Il ministro dell’Istruzione e Merito, Giuseppe Valditara, ha annunciato un piano generale per la riqualificazione e la messa in sicurezza dell’edilizia scolastica del paese. Valore: 2 miliardi €
L’edilizia scolastica in Italia consta di 40 mila edifici, 40211 per la precisione. Salvo rare eccezioni, è un patrimonio immobiliare che non è stato manutenuto bene e non è stato modernizzato a sufficienza nel corso degli anni. Vi sono nobili eccezioni nell’edilizia scolastica di nuova costruzione come il plesso scolastico di Corinaldo, in provincia di Ancona, recentemente inaugurato. Si tratta di un complesso NZEB, ovvero di edifici a bassissimi consumi di energia, coperti in maniera significativa da fonti rinnovabili in situ, come il mirabile tetto fotovoltaico. Tuttavia, si tratta purtroppo sempre di nobili eccezioni.
Finanziamenti per l’edilizia scolastica
Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha presentato il Piano di Edilizia Scolastica PNRR che si ritrova all’interno della Missione 4 – investimento 3.3 che comporta un investimento complessivo di 2 miliardi 3 limini 900 mila euro. Il finanziamento, ripartito fra tutte le regioni secondo quanto rappresentato dalla mappa dell’Italia qui accanto, è destinato a interventi di messa in sicurezza, riqualificazione, adeguamento sismico, misure antincendio e di eliminazione delle barriere architettoniche.
Gli interventi, già autorizzati, riguardano 767 edifici, mense e palestre di edilizia scolastica. Restano ancora da autorizzare progetti per un importo complessivo di 953 milioni che verranno indicati dalle Regioni.
Edifici da rifare
La relazione Snaes fornita dal Ministero, qui sotto in allegato, denuncia con i numeri lo stato delle nostre scuole. Ad esempio, il 59,2% degli edifici non possiede un certificato di agibilità, come traspare dalla prima slide, secondo grafico. Non va meglio per la sismica. Il 42% degli edifici attivi non ha un certificato di collaudo statico. Va ancora peggio per la prevenzione incendi. Il 57% degli edifici non è dotato di certificato prevenzione incendi. Insomma, cifre da emergenza nazionale. Ben vengano i due miliardi di investimenti. Ci si domanda subito però se progetti e realizzazioni saranno all’altezza degli obiettivi che ci si pone e se basteranno i fondi stanziati.