Si fa un gran parlare di Certificazione della Parità di Genere. È solo un argomento alla moda oppure può rappresentare un’opportunità anche per le aziende del serramento? Che impatto ha nel settore della serramentistica? Ma di cosa si tratta esattamente? Ce lo spiega uno dei più noti consulenti aziendali del settore, l’ing. Sergio Botta.
La Certificazione della Parità di Genere è una delle principali novità con il quale il legislatore ha inteso dare concreta attuazione alla Missione V del PNRR, di “intensificare l’impegno ad eliminare le disparità di genere nel mondo del lavoro e nella vita sociale“.
La Prassi di Riferimento UNI/PdR 125:2022 emanata nel Marzo 2022 e reperibile qui è un importante strumento a disposizione delle aziende di qualsiasi settore e di qualsiasi dimensione in grado di misurare e valutare la conformità delle misure intraprese – o da intraprendere – rispetto al tema della parità di genere sul luogo di lavoro.
La PdR 125 prevede l’attuazione di una serie di prassi e procedure organizzative ed il monitoraggio di una serie di indicatori prestabiliti di tipo sia qualitativo che quantitativo variabili in funzione delle dimensioni aziendali e del settore merceologico (Codice ATECO di appartenenza) misurati in termini percentuali rispetto ai valori di riferimento interni aziendali o esterni nazionali. L’obiettivo è il raggiungimento di un punteggio (rating) minimo per l’ottenimento della certificazione rilasciata da un Ente terzo.
Vantaggi della Certificazione della Parità di Genere
Per tutte le categorie di imprese sono previsti i seguenti vantaggi diretti quali:
– Esonero dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro in misura non superiore al 1% e fino ad un massimo di 50.000 € per azienda
–Premialità previste nei bandi nazionali, regionali, ecc. di prossima emanazione
Vi sono anche vantaggi indiretti:
– Aumento del livello di sostenibilità aziendale grazie al soddisfacimento di alcuni dei criteri ESG (Environmental, Social e Governance) in ambito Social.
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Per chi opera negli appalti pubblici
In aggiunta, per le aziende interessate agli appalti pubblici, vi sono altri indubbi vantaggi, quali:
–Riduzione dell’importo della garanzia nel caso di contratti pubblici
–Premialità grazie alla assegnazione di un punteggio premiale in sede di valutazione dei progetti nel caso di Appalti Pubblici ex PNRR/PNC. Si veda anche la circolare ANAC DEL 30.11.2022 in allegato, che fornisce indicazioni alle stazioni appaltanti circa la previsione di criteri premiali in relazione al possesso della certificazione della parità di genere.
Da ultimo, la Certificazione della Parità di Genere ai sensi della PdR 125 è un atto volontario. Tuttavia, non dimentichiamoci in ogni caso degli obblighi di legge già vigenti, come la redazione del Rapporto sul Personale (Art. 47 del DL 77/2021), obbligatorio per le aziende con oltre 50 addetti e da aggiornare ogni due anni, con invio telematico al Ministero del Lavoro.
Una sentenza del TAR
Segnalo a tale proposito una recente sentenza del TAR Abruzzo (sentenza n. 75/2023) che ha confermato l’obbligo per gli operatori economici con oltre 50 dipendenti che partecipano alle procedure di gara per appalti finanziati anche solo in parte dal PNRR/PNC di produrre il Rapporto sul Personale a partire dal biennio 2020/2021.
A buon intenditor …
Ing. Sergio Botta, B Side Italia srl