Applicabile su edifici esistenti e di nuova costruzione, HydroSKIN viene descritto dal team di progetto dell’Ilek di Stoccarda come un rivoluzionario sistema di facciata idroattiva che ha per funzione la ritenzione dell’acqua piovana urbana e il raffrescamento evaporativo degli edifici.
La giuria della Conferenza internazionale CTBUH 2022 Tall Excellence ha dichiarato vincitore assoluto nella categoria per l’innovazione il sistema di facciata HydroSKIN. Si tratta di una facciata leggera finalizzata alla ritenzione delle precipitazioni e al raffrescamento evaporativo degli edifici. HydroSKIN è stata progettata da un team dell’ Ilek, Istituto per le strutture leggere e il design concettuale dell’Università di Stoccarda composto da Christina Eisenbarth, Walter Haase, Lucio Blandini e Werner Sobek. Team leader è l’ing. Walter Haase. L’Ilek è diretto dal 2020 dal prof. Lucio Blandini che ha preso il posto del prof. Werner Sobek. Entrambi sono stati speaker di eccellenza nei nostri convegni negli anni 2000.
Chi è il CTBUH
Il Council on Tall Buildings and Urban Habitat (CTBUH) è un’organizzazione no profit di interesse a livello mondiale per tutti coloro che sono interessati al futuro delle città. Tra le sue missioni vi è lo studio di come l’aumento della densità urbana e la crescita verticale possano generare città più sostenibili e sane, soprattutto di fronte all’urbanizzazione di massa e ai crescenti effetti del cambiamento climatico in tutto il mondo. Il CTBUH organizza in giro per il mondo diverse conferenze sui tall buildings, gli edifici a torre, come quella di Chicago che ha rilasciato il prestigioso riconoscimento all’Ilek.
Come funziona la facciata idroattiva Hydroskin
Il nuovo sistema di facciata è costituito da una rete di telai che montano tessuti geotessili e che vanno applicati sulle pareti esterne degli edifici. Due le idee di partenza. La prima è che le facciate vetrate dei grattacieli “possono diventare così calde che ci puoi friggere delle uova”, immagine estrema ma efficace per denunciare una causa importante del surriscaldamento estivo delle città. La seconda constatazione è che eventi alluvionali come le piogge torrenziali producono miliardi di danni ogni anno. La facciata idroattiva dell’Ilek raffresca non solo le pareti esterne e l’interno dell’edificio, ma anche lo spazio urbano.
Dentro i pannelli di HydroSKIN
Gli elementi tessili per facciate assorbono l’acqua quando piove e la rilasciano nuovamente nelle giornate calde per il raffrescamento evaporativo. L’elemento centrale di HydroSKIN è un cosiddetto tessuto distanziatore, due strati tessili tenuti separati da fili e quindi ben ventilati. L’elevata circolazione dell’aria favorisce l’evaporazione dell’acqua e aumenta l’effetto di raffrescamento della facciata. Il tessuto contenuto all’interno dei pannelli è circondato all’esterno da una copertura tessile permeabile all’acqua, che consente a quasi tutte le gocce di pioggia di penetrare. Allo stesso tempo protegge il tessuto da elementi contaminanti presenti nella pioggia e nell’aria. Una pellicola all’interno del pannello drena l’acqua verso il profilo inferiore della facciata. Da lì, viene immagazzinato in un serbatoio o utilizzato direttamente nell’edificio, e può ridurre il consumo di acqua. Nelle giornate calde, l’acqua viene reimmessa nell’elemento della facciata, dove evapora e garantisce così il naturale effetto di raffrescamento.
Primi test in scala reale
La facciata idroattiva HydroSKIN è attualmente in fase di test sul primo grattacielo adattivo al mondo, foto sopra, alto 36,5 metri e situato nel campus Vaihingen dell’Università di Stoccarda. Secondo i progettisti l’implementazione di materiali tessili nella pelle dell’edificio apre un nuovo spettro rivoluzionario di funzionalità nella facciata. Oltre a una significativa riduzione del peso dell’intero grattacielo, l’uso di tessuti come superficie di ritenzione nella facciata consente l’assorbimento, l’uso mirato e il rilascio ritardato dell’acqua piovana per ridurre i rischi di allagamento e calore.
Ennio Braicovich