutti gli operatori del settore a far sentire la propria voce presso i parlamentari di conoscenza.
Seconda giornata di incontri nei palazzi che contano per il presidente di Anfit Marco Rossi. L’altro ieri – ne avevamo dato conto qui – aveva avuto un colloquio con l’on. Giglio Vigna, presidente della XIV Commissione per le politiche dell’Unione Europea e membro della IV Commissione Difesa. Poi, un testa a testa con il presidente della Commissione finanze on. Marco Osnato. Era stato pure incontrato l’on. Guerino Testa. relatore del decreto-legge 212 alla Camera.
Focus sul Bonus Barriere
Il secondo giorno, al mattino, è iniziato al Ministero del Lavoro per un faccia a faccia con l’on. Claudio Durigon. Rossi ha rappresentato le cifre pesanti delle ripercussioni sociali del DL 212. Escludendo i serramenti dal bonus 75%, se non interverranno modifiche sul decreto-legge, si avranno esuberi almeno del 10/15% della forza lavoro. Esuberi che si dovranno gestire con ammortizzatori sociali con costi rilevanti per le casse dello Stato. Questo in grande sintesi.
Subito dopo, la giornata di Rossi ha registrato altri cinque incontri testa a testa con esponenti di spicco della maggioranza – Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega. Di deciso rilievo è l’abboccamento dal tono decisamente schietto avuto con l’on. Federico Freni, sottosegretario al Ministero dell’Economia e Finanze. Il sottosegretario, evidenzia il presidente di Anfit, si è detto pronto a rianalizzare l’incidenza del bonus barriere sui conti pubblici e a capire perché siano stati stralciati gli infissi.
Far sentire la propria voce
“Nelle due giornate ho trovato politici disponibili ad ascoltare le ragioni del mondo del serramento. Dirò di più. Mi sono reso conto che i due sottosegretari erano già a conoscenza del problema perché erano stati informati dalle loro basi. Quindi, il tam-tam fatto dopo l’arrivo del DL 212 è servito. L’altra constatazione è che i politici non si rendono conto del danno fatto dal decreto-legge all’intera filiera produttiva. Credo che sia stato efficace sentire dalla viva voce di un imprenditore gli effetti causati dal provvedimento”. Così chiosa Rossi traendo un bilancio della due giorni trascorsa nella capitale. Altri incontri a Roma, di persona, sono previsti per settimana prossima.
Si può cambiare il DL 212
“Mi sono reso conto che nulla è perso e che si può cambiare un provvedimento malnato. Anzi, colgo l’occasione per invitare tutti gli operatori del settore a contattare direttamente, via mail o al telefono, i politici di loro conoscenza per evidenziare l’atto di ingiustizia subito da produttori e rivenditori di serramenti, infissi e porte interne. Ci sono pochi giorni per far sentire la propria voce”. Un invito che rilanciamo volentieri da queste pagine.
Ennio Braicovich
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