Le etichette energetiche sono state e sono un potente strumento di orientamento dei consumatori, ad esempio, per gli elettrodomestici. Che succede invece nel caso delle case? Uno studio della Banca d’Italia rivela che le case più efficienti dal punto di vista energetico vengono vendute con un premio del 25% rispetto a quelle meno efficienti. Lo studio si basa sull’analisi di un ampio archivio di annunci di vendita pubblicati sulla piattaforma Immobiliare.it
Negli ultimi quindici anni, prima dell’acquisto di un lavatrice, un forno, una lavastoviglie, tutti noi consumatori ci siamo abituati a dare un’occhiata attenta alle loro etichette energetiche. L’industria del bianco ha da tempo riscontrato che esse sono un potente strumento di orientamento dei consumatori. Ma che cosa succede nel rapporto tra prezzi delle case ed etichette energetiche? Qual è la loro relazione, se ve n’è una? Uno studio che proviene dall’interno della Banca d’Italia affronta l’argomento.
Etichette energetiche e prezzi delle case
“La capitalizzazione delle etichette energetiche nei prezzi delle case” è il titolo dello studio che fa parte della collana Occasional Papers. La collana presenta studi e documenti su temi attinenti ai compiti istituzionali della Banca d’Italia e dell’Eurosistema. Autori del paper sono Michele Loberto, Alessandro Mistretta e Matteo Spuri che si sono basati sull’analisi di un ampio archivio di annunci di vendita pubblicati sulla piattaforma Immobiliare.it. Il loro lavoro stima l’effetto del livello di efficienza energetica (misurato dall’attestato di prestazione energetica) sul valore delle abitazioni in Italia a livello provinciale. Lo potete trovar qui, purtroppo solo in lingua inglese.
Un premio di rilievo
L’analisi dei tre studiosi mostra che, a parità di altre caratteristiche, il prezzo richiesto per la vendita delle case appartenenti alle migliori quattro classi in termini di prestazioni energetiche è in media maggiore di circa il 25 per cento rispetto a quello delle abitazioni classificate nella decima categoria, la peggiore. Il differenziale di prezzo è tuttavia estremamente variabile tra province, plausibilmente a causa delle differenze nelle condizioni climatiche e nel quadro normativo regionale in tema di efficienza energetica degli edifici.
Uno studio di rilievo
Anche alla luce dell’arrivo della Direttiva Case Green, tutti noi siamo interessati al valore delle abitazioni e alle loro etichette energetiche, come mostra anche la recente indagine del Censis. Lo studio ci tocca, quindi, da vicino. Per i tre studiosi il lavoro “è rilevante per due ragioni. Innanzitutto, forniamo stime raffinate dell’impatto delle etichette energetiche sui prezzi delle case in Italia e mostriamo che il premio per l’efficienza energetica è significativamente eterogeneo tra le province a causa delle differenze nelle condizioni climatiche e nei quadri normativi. In secondo luogo, le etichette energetiche svolgono un ruolo chiave e vengono utilizzate come punto di riferimento per diverse politiche, e l’eterogeneità del premio per l’efficienza energetica potrebbe richiedere politiche pubbliche più mirate che promuovano gli investimenti nell’efficienza energetica”. Uno studio, quindi, che potrebbe essere utile alle istituzioni.
Ennio Braicovich
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