Secondo i risultati dell’indagine di Cosmoserr e Mikaline Research, più della metà dei rivenditori non ha attualmente intenzione di proporre o accettare il bonus 75%. Il Nord-Ovest ospita la percentuale più alta dei “non disponibili” pari al 61,5%; di contro l’area del Nord-Est misura la percentuale dei “non disponibili” più bassa del territorio nazionale pari al 49,5%.
Parte seconda. Qui la prima parte.
Ecco i risultati di sintesi di maggior rilievo dell’indagine effettuata tra quasi 600 rivenditori ideata da Cosmoserr in collaborazione con Mikaline Research. La ricerca di mercato nasce dalla risposta ad interpello dell’Agenzia delle entrate che dà il via libera al bonus 75% per interventi di soli infissi per il superamento delle barriere architettoniche.
Le domande
Ai rivenditori è stato chiesto se hanno o meno l’intenzione di far usufruire i propri clienti del bonus 75% per gli infissi. Verso coloro che rispondono di avere tale intenzione è stato effettuato un ulteriore approfondimento sulle modalità di fruizione del bonus. Ossia se con sconto in fattura e successiva cessione del credito a terzi ovvero se con sconto in fattura e utilizzo dei crediti in azienda per i pagamenti degli F24, vista la possibilità insita nel bonus 75% di detrarre i crediti in 5 anni ,
I risultati dell’indagine
1-attualmente il 58% degli intervistati non ha intenzione di proporre o accettare richieste di bonus 75%;
Dall’altra parte abbiamo tutti gli imprenditori che sono in attesa di chiarimenti da parte delle Istituzioni (Agenzia delle Entrate in testa) e potrebbero essere interessati al bonus 75% con sconto in fattura.
2-più di un terzo degli intervistati, esattamente il 36,1 %, è intenzionato ad utilizzare il bonus ma previo chiarimento e via libera all’utilizzo da parte di AdE con sconto in fattura e cessione del credito .
3- solo il 3,3% ci dichiara che sarebbe comunque disposto a utilizzare il bonus 75% anche senza possibilità di cedere il credito a terzi ovvero utilizzandolo in azienda nei 5 anni successivi, ma sempre dopo un via libera ufficiale dall’AdE;
4-infine, solo il 2,6% dei rivenditori ha dichiarato al telefono di essere pronto ad utilizzare il bonus 75% sostenuto principalmente dalle case produttrici di appartenenza, probabilmente disponibili ad assorbire il credito o ad aver già preso accordi con gli istituiti di credito per concedere un plafond ai rivenditori in rete.
La distribuzione geografica
Per quanto riguarda la distribuzione geografica di chi al momento non ha alcuna intenzione di utilizzare il bonus 75%, si evidenzia nel Nord-Ovest la percentuale più alta dei “non disponibili” pari al 61,5%; di contro l’area del Nord-Est misura la percentuale dei “non disponibili” più bassa del territorio nazionale pari al 49,5%. Le altre aree non si discostano di molto dal valore medio dell’Italia (Tab. 4). Per il cluster delle rivendite che si dichiarano al telefono “già pronte a proporre il bonus 75%, spiccano l’area del Nord-Est con una percentuale pari al 3,6% e l’area delle Isole con il 3,2% (Tab. 7). Fanalino di coda il Nord-Ovest con un dato pari al 1,9%. Il resto delle aree è allineato al dato Italia.
Gli attendisti
L’ultimo cluster di interesse e rappresentato da quei rivenditori che attualmente sono in attesa in “finestra” pari al 36,1% del totale, pronti a valutare l’applicazione del bonus, ma con la preventiva rassicurazione a procedere da parte dell’AdE e comunque con la possibilità di cedere il credito nella medesima logica seguita ante febbraio 2023; la percentuale più alta degli “attendisti” riguarda l’area del Nord-Est pari al 41,1%, mentre quella più bassa riguarda l’area del Sud pari al 32,5% (Tab. 6).
Resta il fatto che nel caso in cui si presentasse nella rivendita un cliente con esigenze specifiche ed oggettive di superamento delle barriere architettoniche, con un progetto già elaborato, con un titolo abilitativo già in esercizio e con un tecnico asseveratore già operativo per quel cliente, più del 65% dei rivenditori sarebbe disposta a valutare l’applicazione del bonus 75%, purché non ci sia lo sconto in fattura e la cessione del credito.
I risultati dell’indagine in conclusione
Tira le somme dell’indagine Giovanni Ricci di Mikaline: “In conclusione, dall’indagine emerge un quadro chiaro e definito, ma suscettibile di repentini cambiamenti di pensiero dei rivenditori condizionati dal quadro legislativo ed interpretativo da parte dell’Istituzioni. Attualmente gli imprenditori intervistati hanno chiaro il fatto che questo bonus sia completamente diverso per finalità da quelli bloccati a febbraio dall’intervento del Governo e vogliono giustamente vederci chiaro prima di muoversi per non creare e crearsi problemi”.
Dal canto suo Ennio Braicovich di Cosmoserr rileva: “Dai dati dell’indagine emerge chiaramente un settore delle rivendite di porte e finestre spaccato in due di fronte all’applicazione del bonus 75%. Emerge anche l’assoluta necessità di chiarimenti definitivi che non possono che venire dalle Istituzioni. In ogni caso resta il fatto che nell’edilizia nuova e nelle ristrutturazioni in Italia si è data finora poca attenzione alle esigenze dei disabili che non sono pochi. Secondo Istat, dati 2021, infatti le persone con disabilità nel nostro paese sono oltre 12 milioni. Anche il settore dei serramenti deve recitare il proprio mea culpa.”