Riflessioni a mente libera e a cuore aperto sui bonus edilizi e il loro presente e futuro. Tra Superbonus azzoppato, 75% sempre più lontano, sconto in fattura e cessione del credito oramai parte del passato. Sempre in attesa della partenza della nuova EPBD ovvero la Direttiva Case Green.
Inizio d’anno è tempo di auguri, di bilanci e di preventivi. E’ un esercizio di stile che non mi piace molto. Tuttavia, le circostanze richiedono un augurio urgente che parte dalla stretta attualità. Riguarda il drammatico cambiamento di scenario legislativo cui tutti abbiamo assistito a fine anno con il decreto-legge n. 212 che esclude i serramenti esterni, le porte interne, le automazioni per porte e tapparelle dal bonus 75% anti barriere architettoniche. Come se serramentisti e rivenditori di infissi, assieme gli operatori del settore bagno, fossero i cosiddetti figli di un dio minore. Insomma, figliastri. Negli scorsi mesi l’Agenzia delle entrate ha rilasciato risposte a interpello e indicazioni che andavano in tutt’altra direzione. Speriamo che in fase di conversione in legge si rimedi a questa grave ingiustizia. La riflessione immediata è su come andranno allora le cose quest’anno.
Previsioni 2024
Anzitutto, le previsioni di fatturato per il 2024, dopo il dl 212 sono peggiorate di colpo. Oggi si assestano sul -40% rispetto al 2023 che già erano, in generale, in calo rispetto al 2022. Basta riflettere sui dati, fonte Enea, relativi ai serramenti da Superbonus: 8milioni di mq nel 2022 e poco più di 5milioni nel 2023, vedi news. Quantità che mancheranno ma non del tutto nel 2024. Pure il Superbonus, anche se azzoppato al 70%, attiverà installazioni di infissi. Certamente, dovremo dimenticarci sconto in fattura e cessione del credito che sono stati potenti stimolatori di vendite. Tuttavia, il tema si presta a più ampie considerazioni sui bonus edilizi già oggetto di un post sui social.
I bonus edilizi in generale
Ricondurrei il tema dei bonus edilizi a termini più generali. Anzitutto il Superbonus doveva essere misura schock limitata nel tempo. Probabilmente bastava anche il 90% di detrazione per far ripartire la macchina dell’edilizia che si era inceppata gravemente a causa della pandemia. In secondo luogo, ma non meno importante, il provvedimento è stato modificato 30 volte nel giro di 3 anni (correggetemi se sbaglio). Qui se ne vanno via la certezza del diritto e la credibilità di Stato e di Governi, di sinistra, destra e centro, nonché del Parlamento. E se ne vanno via pure la chiarezza e la stabilità delle leggi e delle agevolazioni di cui industria, artigianato e contribuenti/clienti finali hanno assoluto bisogno per programmare le loro spese e i loro investimenti.
3 drammatici cambiamenti in 2 anni
In terzo luogo, e scendo nel concreto, nel giro di due anni i bonus edilizi hanno subito tre drammatici cambiamenti di scenario che hanno fatto passare notti insonni a imprenditori, serramentisti, progettisti, clienti finali…I miliardi di crediti incagliati sono lì a testimoniare il caos in cui l’edilizia è piombata. E il MEF ammette che non sa nemmeno a quanto ammontano i crediti incagliati! La verità è che il quadro dei bonus edilizi è diventato una giungla intricata e stratificata di leggi, circolari e regolamenti che pochi capiscono. Speravamo tanto che si arrivasse presto a un quadro degli incentivi che fosse stabile, lineare, chiaro e semplice da comprendere. Anche per il più semplice dei cittadini. E naturalmente programmato per i prossimi 5-10 anni. Finora non abbiamo visto nulla di tutto ciò. Ma non disperiamo.
Venire incontro ai clienti
L’abolizione dello sconto in fattura e della cessione del credito per Ecobonus, Bonus Casa e Superbonus dovrà spingere produttori e rivenditori di serramenti ancor più verso accordi quadro per il credito al consumo e a finanziamenti agevolati a lungo termine. La perdita di potere d’acquisto di larghe fasce della popolazione, dovuta all’inflazione degli ultimi due anni, lo impone. Per di più, crisi internazionali permettendo, finalmente dovrebbe cominciare a decrescere il costo del denario della BCE. Il che agevolerà anche i mutui prima casa e le transazioni immobiliari, noto tonico per l’edilizia.
Il futuro viene dall’Europa?
Una speranza a medio termine la riponiamo nella direttiva europea nuova EPBD alias Case Green di cui a giorni si dovrebbe conoscere il testo definitivo, frutto del trilogo tra Parlamento europeo, Commissione e Consiglio. Opportunamente attenuata, rispetto a obiettivi che probabilmente erano al di fuori della portata dei consumatori europei, la nuova EPBD rilancerà inevitabilmente l’attività edilizia per i prossimi 10 anni. Così si spera. Grazie anche a Superbonus ed Ecobonus, i serramenti sono oramai universalmente riconosciuti come uno dei tre pilastri dell’efficienza energetica, al pari degli impianti e dei rivestimenti isolati di involucro, pareti e tetti. Alla lunga, siatene certi, supereremo le difficoltà che inevitabilmente il settore incontrerà nel 2024 e nel 2025.
Buon lavoro e i nostri migliori auguri 2024!
Ennio Braicovich