Presso il MIT sono in corso incontri e trattative per giungere a una revisione concordata e condivisa del Codice degli Appalti. Qui di seguito, in sintesi, la posizione di Finco che richiede correttivi ad alcune pesanti criticità presenti nel testo.
Sono diverse le criticità presenti nel nuovo Codice degli Appalti. In una nota la presidente di Finco, Federazione delle Imprese per le costruzioni, Carla Tomasi, ne addita qualcuna meritevole assolutamente di correzione. “Il tempo è poco e le criticità non sono davvero indifferenti tenuto anche conto di alcuni correttivi che occorrerà prevedere per determinati settori specifici” Riassumiamo le criticità che addita Finco qui di seguito:
Chi si fa bello del lavoro degli altri
“occorre sciogliere definitivamente il palese contrasto tra la doverosa attenzione alla qualità delle opere ed all’ottimale allocazione delle risorse pubbliche da un lato nonché alla tutela della sicurezza in cantiere dall’altro con la illogica, controproducente e, mi si lasci dire, inaccettabile e incivile previsione normativa che tuttora consente la possibilità di qualificarsi per l’esecuzione di opere pubbliche con i lavori svolti da altri. Se non si pone rimedio a quanto sopra è poi inutile insistere sull’applicazione forzosa di determinati contratti, parlare di formazione, predisporre patenti a punti o a crediti che dir si voglia e piangere lacrime di coccodrillo in caso di incidenti. Vorrei paradossalmente, ma forse più chiaramente, far riflettere sul fatto che se si organizza una sala operatoria non si diventa per questo chirurghi…”
Tutelare il subappaltatore
“..l’articolo 119 sul subappalto in relazione al quale Finco ritiene necessario assimilare le SIOS (opere superspecialistiche) alla categoria prevalente e predisporre un contratto di subappalto tipo volto a tutelare i subappaltatori ed i subcontraenti anche sotto il profilo dei pagamenti, onde l’inadempimento della soddisfazione dei medesimi decorra chiaramente, e senza incertezze, dal non rispetto della data di pagamento concordata.
Codice degli appalti e avvalimento
L’avvalimento, nell’ordinamento giuridico italiano, è un istituto giuridico riguardante il settore dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture. Esso consente a un operatore economico, singolarmente o in raggruppamento, di colmare i requisiti economici, finanziari, tecnici e professionali mancanti avvalendosi dei requisiti provenienti da un’altra impresa. Finco ritiene che “il tema dell’avvalimento che, secondo una logica non condivisibile e frontalmente in contrasto con l’attitudine alla qualità delle opere, renderebbe ora possibile oggetto di avvalimento anche le lavorazioni cosiddette superspecialistiche, le citate SIOS. Si ritiene in proposito invece assolutamente necessario che le stazioni appaltanti identifichino quali sono i compiti essenziali che l’aggiudicatario deve eseguire in proprio (se non si vuole creare un sistema di soli appaltatori – intermediari, talvolta vere e proprie scatole vuote)”.
Chi decide del Contratto Collettivo?
“… non può essere la stazione appaltante a decidere del Contratto Collettivo che l’appaltatore deve applicare, ledendo gravemente una delle poche libertà tuttora residue in capo all’iniziativa imprenditoriale. Qui non c’entrano nulla i contratti pirata, che vanno ovviamente combattuti, si tratta di scegliere i contratti adeguati per le lavorazioni da svolgere”.
Revisione prezzi
“ La revisione prezzi è un meccanismo che deve essere garantito a tutta la filiera, quindi anche a subappaltatori e subfornitori, salvo non vi siano accordi migliorativi ad hoc con gli appaltatori”.
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