L’Osservatorio congiunturale di Ance: positivo il 2023, ma nel 2024 è previsto un calo degli investimenti pari al 7,4%. Crollo verticale della manutenzione straordinaria delle abitazioni: -27%. Tutti i comparti delle costruzioni in negativo salvo le opere pubbliche. Ora occorre accelerare i lavori del Pnrr, sottolinea l’associazione degli imprenditori edili
Ance, l’associazione degli imprenditori edili, ha presentato ieri i risultati dell’Osservatorio congiunturale del settore costruzioni. Lo studio, introdotto dalla presidente dell’Ance, Federica Brancaccio e dal vicepresidente Piero Petrucco, è stato illustrato nei suoi principali risultati dal direttore del Centro Studi Ance, Flavio Monosilio. Ecco i dati di sintesi.
Costruzioni nel 2023
L’Osservatorio conferma per il terzo anno consecutivo un’espansione dei livelli produttivi +5% su base annua. In soli tre anni gli investimenti settoriali sono aumentati di circa 75 miliardi, recuperando larga parte del gap produttivo dovuto alla crisi ultradecennale (-92 miliardi).
La crescita stimata per il 2023 (+5%) risulta generalizzata a tutti i comparti e trainata, in particolare, dagli investimenti per la riqualificazione abitativa, stimolata ancora una volta dagli incentivi fiscali, oltre che dal comparto delle opere pubbliche, sul quale incidono positivamente due fattori quali PNRR e chiusura fondi strutturali 2014-2020.
Costruzioni nel 2024
Per il 2024 il quadro cambia: la previsione è di un calo degli investimenti in costruzioni del -7,4% su base annua. Il risultato risente del mancato apporto espansivo della manutenzione straordinaria (che nell’ultimo triennio è giunta a rappresentare il 40% del mercato), a seguito del venir meno dello strumento della cessione del credito/sconto in fattura. Per tale comparto quest’anno si prevede, infatti, una flessione tendenziale del -27% che riporta i livelli a quello pre-covid.
Altri segnali negativi
Segni negativi anche per la nuova edilizia abitativa (-4,7%) e non residenziale privato (-1%); di contro, si prevede un’ulteriore e importante crescita negli investimenti in opere pubbliche (+20%), legata alla necessaria accelerazione degli investimenti del PNRR che assume un ruolo ancor più centrale per il sostegno all’economia e del settore delle costruzioni, a seguito del ridimensionamento del driver rappresentato dalle ristrutturazioni. (continua)
2.a Parte Edilizia residenziale nel 2024: il crollo preannunciato