Una memoria presentata da Enea alla Commissione VIII Ambiente della Camera rivela le riflessioni dell’Agenzia nazionale per l’efficienza energetica in merito agli effetti di macroeconomia e di finanza pubblica derivanti dagli incentivi fiscali. Un documento di rilievo che, oltre a trarre un bilancio di 15 anni di interventi, sviluppa interessanti idee per il futuro.
Il 5 settembre scorso Enea ha depositato presso la Commissione Ambiente della Camera una memoria sugli effetti dei bonus edilizi in materia di efficienza energetica. Il documento è intitolato “Indagine conoscitiva sugli effetti macroeconomici e di finanza pubblica derivanti dagli incentivi fiscali in materia edilizia” e porta le firme del presidente di Enea ing. Gilberto Dialuce e dell’ing. Ilaria Bertini, direttrice del Dipartimento Unità per l’Efficienza Energetica.
Una memoria Enea di rilievo
La memoria consta di sei pagine di facile lettura (più le tabelle dei risultati del Superbonus) che potete trovare qui in allegato a fondo pagina. Sostanzialmente si tratta di una ricapitolazione dei provvedimenti governativi, nonché delle politiche europee retrostanti, in materia di incentivi fiscali per l’efficienza energetica in edilizia e dei principali risultati ottenuti. Per il suo valore riprendiamo il paragrafo conclusivo intitolato Conclusioni dedicato al futuro dei bonus edilizi. (I titolini sono della redazione, i passaggi sottolineati sono di Enea). EB
Enea sui bonus edilizi
In quindici anni di politica per la promozione dell’efficienza energetica negli edifici il bilancio può considerarsi positivo, soprattutto se visto in termini del percorso di alfabetizzazione di utenti e professionisti sul tema dell’efficienza energetica.
Il nostro Paese ha scelto di promuovere ed incentivare gli interventi di riqualificazione energetica del proprio patrimonio residenziale come strategia per superare le barriere economiche, comportamentali ed organizzative che, nella maggior parte dei casi, inibiscono cittadini, imprese ed istituzioni alle diverse scale territoriali ad investire sul retrofit energy based del proprio patrimonio immobiliare.
Un’ondata di ristrutturazioni
Il programma “Un’ondata di ristrutturazioni per l’Europa: inverdire gli edifici, creare posti di lavoro e migliorare la vita”, lanciato dall’Unione europea definisce per il patrimonio edilizio esistente un’ambiziosa riduzione delle emissioni di gas serra del 60% al 2030 e rappresenta l’azione centrale per la decarbonizzazione della nostra economia. Inoltre, il programma considera nell’ambito delle azioni destinate al settore edilizio anche l’aspetto sociale legato al diritto ad un alloggio adeguato e alla lotta contro la povertà energetica.
Per conseguire tali obiettivi sono previste delle azioni specifiche come: l’introduzione di standard di prestazione energetica obbligatori per gli Stati Membri per gli edifici esistenti, la revisione degli Attestati di Prestazione Energetica (APE), l’introduzione di un Passaporto per la riqualificazione degli edifici, la definizione univoca della ristrutturazione profonda.
Regole chiare di lungo periodo
Dato che in futuro occorrerà provvedere alla riqualificazione di buona parte del parco immobiliare nazionale, ENEA ritiene necessario, in primo luogo, un completo riordino delle misure di sostegno allo scopo di fornire un quadro di regole chiaro e stabile nel lungo periodo, semplificare e velocizzare le procedure e adottare un sistema di incentivi basato fondamentalmente su costi specifici controllati e sugli effettivi risparmi ottenibili a seguito degli interventi, anche separando gli incentivi per l’efficientamento energetico da quelli per gli interventi antisismici.
Anche l’industria deve cambiare
In secondo luogo, è essenziale che il settore delle costruzioni avvii cambiamenti sostanziali per quanto riguarda la formazione, i fabbisogni di qualificazione e certificazione, le nuove competenze, le innovazioni e le migliori pratiche allo scopo di ridurre tempi e costi delle riqualificazioni degli edifici con elevati standard di qualità.
La nuova direttiva EPBD (Case green)
Occorre anche rivedere le metodologie di classificazione degli edifici in funzione della loro classe di efficienza, dato che sussistono per esse profonde differenze tra gli Stati membri, in particolare per l’applicazione della nuova Direttiva EPBD, nonché risulta opportuno aggiornare la classificazione climatica delle zone del territorio nazionale, aggiornando le disposizioni in materia di “gradi giorno” di cui al DPR n.412/93.
Per accompagnare questo complesso percorso ENEA mette a disposizione l’esperienza maturata come Agenzia nazionale per l’efficienza energetica e la competenza acquisita nel settore R&S.
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