Il provvedimento Conto termico 3.0 rinnova una collaudata misura promettendo un rinnovato meccanismo di incentivazione con accesso agevolato e l’ampliamento della platea beneficiari, della tipologia interventi e delle spese ammissibili. Il GSE sarà il soggetto responsabile della gestione degli incentivi.
Il Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica comunica di aver avviato il confronto con le Regioni per l’approvazione definitiva del decreto “Conto Termico 3.0”. Il nuovo provvedimento rinnova il meccanismo di incentivazione per interventi di piccole dimensioni volti all’incremento dell’efficienza energetica e per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili negli edifici. Il GSE sarà nuovamente il soggetto responsabile della gestione degli incentivi. A maggio si era chiusa la consutazione pubblica lanciata dal Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, vedi qui.
Conto termico 2.0
Attualmente il Conto termico 2.0 incentiva interventi per l’incremento dell’efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili per impianti di piccole dimensioni. I beneficiari sono principalmente le Pubbliche amministrazioni, ma anche imprese e privati, che possono accedere a fondi per 900 milioni di euro annui, di cui 400 destinati alle PA.
Interventi ammissibili
Il vigente decreto del Ministro dello sviluppo economico del 16 febbraio 2016, vedi qui, contempla tra gli interventi ammissibili anche:
-la sostituzione di chiusure trasparenti comprensive di infissi delimitanti il volume climatizzato;
-l’installazione di sistemi di schermatura e/o ombreggiamento di chiusure trasparenti con esposizione da Est-sud-est a Ovest, fissi o mobili, non trasportabili;
-l’isolamento termico di superfici opache delimitanti il volume climatizzato;
– trasformazione degli edifici esistenti in “edifici a energia quasi zero”;
Conto termico 3.0
Il nuovo provvedimento vuole rendere più agevole l’accesso al meccanismo, ampliando la platea dei beneficiari, la tipologia di interventi agevolabili, nonché le spese ammissibili. Anzitutto prevede che gli enti del terzo settore siano equiparati alle Pubbliche Amministrazioni. Inoltre contempla la revisione dei massimali di spesa specifici e assoluti per tenere conto dell’evoluzione dei prezzi di mercato, l’estensione anche agli edifici non residenziali privati degli interventi di efficienza energetica, ad oggi ammessi solo per gli edifici della PA.
Ampliamento degli interventi
La nuova disciplina prevede inoltre un ampliamento e diversificazione degli interventi ammissibili, includendo gli impianti solari fotovoltaici con relativi sistemi di accumulo e le colonnine di ricarica per veicoli elettrici, se installati congiuntamente alla sostituzione dell’impianto termico con impianto a pompe di calore elettriche.
I piccoli comuni
Viene innalzato al 100% delle spese ammissibili l’incentivo per gli interventi realizzati su edifici ad uso pubblico di proprietà di piccoli comuni con popolazione fino 15.000 abitanti, per interventi sugli edifici pubblici adibiti a uso scolastico e su edifici di strutture ospedaliere e di altre strutture sanitarie, incluse quelle residenziali, di assistenza, di cura o di ricovero del sistema sanitario nazionale come previsto dal decreto-legge 104 del 14 agosto 2020.