Più efficienza energetica per l’Unione europea. Il Consiglio ha adottato nuove norme per ridurre il consumo finale di energia a livello dell’UE dell’11,7 % nel 2030. Gli Stati membri beneficeranno della flessibilità per raggiungere l’obiettivo. La direttiva è stata formalmente adottata. Ora sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’UE ed entrerà in vigore 20 giorni dopo.
L’Unione europea adotta ufficialmente la nuova direttiva europea quadro sull’efficienza energetica. Essa riguarda tutti i settori e prende il posto della direttiva 2012/27/EU. Il testo verrà pubblicato presto, probabilmente in agosto, nella Gazzetta ufficiale dell’UE ed entrerà in vigore 20 giorni dopo. Qui puoi scaricare il testo in inglese della nuova direttiva.
Più efficienza energetica
In base al provvedimento gli Stati membri dovranno assicurare collettivamente una riduzione del consumo energetico finale di almeno l’11,7% nel 2030, rispetto alle previsioni del consumo energetico per il 2030 formulate nel 2020. Ciò si traduce in un limite massimo al consumo energetico finale dell’UE di 763 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio e di 993 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio per il consumo primario.
Il limite di consumo per il consumo finale sarà vincolante per gli Stati membri collettivamente, mentre l’obiettivo di consumo di energia primaria sarà indicativo. Il consumo finale di energia rappresenta l’energia consumata dagli utenti finali, mentre il consumo di energia primaria include anche quella utilizzata per la produzione e la fornitura di energia.
Focus su trasporti ed edilizia
Nella premesse la nuova direttiva sottolinea che il risparmio di energia potenziale è ampio in ogni settore. Tuttavia l’obiettivo è particolarmente sfidante per il settore dei trasporti che è responsabile del 30% dei consumi finali di energia e per l’edilizia visto che il 75% del patrimonio immobiliare dell’Unione europea ha prestazioni energetiche povere. E a proposito di edilizia occorre notare che presto dovrebbe entrare in vigore la nuova direttiva EPBD, la cosiddetta Case Green. E’ un provvedimento specifico per il settore, già approvato dal Parlamento europeo, e in attesa di discussione a tre con Commissione e Consiglio, vedi news.
Contributi nazionali
Tutti gli Stati membri contribuiranno al raggiungimento dell’obiettivo generale dell’UE. Nei loro piani nazionali integrati per l’energia e il clima (PNIEC), Essi fisseranno contributi nazionali indicativi e traiettorie per il raggiungimento dell’obiettivo. Le bozze aggiornate dei PNIEC dovevano essere presentate nel giugno 2023 e i piani definitivi nel 2024.
La formula per il calcolo dei contributi nazionali verso l’obiettivo (definito nell’allegato I della proposta) sarà indicativa, con la possibilità di scostarsi del 2,5%.
Eventuali rettifiche
La Commissione calcolerà se tutti i contributi si sommano all’obiettivo dell’11,7% e, in caso contrario, apporterà rettifiche ai contributi nazionali inferiori a quelli che sarebbero stati se si fosse utilizzata la formula (il cosiddetto meccanismo di riempimento del divario). La formula si basa, tra l’altro, sull’intensità energetica, sul PIL pro capite, sullo sviluppo delle rinnovabili e sul potenziale di risparmio energetico.
Risparmio energetico
L’obiettivo annuale di risparmio energetico per il consumo finale di energia aumenterà gradualmente dal 2024 al 2030. Gli Stati membri assicureranno nuovi risparmi annuali dell’1,49% del consumo finale di energia in media durante questo periodo, raggiungendo gradualmente l’1,9% il 31 dicembre 2030.
Gli Stati membri possono contare nel calcolo verso l’obiettivo, i risparmi energetici realizzati attraverso misure politiche ai sensi dell’attuale e della direttiva riveduta sul rendimento energetico nell’edilizia; misure derivanti dal sistema di scambio di quote di emissione dell’UE (per gli impianti e per gli edifici ei trasporti); e misure energetiche di emergenza.
Il settore pubblico darà l’esempio
Le nuove regole stabiliscono un obbligo specifico per il settore pubblico di conseguire una riduzione annuale del consumo energetico dell’1,9% che può escludere i trasporti pubblici e le forze armate. Inoltre, gli Stati membri dovranno rinnovare ogni anno almeno il 3% della superficie totale degli edifici di proprietà di enti pubblici.
Prossimi passi per l’efficienza energetica
La direttiva è stata formalmente adottata. Ora sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’UE ed entrerà in vigore 20 giorni dopo.