Un documento Inail segnala il crescente rischio chimico in edilizia, specie legato alla cosiddetta ‘edilizia verde’. Al riguardo denuncia in particolare tre gruppi di sostanze: i diisocianati, le resine epossidiche e le fibre minerali artificiali e fibre artificiali vetrose.
“Ho letto la vostra news sui rischi per noi posatori rappresentati dalle schiume poliuretaniche contenenti i diisocianati. Esiste qualche documento ufficiale in merito?”. Così ci scrive il posatore Michele da Bari. Ecco la risposta.
Un Documento Inail
“I dispositivi di protezione individuale per il rischio agenti chimici nel settore dell’edilizia” è il titolo un po’ blando di un importante documento Inail che potete scaricare qui. E’ un documento di indirizzo tecnico-scientifico nel merito della gestione da rischio chimico nel comparto edile, in particolare la scelta dei dispositivi per la protezione della cute e i dispositivi per la protezione delle vie respiratorie.
In concreto in tre pagine tratta il rischio chimico per le persone in edilizia a contatto con diversi prodotti chimici che non fanno molto bene alla salute se non si sta molto attenti.
I temi
Gli argomenti oggetto del documento Inal sono:
-premessa di inquadramento
-il rischio chimico in cantiere
-la scelta dei DPI
-Tabella riportante gli obblighi del datore di lavoro, del preposto e del lavoratore
-i Requisiti di conformità dei DPI in base al regolamento dell’Unione europea 425/2016.
Edilizia verde a rischio
Nel cantiere edile, afferma il documento, l’esposizione al rischio chimico può manifestarsi attraverso l’utilizzo e la manipolazione di sostanze e/o preparati pericolosi. Può evidenziarsi anche con specifiche lavorazioni che prevedono e con i lavori quali la demolizione, lo scavo o la preparazione di calce e malte cementizie. Crescente attenzione in ambito protezionistico è posta, poi, alla potenziale esposizione a inquinanti emergenti connessi alla cosiddetta ‘edilizia verde’.
Diisocianati sotto tiro
Tra gli inquinanti emergono, tra gli altri, i diisocianati. Il fact sheet Inail li definisce:
“agenti fortemente sensibilizzanti per le vie respiratorie, irritanti per le membrane mucose e la cute, che nel settore delle costruzioni trovano ampio impiego nell’utilizzo di schiume, fibre, elastomeri, materiali isolanti, pitture e vernici”.
E in effetti sono largamente utilizzati nelle cartucce di schiuma poliuretanica utilizzate nella posa dei serramenti.
Regolamento Reach
Per ridurre i rischi rappresentati dai diisocianati, il Regolamento (Ue) Reach 2020/1149 impone che dal 24 febbraio 2022, non è più possibile immettere sul mercato diisocianati in quanto tali o come costituenti di altre sostanze o miscele per usi industriali e professionali, salvo se:
-la concentrazione di diisocianati all’interno del prodotto è inferiore allo 0,1% in peso, o
-il fornitore garantisce che il destinatario delle sostanze o delle miscele disponga di informazioni sui requisiti di formazione e che sull’imballaggio figuri la seguente dicitura “A partire dal 24 agosto 2023 l’uso industriale o professionale è consentito solo dopo aver ricevuto una formazione adeguata“. Il che significa corsi di formazione gestiti da docenti qualificati che si concludono con esame finale e, se passato l’esame, il rilascio di un attestato, detto confidenzialmente patentino.