Qualche giorno fa il Dipartimento Unità per l’Efficienza Energetica dell’ENEA ha pubblicato il Rapporto Annuale sulle detrazioni fiscali per l’anno 2023. Un documento illuminante sulle tendenze del mercato in materia di efficienza energetica degli immobili, anche in tema di infissi e serramenti.
Il Dipartimento Unità per l’Efficienza Energetica dell’ENEA ha rilasciato il “Rapporto Annuale Detrazioni Fiscali per l’efficienza energetica e l’utilizzo delle fonti rinnovabili di energia negli edifici esistenti”.

Rapporto Annuale Detrazioni Fiscali
In questo corposo documento di 222 pagine il Dipartimento ha raccolto le cifre essenziali delle detrazioni fiscali per l’anno 2023 degli investimenti di Ecobonus, Bonus Facciate, Bonus Casa (con relativo Bonus Elettrodomestici) e SuperEcobonus (Superbonus). In esso ha evidenziato anche i principali risultati degli interventi di miglioramento energetico degli edifici esistenti agevolati dai quattro provvedimenti. Particolarmente interessante per chi opera a livello regionale o pluriregionale è l’Appendice B che contiene le schede relative alle singole Regioni a partire da pag. 125.

Gli interventi Ecobonus nel 2023
Gli interventi di questo tipo conclusi nel 2023 sono stati 627.933, diminuiti del 33,46% (!) rispetto ai 943.746 interventi ultimati nel 2022. Che sia un’influenza del Superbonus o c’è dell’altro? Comunque gli investimenti attivati con questi lavori ammontano a 5.861,14 milioni di euro. Il risparmio energetico conseguito attraverso gli interventi agevolati è stato stimato in 1.699,56 GWh/anno. Prima regione per interventi nel 2023 – il dato è costante da sempre- è la Lombardia che ha assorbito quasi un quarto (24,79%) degli investimenti producendo il 26,61% dei risparmi energetici complessivi. Per entità degli investimenti seguono molto distanziati il Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna, Lazio e Toscana.

Dove l’Ecobonus
A livello nazionale, gli investimenti che l’Ecobonus ha attivato con gli interventi conclusi nel 2023 si sono concentrati per l’86,15% su edifici a destinazione residenziale, per il 10,78% su immobili non residenziali e per il 3,06% su edifici a destinazione mista.

Conta il numero delle abitazioni
Per una miglior comprensione di tutti questi dati Enea ha sentito la necessità di normalizzare i risultati in funzione del numero regionale di abitazioni. Alla fine, la Lombardia resta sempre prima per gli investimenti (8,75%), vedi figura qui sopra, ma con una quota simile a quelle di Veneto, Piemonte ed Emilia-Romagna. Sorprendente il dato del risparmio energetico normalizzato che mette in cima il Piemonte (9,82%), seguito da Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto. Anche con questi calcoli, di fatto il panorama nazionale mostra la concentrazione di investimenti e risparmi energetici molto accentuata al Nord e “un divario significativo” tra Nord e Meridione, mette in luce il Rapporto.

(continua)
a cura di EB
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