Il Gruppo VKR, che controlla le business unit Velux, finestre da tetto, e Dovista, finestre e porte, registra una crescita del 22,2% che lo porta a un fatturato 2022 pari a 4,28 miliardi euro. Quasi 20mila i dipendenti.
Il poco conosciuto Gruppo VKR è molto probabilmente il maggior produttore di serramenti in Europa e tra i maggiori al mondo. E’ un gruppo danese, posseduto dalla famiglia Rasmussen e dalla Fondazione Villum Fonden, che controlla il ben noto produttore di finestre da tetto Velux e il molto meno noto produttore di finestre e porte d’ingresso Dovista. Complessivamente oggi sono 19800 i dipendenti distribuiti su 38 paesi.
Allargamento
Un paio d’anni fa, il 1° settembre 2021, Dovista ha finalizzato l’acquisizione di quattro produttori di serramenti – Dobroplast, Ego-Kiefer, Slovaktual, e Wertbau – e di uno shop online, Webcom, ceduti dalla holding svizzera Arbonia. Con questa operazione Dovista si allargava geograficamente dal Nord Europa al Centro Europa e aggiungeva ai serramenti in legno anche quelli in pvc e in alluminio. Attualmente all’interno dell’area business di Dovista trovano spazio ben 14 brand. I più noti per il lettore italiano sono la tedesca Weru, la polacca Dobroplast e la svizzera Ego-Kiefer.
Come è stato il 2022 per il Gruppo VKR?
La nota che presenta il bilancio del Gruppo VKR è intitolata ”Continua crescita del fatturato in un mercato turbolento”. Il che dà immediatamente il senso dell’anno appena passato. Un bilancio più che soddisfacente se non fosse per il profitto che esce ridotto a meno di un quarto rispetto a quello del 2021 e per i disastrosi risultati del portafoglio finanziario. Il che non sorprende per il 2022. Ma lasciamo parlare i dati.
Ricavi a +22,2%
Nel 2022, il Gruppo VKR ha registrato una solida crescita dei ricavi del 22,2%, di cui l’11,7% è stato organico. Ovvero ottenuto aumentando internamente efficienza, vendite e produzione. Anche se l’attività è stata messa alla prova dalle turbolenze macroeconomiche e geopolitiche globali, l’utile operativo è stato in linea con l’anno precedente. Nel complesso, l’attività ha registrato una performance soddisfacente, registra l’autore della nota attribuibile a Martin Busk Andersen, il CFO, il chief financial officer del Gruppo.
La considerevole crescita dei ricavi è stata guidata dalla crescita organica e dall’effetto sull’intero anno delle acquisizioni a partire dal 2021 cui si accennava poco sopra. Tuttavia, il rendimento del portafoglio finanziario di VKR Holding è diminuito in modo significativo a causa del deterioramento dei mercati finanziari globali.
I dati finanziari del Gruppo VKR
Il gruppo VKR ha generato un fatturato di 4,28 miliardi di euro nel 2022, rispetto ai 3,5 miliardi dell’anno precedente. L’utile operativo (EBITA) è stato di 577 milioni, rispetto ai 550 milioni nel 2021. Il rendimento del portafoglio finanziario è stato negativo: 268 milioni. Di conseguenza, l’utile dell’anno è sceso a 210 milioni.
Velux e Dovista
Le due aree di business, Velux e Dovista, hanno entrambi generato aumenti dei ricavi, in particolare sulla base di una forte prima metà del 2022, mentre la domanda è rallentata nella seconda metà dell’anno. I ricavi di Velux ammontano a 3 miliardi di euro e la crescita è stata puramente organica. I ricavi di Dovista sono stati pari a 1,28 miliardi, con un aumento del 53%, trainato principalmente dall’effetto sull’intero anno delle acquisizioni del 2021 e dalla crescita organica.
Il CEO del Gruppo VKR sintetizza il 2022
“Il 2022 è stato un anno turbolento, innescato dalla tragica guerra in Ucraina e dalla conseguente crisi energetica, oltre all’elevata inflazione, che ha avuto ripercussioni negative sia sui consumatori che sulle aziende. Ciò ha ovviamente smorzato la fiducia dei consumatori e quindi abbiamo assistito a un rallentamento dei progetti sia di nuova costruzione che di ristrutturazione. La nostra capacità di migliorare sia il fatturato che l’utile operativo, anche in tempi turbolenti come questi, tuttavia, dimostra che abbiamo un modello di business resiliente. Pertanto, rimaniamo fiduciosi sulle prospettive di crescita a lungo termine. “, afferma Mads Kann-Rasmussen, CEO di VKR Holding.
Prospettive di sostenibilità per Velux e Dovista
Nel corso dell’anno passato le due aree di business hanno stretto relazioni strategiche sul tema della sostenibilità che avranno ripercussioni sul lungo periodo. Vediamo quali. Nel 2022, Velux ha stretto una partnership per produrre abbastanza elettricità rinnovabile per alimentare l’equivalente di tutte le sue operazioni europee. Velux ha inoltre siglato le prime partnership con fornitori di alluminio, che avranno un impatto significativo sulla riduzione delle emissioni di carbonio nella catena del valore. Qui l’accenno è riferibile a produttori di alluminio a basso o nullo contenuto di CO2, come la multinazionale norvegese Hydro, vedi qui, che probabilmente non sarà sola visto che VKR accenna a più fornitori e non a un fornitore. Nel frattempo, Dovista ha firmato l’iniziativa Science Based Targets (SBTi) per ridurre le emissioni di carbonio secondo gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. Complessivamente, il Gruppo VKR ha ottenuto una riduzione combinata di oltre il 40% delle emissioni di carbonio (CO2e Scope 1 e 2) nel 2022.
Le prospettive non allegre per il 2023
Così il CEO Mads Kann-Rasmussen vede l’immediato futuro: “Rimaniamo fedeli alle nostre strategie di sostenibilità, anche in circostanze difficili. La nostra solida base aziendale ci consente di continuare a investire nell’innovazione sostenibile e nella decarbonizzazione della nostra attività. È difficile prevedere il futuro, in particolare in questi tempi turbolenti e, di conseguenza, le nostre aspettative per il 2023 sono alquanto incerte. La recessione nel settore edile sta già colpendo molti dei nostri mercati importanti e rallentando la domanda di prodotti. Nel 2023 non prevediamo una crescita del fatturato”.
Il futuro sarà ristrutturazione ed efficienza energetica
“Allo stesso tempo, il parco immobiliare ha molto bisogno di rinnovamento, anche in Europa. In effetti, la crisi energetica aggrava questa urgenza. Non c’è dubbio che la ristrutturazione è la chiave per ottenere condizioni di vita migliori e più sane, nonché l’efficienza energetica tanto necessaria. Prevediamo che ciò guiderà la crescita futura, poiché sia i consumatori che le autorità locali si rendono sempre più conto dei potenziali benefici.“
Ennio Braicovich