L’organizzazione no profit Fiaba che dal 2000 lavora per abbattere le barriere architettoniche denuncia dai social la morte del Bonus barriere architettoniche. La pubblicazione del DL 212 del 28 dicembre 2023 introduce “restrizioni non del tutto comprensibili e condivisibili” e deplora: “l’attuale versione del bonus barriere possiamo definirlo il bonus barriera”.
E i disabili che ne pensano del DL 212? Domanda brusca, forse poco elegante, ma necessaria in questi giorni di grandi discussioni e incontri in vista della conversione in legge del decreto-legge n. 212. Finora abbiamo sentito la voce delle associazioni del serramento che, in genere (ahinoi, c’è anche qualcuno che non dice niente!), denunciano un provvedimento che elimina i serramenti, infissi, porte interne e automazioni correlate, dal quadro delle agevolazioni del bonus barriere architettoniche.
I disabili in Italia
Le organizzazioni dei disabili sono tantissime. I numeri dei meno fortunati si aggirano sui 13 milioni, secondo l’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane, che ha sede presso la sede di Roma dell’Università Cattolica, vedi qui. Le disabilità sono tante e diverse.
Su Facebook troviamo piuttosto interessanti le pagine di Fiaba ETS, organizzazione no profit che dal 2000 lavora per abbattere le barriere architettoniche. Il titolo del post del presidente Stefano Maiandi sul DL 212 è significativo. Anche se non tutto quanto scritto è condivisibile, qui di seguito lo riprendiamo augurandoci che lo leggano pure i parlamentari che devono convertire in legge il provvedimento. EB
Il bonus barriere architettoniche è morto
Lo scopo del Bonus quando è stato pensato e proposto, viaggiava su un principio della costruzione di un modello di Accessibilità, Visitabilità e Usabilità per ogni persona. Indifferentemente dalla sua condizione a beneficio del miglioramento della qualità della Vita.
Con il Decreto del 28 dicembre 2023, sono state minate le fondamenta del Bonus attuando restrizioni non del tutto comprensibili e condivisibili, visto che la corretta applicazione del bonus, era ancorata al D.M. 236/89.
Proviamo a capire il nuovo corso normativo
Il bonus dal 1 gennaio 2024, si applicherà esclusivamente per gli interventi aventi per oggetto scale, rampe, ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici escludendo ogni altro tipo di intervento previsto dal D.M.236/89 ed in esclusiva, per quegli interventi eseguiti sulle parti comuni dei condomini con destinazione abitativa e sulle singole unità immobiliari da persone fisiche che destinano l’immobile ad abitazione principale e che abbiano un reddito ISEE non superiore a 15.000 euro con quoziente familiare, oppure che hanno nel proprio nucleo familiare un disabile accertato ai sensi della legge 104/92.
Saranno quindi esclusi dallo sconto in fattura (non dal bonus) tutti gli interventi eseguiti su edifici non residenziali e tutte le spese sostenute da soggetti diversi dai condomini e dalle persone fisiche in possesso dei requisiti su indicati.
Vorremmo porre delle domande al Legislatore
Con la nuova edizione del bonus barriere architettoniche 75 %, quali persone con disabilità, si è voluto tutelare? Tutte?
Con il principio introdotto, si definisce che l’abbattimento delle barriere, è vincolato all’esclusiva mobilità verticale, quindi, si delineano dei distingui sulla condizione umana e sulle altre disabilità.
L’adeguamento dei servizi igienici, per la “messa a norma” delle porte e degli spazi e per tutti gli interventi che, pur essendo volti a eliminare ostacoli fisici e funzionali negli edifici, non riguardino la mobilità verticale sono stati cancellati come è stata cancellata la possibilità di adeguamento a tutte le strutture non definite condomini residenziali.
Quindi l’attuale versione del bonus barriere possiamo definirlo il bonus barriera.
Noi di Fiaba siamo totalmente d’accordo con l’Esecutivo nell’eliminare delle azioni elusive e non destinare il bonus a chi non ne abbia una reale esigenza, ma questa versione, non garantisce i disabili, gli anziani e le persone con ridotte capacità finanziarie.
Ci auguriamo che in fase di conversione in Parlamento vi siano degli emendamenti migliorativi del testo e quantomeno che diano dei chiarimenti su quanto ad oggi non chiaro.
Stefano Maiandi, presidente nazionale Fiaba ETS
Immagine: dalla pagina Facebook di Fiaba onlus
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