Come i serramentisti e i rivenditori di porte e finestre, pur rispettando il decreto-legge 11/2023, salvaguardano gli interessi dei propri clienti a cui avevano promesso sconto in fattura e cessione dei crediti, come la legge consentiva prima del 17 febbraio. La soluzione è la dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà. L’eccezione degli interventi in edilizia libera come i serramenti, le pompe di calore e i pannelli fotovoltaici, ma solo per lavori prima del 17 febbraio.
Una dichiarazione sostitutiva per gli interventi di sostituzione di serramenti prima del 17 febbraio. E’ questa la soluzione che molti serramentisti e altri operatori dell’edilizia, come gli impiantisti, stanno adottando per proteggere i propri clienti dall’arrivo del decreto-legge 11/2023. È una soluzione adottata nel pieno rispetto di questo decreto e di altre leggi. Del resto, lo prevede l’articolo 2 del dl 11/2023, vedi Gazzetta Ufficiale.
Come noto a tutti, dal 17 febbraio 2023, il Governo ha abrogato la cessione del credito e lo sconto in fattura come modalità alternative di fruizione di tutti i bonus fiscali in edilizia permettendo unicamente la tradizionale detrazione in fattura. Il che significa un periodo di 10 anni per i serramenti, le pompe di calore e i pannelli fotovoltaici. Un periodo che molti clienti giudicano troppo lungo preferendo lo sconto in fattura, nonostante i costi che questa soluzione prevede.
Dichiarazione sostitutiva per i serramenti
La possibilità dello sconto in fattura e della cessione dei crediti resta solo per gli interventi in corso per i quali, prima del 17 febbraio, il committente ha già presentato il titolo abilitativo oppure la dichiarazione sostitutiva ma solo nel caso di interventi in edilizia libera, come per l’appunto, i serramenti, vedi qui sotto, articolo 2, comma 3. Interventi che non sono soli poiché questo caso riguarda anche l’installazione di pannelli fotovoltaici e di pompe di calore sotto i 12 kW.
Dentro il dl 11/2023
Come afferma il decreto-legge, il cliente rende la dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà ai sensi dell’articolo 47 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445. In essa egli indica la data di inizio dei lavori e attesta “ la circostanza che gli interventi di ristrutturazione edilizia posti in essere rientrano tra quelli agevolabili, pure se i medesimi non necessitano di alcun titolo abilitativo, ai sensi della normativa vigente”.
Inizio lavori
Al serramentista e al rivenditore restano i canonici 12 giorni dall’operazione di “vendita di un prodotto o prestazione di servizio” per emettere fattura, come prevede il D.L. Crescita n. 34/2019. A titolo di maggior tutela del loro operato sarà opportuno premunirsi di ogni prova documentale che attesta l’intervento e in modo particolare l’inizio lavori, come il rilievo misure e l’invio di ordine al frnitore. L’eccezione rappresentata dai lavori di sostituzione dei serramenti è ampiamente giustificata dal cosiddetto ‘tempo di attraversamento’ della commessa che inizia dal rilievo misure al collaudo finale degli infissi. Un tempo che può richiedere settimane e mesi interi trattandosi quasi sempre di interventi eseguiti su misura. Un altro vincolo è rappresentato dall’essere realmente lavori in edilizia libera. Ci sembra doveroso dare conto qui anche di un’altra interpretazione impostata alla prudenza. Quello che farebbe fede sulla data di inizio lavori è la data di fattura o del bonifico. Prudenza, quindi.
Ennio Braicovich
Foto. doc. Millone Serramenti
In merito al DL 11/2023 che blocca la cessione dei crediti fiscali e lo sconto in fattura abbiamo pubblicato in precedenza
Addio a sconto in fattura e cessione dei crediti!
Governo, ecco i dettagli dello stop a cessioni crediti e sconto
Cessioni e sconto. Finco: lo stop avrà ripercussioni gravi
Il decreto-legge che cambia il mondo dell’edilizia
Cessione crediti sui serramenti. Anfit e Unicmi: va ripristinata
Superbonus, per ogni euro speso lo Stato ricava 43cent
Meloni: Il Superbonus costa 105 mld di euro. Risponde Virginio Trivella: è falso
Assites: ripristinare la cessione dei crediti per l’ecobonus
F24 per sbloccare i crediti incagliati, così Ance e Abi
Bonomi apre ai crediti mentre Bankitalia chiude al Superbonus