Statistiche delle assicurazioni tedesche del Gruppo VHV elaborate dall’Institut für Bauforschung, Istituto di ricerca in edilizia, mettono in luce come la prima causa dei vizi e dei danni in edilizia registrati in Germania siano problemi legati a finestre e facciate.
“Ripensare l’edilizia” è il titolo di un rapporto sui danni in edilizia pubblicato da poco dall’IFB, Institut für Bauforschung, Istituto di ricerca in edilizia. Il volume, il quinto della serie dedicata ai danni in edilizia, fornisce un’analisi completa della qualità della progettazione e della costruzione. Fatto interessantissimo è che il rapporto si basa sulle analisi dei sinistri denunciati nel giro di un decennio alla compagnia di assicurazione VHV, operatore specializzato nei settori previdenziale e patrimoniale.
Sinistri in calo, spese in aumento
Le analisi dei sinistri di VBH mostrano un aumento dei costi annuali per la riparazione dei danni in edilizia a fronte di una diminuzione del numero dei sinistri denunciati. L’importo delle spese per danni è aumentato in maniera continuativa tra il 2013 e il 2022. Tali spese hanno subito un’accelerazione significativa a partire dal 2019. Nel complesso, i ricercatori dell’IFB hanno registrato un aumento della spesa media annua per il periodo di 10 anni esaminato, 2013-2022. I costi sono saliti da circa 84 milioni di euro nel 2013 a circa 118 milioni di euro nel 2022. L’aumento è di circa il 40%. Complessivamente le spese per sinistri per gli anni dal 2013 al 2022 ammontano a circa 952 milioni di euro. Per l’IFB si tratta di chiaro segnale che sono necessari cambiamenti per garantire una qualità costruttiva sostenibile e conveniente.
I danni in edilizia
Uno sguardo ai danni in edilizia degli ultimi cinque anni ha permesso di evidenziare che i danni di gran lunga più comuni sono quelli alla struttura dell’edificio e quelli causati dall’acqua o dall’umidità. I ricercatori dell’IFB hanno permesso di identificare che le cause più comuni di danno sono gli errori di esecuzione o di assemblaggio, nonché l’insufficiente coordinamento delle interfacce e la scarsa comunicazione. Le aree più danneggiate sono i componenti nelle aree delle finestre e delle facciate, molto spesso nelle interfacce. Seguono, molto più indietro, gli impianti di climatizzazione e i tetti/soffitti. I ricercatori dell’IFB attribuiscono questi danni ad alcune cause fondamentali: requisiti crescenti in termini di qualità dei componenti e dell’edificio, mancanza di comunicazione coerente nel processo di progettazione e costruzione, tempi lunghi dei lavori, pressione sui costi e crescente carenza di lavoratori qualificati.
Meno normativa?
Dal punto di vista dei ricercatori dell’IFB, il cambiamento necessario verso una maggiore qualità in edilizia non può essere raggiunto attraverso più normative nella progettazione e nella costruzione. Anzi, si fa strada in Germania un fronte culturale che propugna una nuova semplicità, nuova libertà e possibilità nel processo di progettazione e approvazione. Le riforme delle norme edilizie statali, come quelle della Bassa Sassonia e della Baviera hanno intrapreso strade nuove e coraggiose. Con meno normative, scrive l’IFB, ora sono possibili soluzioni intelligenti e sensate. I ricercatori si attendono che le semplificazioni avranno un effetto positivo sulla progettazione e sulla costruzione, in particolare nei casi di edifici esistenti ma renderanno anche più semplice la nuova costruzione.
In conclusione
Anzitutto va dato merito alla compagnia assicuratrice di aver aperto i propri cassetti agli esperti di IFB. Le assicurazioni, oltre che essere molto discrete, sono molto riservate sui danni subiti e sui risarcimenti elargiti. Il mondo dell’edilizia ha molto da riflettere sul Rapporto dell’IFB. Tuttavia mancano molti elementi per valutare pienamente le statistiche pubblicate, che peraltro poggiano sui dati di una sola compagnia assicuratrice. Certamente stupisce il fatto che sia così elevata l’incidenza delle patologie imputabili a finestre e facciate. Almeno doppia di quella del secondo della lista, gli impianti di climatizzazione. Inoltre, il rapporto non ci dice nulla sulle cause prime dei danni. Non sappiamo nulla anche sull’evoluzione temporale dell’incidenza percentuale dei singoli danni. Stupisce sicuramente il fatto che nel mondo tedesco delle costruzioni, così normato e controllato, si assista a una diffusione così ampia di patologie edilizie. Specie quelle legate a finestre e facciate. Il sospetto immediato che molto sia dovuto a problemi di posa in opera. Ma è solo un’ipotesi che poggia sul fatto che negli ultimi decenni il controllo delle produzioni in fabbrica è diventato molto più serrato rispetto a quello esercitato sulle squadre dei posatori. Certamente se si avessero pure i dati anche delle altre compagnie assicuratrici, si avrebbero in mano dati più completi. Probabilmente il quadro globale sarebbe ancora meno rassicurante.
Ennio Braicovich
Immagine in alto: doc. ift