In un’ampia intervista a doppia pagina sul quotidiano politico, economico e finanziario ItaliaOggi è apparsa un’intervista a Enrico Zanetti, consigliere del ministro Georgetti, che traccia il futuro dei bonus edilizi e dei crediti incagliati
Quale il futuro dei bonus edilizi? Quale soluzione per i crediti incagliati? Questi i due temi essenziali dell’intervista di Cristina Bartelli ad Enrico Zanetti, consigliere del ministro dell’Economia Giorgetti, alle prese con la riscrittura dei bonus edilizi. La trovate qui. Sintetizza la giornalista di ItaliaOggi: “Bonus edilizi non a pioggia ma settoriali, mirati per tipologie di interventi e beneficiari. Ma sui tempi della riforma, Zanetti guarda al 2026”. Insomma, adelante con judicio. Non c’è fretta per Zanetti. L’orizzonte temporale è già stato tracciato dal governo Draghi per i prossimi anni a venire salvo qualche aggiustamento minore operato dall’attuale esecutivo.
Bonus edilizi senza fretta
Dice il consigliere del ministro dell’Economia: “A tutt’oggi il superbonus e il bonus eliminazione barriere architettoniche continuano sino alla fine del 2025 e gli altri bonus edilizi sino alla fine del 2024. Inoltre, pur essendovi stato il blocco delle opzioni, le eccezioni e le norme transitorie, che tutelano i lavori già avviati o anche solo progettati, sono talmente numerose e garantiste che sono tantissimi i lavori che, sino a quelle scadenze, continueranno a garantire non solo la maturazione dei bonus, ma anche la possibilità di esercitare le opzioni, ammesso», avverte, «di avere un compratore dei crediti».
Tantissimi lavori con i bonus edilizi
Sono parole che riecheggiano quelle di Georgetti quando a novembre affermò: “la cessione del credito non è un diritto”. E fanno pensare molto le parole sui “tantissimi i lavori” con sconto e cessione dei crediti. Impossibile non pensare al bonus 75% sul superamento delle barriere architettoniche, con sconto in fattura, che sta dividendo ferocemente il mondo dell’edilizia e il settore della serramentistica. Tra chi vuole cogliere quella che crede sia un’opportunità e chi prudentemente attende una nota scritta che ancora non arriva dall’Agenzia delle entrate.
Crediti incagliati
Su questo problema dai contorni numerici ancora fumosi così si esprime Zanetti: “Molti crediti giacenti hanno in realtà un compratore, ma le tempistiche di controllo della documentazione che attesta la spettanza delle agevolazioni continuano a essere in molti casi assai lunghe, nonostante il governo abbia introdotto nell’ultimo decreto un meccanismo che individua in modo chiaro un set adeguato, ma comunque circoscritto, di documenti che devono essere acquisiti da chi compra i crediti per tutelarsi da eventuali responsabilità colpose. Da questo punto di vista, sarebbe stato lecito aspettarsi una velocizzazione nelle procedure concordate tra banche e advisor che obiettivamente non si è ancora vista. Dopodiché i crediti incagliati ovviamente esistono e non sono affatto pochi, seppure tenda a considerare eccessiva anche la più recente stima di 30 miliardi di euro fatta da Ance”.
Soluzioni per i crediti incagliati
Zanetti: è logica la “richiesta alla politica di oggi di trovare una qualche soluzione a un problema creato dalla politica di ieri, ma sarebbe opportuno fosse chiaro che questa soluzione non è un fatto di credibilità dello stato e del governo come istituzione”. A voi le conclusioni.
EB