A larga maggioranza il Consiglio, rappresentato da Ecofin, ossia i ministri dell’economia dell’Unione, ha approvato in via definitiva la nuova direttiva EPBD sulle prestazioni energetiche degli edifici. Secondo il nuovo provvedimento, entro il 2030 tutti i nuovi edifici saranno a emissioni zero, ed entro il 2050 il patrimonio edilizio dell’UE dovrebbe essere trasformato in un patrimonio edilizio a emissioni zero. L’Italia, assieme all’Ungheria, ha votato contro.
La cosiddetta Direttiva Case Green, ovvero la quarta versione della Direttiva EPBD, è legge. Oggi Ecofin, la riunione dei ministeri delle finanze dell’Unione europea, in rappresentanza del Consiglio ha approvato a larga maggioranza, il testo della direttiva già votato a marzo dal Parlamento europeo, vedi news. Diversi gli obiettivi del provvedimento: fortissimo risparmio energetico ed economico grazie alla riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra e minor inquinamento ambientale. Gli immobili attualmente producono il 43% dei gas climalteranti, in gran parte a causa degli impianti di riscaldamento. Sussidiariamente ci si attende benefici effetti sull’edilizia e l’occupazione.
I voti
Venti i governi che hanno votato a favore meno Italia e Ungheria che hanno votato contro. Si sono astenuti cinque Paesi: Repubblica ceca, Croazia, Polonia, Slovacchia e Svezia.
Ora la direttiva sarà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE. Gli Stati membri avranno due anni di tempo per recepire le disposizioni della direttiva nella loro legislazione nazionale. La Commissione riesaminerà la direttiva entro il 2028, alla luce dell’esperienza acquisita e dei progressi compiuti durante la sua attuazione.
Gli obiettivi
L’obiettivo di fondo è ottenere entro il 2050 un patrimonio edilizio a zero emissioni di gas ad effetto serra, in particolare di CO2. L’obiettivo intermedio, entro il 2030, è riuscire ad avere le nuove costruzioni ad emissioni zero. Gli Stati membri possono scegliere di esentare edifici specifici dalle norme, come edifici storici, luoghi di culto o edifici di proprietà delle forze armate.
Gli edifici non residenziali
Per gli edifici non residenziali, la direttiva rivista introduce standard minimi di prestazione energetica garantendo che tali edifici non superino la quantità massima specificata di energia primaria o finale che possono utilizzare per m2 ogni anno. Secondo le nuove regole, nel 2030 tutti gli edifici non residenziali saranno al di sopra del 16% degli edifici con le peggiori prestazioni ed entro il 2033 al di sopra del 26% degli edifici con le peggiori prestazioni in termini di prestazione energetica. Ciò porterà a una graduale eliminazione degli edifici non residenziali con le peggiori prestazioni.
Gli edifici residenziali
Gli Stati membri garantiranno, inoltre, che il consumo medio di energia primaria degli edifici residenziali sarà ridotto del 16% nel 2030 e del 20-22% nel 2035. Almeno il 55% della riduzione energetica sarà ottenuta attraverso la ristrutturazione degli edifici più deteriorati, che rappresentano il 43% degli edifici. edifici residenziali performanti. Nei loro sforzi di rinnovamento, gli Stati membri dovranno mettere in atto misure di assistenza tecnica e di sostegno finanziario, con particolare attenzione alle famiglie vulnerabili.
Altri punti della Direttiva Case Green
Eliminazione graduale dell’uso di combustibili fossili negli edifici. Per decarbonizzare il settore edilizio, i piani nazionali di ristrutturazione degli edifici includeranno una tabella di marcia con l’obiettivo di eliminare gradualmente le caldaie a combustibili fossili entro il 2040.
Energia solare e mobilità sostenibile. Le nuove norme garantiranno l’implementazione di idonei impianti di energia solare nei nuovi edifici, negli edifici pubblici e in quelli esistenti non residenziali in fase di ristrutturazione che richiedono un permesso. Forniranno inoltre infrastrutture per la mobilità sostenibile, compresi punti di ricarica per auto elettriche all’interno o accanto agli edifici, precablaggi o condutture per ospitare future infrastrutture e parcheggi per biciclette.
Chi paga la fattura
La Commissione europea stima che entro il 2030 saranno necessari 275 miliardi di euro di investimenti annuali per la ristrutturazione degli edifici. Il tema è stato sollevato dal ministro dell’economia e finanze Giancarlo Giorgetti che, a fine riunione dell’Ecofin, ha dichiarato: “”Abbiamo votato contro la direttiva sulle case green, l’iter si è purtroppo concluso. La posizione italiana è nota. Il tema è ‘chi paga?’, visto che abbiamo in Italia delle esperienze abbastanza chiare in proposito”. Una posizione deludente che non ci vede d’accordo per tante e tante ragioni. Una soprattutto. In Italia vi è un’evasione fiscale calcolata, anche da BankItalia, pari a 100-110 miliardi di euro. Ecco dove, se solo lo si volesse, si potrebbero trovare i soldi per combattere la povertà energetica e per efficientare il patrimonio immobiliare pubblico e per far diminuire il debito pubblico dello Stato.
Ennio Braicovich