Linee guida delle Associazioni della filiera delle costruzioni – Anaepa Confartigianato Edilizia, Cna Costruzioni, Rete Professioni Tecniche, Assocond Co.Na.F.i.- per una disciplina incentivante in materia di eco-sisma bonus
Le Associazioni della filiera delle costruzioni – Anaepa Confartigianato Edilizia, Cna Costruzioni, Rete Professioni Tecniche, Assocond Co.Na.F.i. – hanno elaborato le linee guida di una proposta comune sull’evoluzione della disciplina incentivante in materia di eco-sisma bonus. La proposta individua alcuni punti ritenuti essenziali per garantire un’efficace politica volta a favorire la riqualificazione degli edifici. L’iniziativa si aggiunge a quelle di partititi politici e di altre associazioni dell’edilizia di cui abbiamo dato conto nelle scorse settimane. E si aggiunge a quella del Governo che ha già fatto sapere con il PNIEC trasmesso alla Commissione gli obiettivi e gli strumenti della propria politica di efficienza energetica in edilizia, leggi qui.
L’ Eco-sisma bonus
Quali le proposte delle associazioni? Anzitutto mantenere le misure ordinarie che hanno contribuito negli ultimi 20 anni alla riqualificazione e all’efficientamento energetico degli edifici, in ragione degli obiettivi di decarbonizzazione, risparmio e messa in sicurezza degli immobili, fissati dall’Unione Europea.
Non meno importante è la programmazione pluriennale degli interventi incentivati con un piano industriale di lungo periodo (20/30 anni) con garanzia della sua sostenibilità finanziaria nell’ambito del bilancio dello Stato.
Il tutto legato al conseguimento di specifici obiettivi di efficientamento/messa in sicurezza (2 classi energetiche; 1 classe sismica, salvo revisione metrica) a prescindere dall’individuazione delle tipologie e tecnologie connesse agli interventi.
Più procedure di controllo
Altro elemento sottolineato dalla filiera è il consolidamento delle procedure di controllo, anche mediante il ricorso alle asseverazioni dei professionisti, che hanno dato prova di essere un elemento importante per contrastare illeciti e truffe.
Copertura integrali dei costi
La misura dell’incentivo dovrebbe inoltre essere definita, piuttosto che attraverso il riferimento al reddito del beneficiario, con un sistema che garantisca sempre la copertura integrale del costo dell’intervento, ripartita tra intervento pubblico diretto (% di copertura delle spese) e ricorso a mutui pluriennali a tasso agevolato per il finanziamento del residuo. Resta fermo, scrivono le associazioni, che dovrebbe essere comunque garantito il finanziamento integrale dell’intervento per gli incapienti e per i soggetti con capacità economica ridotta.
Sconto in fattura e cessione dei crediti
Infine, per le realtà coinvolte, condizione indispensabile per il funzionamento del sistema è l’associazione delle misure incentivanti con lo sconto in fattura e la cessione dei crediti, previo consolidamento del sistema di verifiche e compliance degli interventi rispetto alle spese effettuate e scongiurando il “blocco” della cessione per l’impossibilità del sistema bancario di assorbire, in modo massivo, i crediti, magari coinvolgendo soggetti di emanazione pubblica. A tal proposito è altresì necessario ipotizzare una proroga per consentire la corretta conclusione dei lavori già avviati nonché trovare una rapida soluzione al problema dei crediti incagliati ancora pendente.
Il retroscena della proposta di eco-sisma bonus
La nuova Direttiva Europea sull’efficientamento energetico degli edifici, vedi qui, prevede che tutti gli immobili residenziali dovranno raggiungere almeno la classe energetica «E» entro il primo gennaio del 2030, per salire alla classe «D» nel 2033 e, infine, ad emissioni zero nel 2050.
Appurato che il 76% dei 24 milioni di alloggi in Italia è in classe energetica E, F, G (Database SIAPE di ENEA, 2022), gli incentivi a supporto degli interventi nell’edilizia sono fondamentali per intraprendere, o continuare, il percorso della transizione ecologica ed energetica del Paese. Così scrivono le associazioni. Difficile dar loro torto.
EB