Quarta edizione del Rapporto sulla Certificazione Energetica degli Edifici 2023, realizzato da ENEA e CTI (Comitato Termotecnico Italiano Energia e Ambiente). Nel 2022 migliorano leggermente le prestazioni degli immobili certificati rispetto all’anno precedente. Tuttavia, 7 edifici su 10 sono nelle tre peggiori classi energetiche G, F ed E. C’è un grande lavoro da fare.
E’ uscita la quarta edizione del Rapporto sulla Certificazione Energetica degli Edifici 2023, realizzato da Enea e CTI (Comitato Termotecnico Italiano Energia e Ambiente). Il documento analizza le certificazioni pervenute a SIAPE da 17 Regioni e 2 Province autonome nel 2022. Il SIAPE, Sistema Informativo sugli Attestati di Prestazione Energetica, è lo strumento nazionale per la raccolta degli Attestati di Prestazione Energetica, i famosi APE. Nel 2022 il Sistema ha registrato 1.322.683 milioni di attestati di prestazione energetica (APE). Un numero leggermente superiore a quello dell’anno precedente.
La certificazione energetica nel 2022
Il report, afferma in una nota Enea, evidenzia una diminuzione percentuale degli immobili nelle classi energetiche peggiori F e G (-3,7%), a fronte di uno speculare aumento di quelli nelle classi più performanti A4-B (+3,7%). Tuttavia, la distribuzione per classe energetica conferma che circa il 55% dei casi censiti sono caratterizzati da prestazioni energetiche basse (classi F-G).
In dettaglio si scopre che…
Analizzando però più in dettaglio, si scopre che il 69,4% degli edifici certificati nel 2022 è nelle tre peggiori classi G, F ed E. Sono le tre classi su cui fra pochi anni occorrerà ‘lavorare’ molto per portarle almeno in classe D, come sollecita la direttiva EPD, oramai alle porte. Certo il 69,4% è meglio del 73,7% delle stesse classi registrato nel 2021. Si tratta di un miglioramento di 4,3 punti percentuali dovuto in certa parte a lavori da Superbonus ed Ecobonus profondo conclusi nel 2022. Tuttavia, è evidente che c’è un grande lavoro da fare se si vuol puntare su efficienza energetica, risparmio energetico e minori emissioni di CO2.
Più NZEB
Aumentano in percentuale le riqualificazioni energetiche e le ristrutturazioni profonde, che rappresentano rispettivamente il 5,7% e il 4,1% degli APE emessi nel 2022 (+1,5% per entrambe rispetto al 2021). Sono stati oltre 17 mila gli APE registrati nel SIAPE nella categoria Edifici a energia quasi zero (NZEB – Nearly Zero-Energy Buildings, edifici a energia quasi zero) tra il 2015 e il 2022.
Al top la Lombardia
In termini numerici, la quota più consistente di attestati è stata emessa dalla regione Lombardia (20,5%), seguita da Lazio (9,6%) e Veneto (8,4%). Gli APE collegati a passaggi di proprietà e locazioni risultano in lieve flessione, pur continuando a rappresentare oltre l’80% del campione analizzato.
Le novità di quest’anno
La principale novità di questa edizione è la sezione del rapporto dedicata a nuovi strumenti e metodi di analisi per il miglioramento della qualità degli APE. In particolare per il potenziamento delle metodologie di controllo da parte del certificatore sia durante la fase di predisposizione dell’APE che in quella successiva.
Sono stati approfonditi, inoltre, i temi relativi all’implementazione del Catasto Energetico Unico (CEU) regionale, il ruolo del Portale nazionale per la Prestazione Energetica degli Edifici (PnPE2) e delle altre applicazioni informatiche predisposte da ENEA. Il rapporto, infine, analizza i risultati di un questionario somministrato a un campione di circa 80 soggetti, tra associazioni, consorzi e ordini professionali. Essi hanno espresso il loro punto di vista su diversi aspetti del sistema di certificazione energetica nazionale, soprattutto in merito alle proposte di revisione della Direttiva EPBD sulla prestazione energetica degli edifici.