2.a Parte. Focus su Ecobonus 2023 e infissi. Continua la disanima del Rapporto Annuale Detrazioni Fiscali 2024 pubblicato dal Dipartimento Unità per l’Efficienza Energetica dell’ENEA. Un documento assolutamente pregevole ed illuminante sulle tendenze del mercato in materia di efficienza energetica degli immobili, anche in tema di infissi e serramenti. Anche se, purtroppo, non indica, come invece fa il Rapporto per il Superbonus, le quote dei materiali per serramenti. A questa mancanza pone rimedio la redazione fornendo le quote degli infissi nei vari materiali sulla base di altre fonti, sempre di Enea.
Qui la 1.a Parte dell’articolo
Qui puoi scaricare il Rapporto Annuale Detrazioni Fiscali 2024 relativo al 2023
Gli interventi da Ecobonus 2023 conclusi in quell’anno, 627.933 (Tabella 2.4), sono diminuiti del 33,46% rispetto ai 943.746 interventi ultimati nel 2022 (Tabella 2.5). Nel confronto con il 2022, la riduzione interessa anche gli investimenti attivati (-17,09%) e i risparmi energetici conseguiti (-22,28%). il crollo è ben rappresentato dal grafico qui sotto. La tabella seguente, 2.4, riassume sinotticamente i risultati dei diversi interventi eseguiti sotto l’Ecobonus nel 2023.


Gli infissi resistono
In un quadro che vede gli interventi Ecobonus 2023 diminuiti di un terzo rispetto al 2022, gli infissi nel 2023, posti in detrazione con il comma 345b, si sono mostrati molto resilienti scendendo a 184 231 interventi, ovvero -5,2% rispetto ai 194 231 dell’anno precedente. Peggio sono andate le schermature solari, 94 548, -15,5%, rispetto al 2022, ma tutto sommato meglio di tutti gli altri interventi. Vedi le climatizzazioni invernali crollate di circa il 50% da un anno all’altro. I serramenti resistono anche sul fronte investimenti. Nel 2023 hanno richiesto 2.424,65 M€, una briciola in meno dei 2.449,09 M€ dell’anno precedente. È andata peggio alle schermature solari che sono scese in termini di investimenti da 489,94 M€ a 372,07 M€ con una discesa del 24%.
Le quote degli infissi da Ecobonus 2023
A questo punto del documento ci saremmo attesi, come per il Superbonus 2023, vedi Tabella 4.33 a pag.74, un approfondimento sulle quote degli infissi nei diversi materiali. In tanta mole di dati e fatti ci pare necessario. Come fare allora per stimare le quote dei serramenti in alluminio, in PVC e in Legno? Per fortuna, proprio un anno fa, abbiamo posto una domanda su questo tema proprio al Dipartimento Unità per l’Efficienza Energetica dell’ENEA. Ci fu cortesemente risposto dalla direttrice ing. Ilaria Bertini. Ne nacque l’articolo Ecobonus 2023. Il mercato degli infissi, le finestre in PVC al 70% che richiamiamo qui per sommi capi. Secondo le tabelle forniteci, il 72,9% degli interventi è stato effettuato con infissi in PVC. Il 13,3% è stato fatto con infissi in metallo, alluminio soprattutto. Seguono gli infissi in legno con l’8,1% e i serramenti misti con il 5,4%. I misti notoriamente sono in genere serramenti in legno e alluminio e in alluminio legno. Rimane poco comprensibile il fatto che dati disponibili un anno fa non siano stati inseriti nel Rapporto pubblicato una settimana fa.

Investimenti e valori degli infissi Ecobonus 2023
Per i serramenti in PVC sono stati spesi 1.666,4 milioni di euro. Per quelli in metallo sono stati investiti 364.3 milioni, per quelli in legno 223.6 milioni e per i misti 152,8. In termini di quote: 69,2% per gli infissi in PVC; 15,1% per gli infissi in metallo; 9,3%per quelli in legno e 6,3% per i misti.

Secondo i dati fornitici dal DUUE un anno fa, mediamente, nel 2023, i clienti italiani hanno speso 13 511€ per i serramenti agevolati fiscalmente con l’Ecobonus. I livelli di spesa per gli interventi furono diversi a seconda dei materiali. Il top è raggiunto dai serramenti misti (legno rivestito con alluminio, probabilmente) con 15 850€ per commessa. Seguono gli infissi in legno con 15 438€ per intervento e quelli in metallo con 15 066€. I più economici sono risultati i serramenti in PVC con 12 833€ per commessa.

In pole position
In questo quadro, nel 2023, primi per numerosità sono gli interventi di climatizzazione invernale che superano il 51% mentre i serramenti si attestano appena sotto il 30% e le schermature solari poco sopra il 15%. Per quanto riguarda gli infissi, da secondi che erano in termini di investimenti nel 2022, preceduti dalle climatizzazioni invernali, diventano il primo investimento nel 2023. Hanno attivato il 41,37% degli investimenti complessivi da Ecobonus 2023 mentre le schermature solari hanno colto il 6,35%.

Infissi e fasce climatiche
Crediamo sia interessante cogliere nel Rapporto la relazione tra infissi e fasce climatiche che riportiamo nel grafico qui sopra. È interessante notare che la sostituzione dei serramenti nella zona climatica E rappresenta il 59,8% degli interventi Ecobonus 2023. Gli infissi Ecobonus 2023 nelle zone E e D rappresentano l’83,7% del totale. Nella stessa zona E le schermature solari spuntano addirittura il 71% del numero totale. Enea ha osservato un andamento singolare negli investimenti per la sostituzione degli infissi. Le quote minime d’investimento (29,46%) e di risparmio energetico (14,68%) riguardano sempre la zona A, mentre le massime s’individuano nella zona D (rispettivamente 43,38% e 30,73%).

Infissi ed età degli edifici
È interessante riflettere sul rapporto tra Ecobonus 2023 ed epoca di costruzione degli edifici che abbiamo riportato qui sopra. Su scala nazionale, annota Enea, gli investimenti attivati dall’Ecobonus per lavori conclusi nel 2023 sono stati concentrati maggiormente sugli edifici costruiti negli anni Sessanta (21,07%) e Settanta (18,46%). I due gruppi sono prevalenti anche in quattordici Regioni; in tre (Liguria, Piemonte e Toscana) le risorse sono state spese soprattutto in edifici del secondo dopoguerra (1946-1960) e degli anni Sessanta; nelle restanti tre (Basilicata, Calabria e Sardegna), le epoche di costruzione prevalenti sono gli anni Settanta e Ottanta.
Qui di seguito riprendiamo alcune rilevanti immagini tratte dal Rapporto Enea



(continua)
a cura di Ennio Braicovich