Le prospettive dei bonus edilizi per i prossimi anni sono delineate nel DEF, Documento di Economia e Finanza 2023, firmato da Giorgia Meloni e Giancarlo Giorgetti e approvato dal Consiglio dei Ministri l’11 aprile scorso.
Quale futuro per i bonus edilizi? Come c’era da attendersi le prospettive per le agevolazioni fiscali per gli interventi in edilizia sono apparse nel corposo documento intitolato Documento di Economia e Finanza 2023, in breve per tutti DEF 2023. Firmato dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dal ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti, e approvato dal Consiglio dei ministri, traccia il quadro attuale e prospettico della nostra finanza pubblica.
Le prospettive per i bonus edilizi
L’argomento compare in più parti del documento ma soprattutto nella Sezione I Programma di Stabilità. E la parola stabilità è il termine cardine del documento. Così da un lato chiude la porta ai bonus edilizi “del passato”, dall’altro apre la strada a una loro rimodulazione. Insomma, come l’araba fenice, i bonus edilizi ancien règime muoiono ma rinasceranno sotto nuove spoglie.
Ecobonus e Bonus Casa OK
Dal DEF 2023 estraiamo alcuni passaggi chiave che ci illuminano sulle direttrici di percorso del Governo. Come si potrà notare, c’è pure un riferimento alla futura direttiva Case Green che tanti hanno frettolosamente attaccato. Come dire, la porta è aperta. Tra le tante informazioni contenute nella relazione ne riprendiamo una che è relativa all’impatto dei bonus sulla finanza pubblica. Come si vede dalla tabella sottostante, gli interventi di Ecobonus e bonus casa, inclusi nella voce Altri bonus, hanno inciso sulla finanza pubblica nella maniera prevista. Non così è per Superbonus e Bonus Facciate.
Normalizzazione
“La normalizzazione della politica di bilancio passa anche attraverso la revisione degli incentivi edilizi, in particolare il cosiddetto ‘superbonus 110 per cento’ per l’efficientamento energetico e antisismico e il ‘bonus facciate’. Il tiraggio di queste due misure è stato nettamente superiore alle stime originarie. In considerazione della loro onerosità, il Governo è intervenuto dapprima riducendo al 90 per cento, salvo alcune specifiche fattispecie, l’aliquota del superbonus relativamente alle spese sostenute nel 2023”.
Il DL 11 e lo stop alla cessione dei crediti e allo sconto
“Successivamente, con il decreto-legge n. 11 del 16 febbraio 2023 è stata abolita la possibilità di optare per la cessione del credito o lo sconto in fattura in luogo della fruizione diretta della detrazione, con l’esclusione di alcune fattispecie. Peraltro, la progressiva saturazione della capacità di acquisto del sistema bancario aveva di per sé rallentato, de facto, la cessione dei crediti, comportando in molti casi una carenza di liquidità per le imprese della filiera delle costruzioni. Per far ripartire il mercato dei crediti, il Governo ha elaborato una serie di misure che sono state inserite nella legge di conversione del suddetto decreto-legge”.
Rivedere tutti i bonus edilizi
“Superata questa fase, il Governo intende rivedere l’intera materia degli incentivi edilizi in modo tale da combinare la spinta all’efficientamento energetico e antisismico degli immobili con la sostenibilità dei relativi oneri di finanza pubblica e l’equità distributiva. Dall’abolizione del possibile utilizzo dei crediti fiscali e dello sconto in fattura derivano anche implicazioni strutturali, legate alla transizione ecologica in atto, che richiedono l’adozione di nuovi interventi.
Da un lato, sono state introdotte misure che consentono la trasformazione delle detrazioni in crediti d’imposta per limitate categorie sociali, come l’edilizia popolare e le organizzazioni no profit, per gli interventi relativi agli immobili danneggiati da eventi sismici o meteorologici, o per opere in aree a maggiore rischio sismico”.
La Direttiva Case Green
“Dall’altro, anche alla luce della discussione in sede europea della direttiva cd. ‘Case green’ emerge la necessità di intervenire con misure non più straordinarie o emergenziali, bensì con programmi, fondi e risorse, coerenti con il quadro di finanza pubblica e in grado di determinare un sostegno al mercato delle costruzioni e delle ristrutturazioni edilizie, che sia permanente e sostenibile nel tempo”.
Ennio Braicovich