Stefano Betti, vicepresidente di Ance, mette sul tavolo le proposte dell’associazione degli imprenditori edili sul futuro del Superbonus e del Sismabonus. Le anticipa Il Sole24Ore del 21 luglio. In grande sintesi: salto di quattro classi energetiche, due sole aliquote – 70% e 100% – e finanziamenti garantiti dallo Stato, i cosiddetti mutui verdi, per la parte non agevolata. I costi previsti per lo Stato? 20 miliardi all’anno.
In vista dell’imminente legge di Bilancio 2024 comincia a intensificarsi il numero delle proposte per il futuro dei bonus edilizi e in particolare per il futuro di Superbonus e Sismabonus. Dopo le proposte della Lega di Salvini, leggi qui, e di Finco, vedi qui, ora si fa viva Ance, l’associazione degli imprenditori edili, con una articolata e decisamente interessante proposta. Ne ha riferito Stefano Betti, vicepresidente di Ance con delega a Edilizia e Territori, su Il Sole24Ore del 21 luglio lanciando una serie di idee che riassumiamo qui di seguito e che faranno molto discutere.
Il futuro del Superbonus secondo Ance
Anzitutto sarebbe da mantenere l’attuale sistema di controlli, massimali, asseverazioni e qualificazione per il superbonus. Benché complesso, tutto sommato il sistema di verifiche ha dato buona prova di efficacia garantendo un basso livello di frodi.
Orizzonte di lungo termine
Un secondo punto è essenziale: creare per i lavori da Superbonus un orizzonte temporale di lungo termine, di 10/15 anni. In tale modo si eviterebbe la compressione di tempi che ha avuto il, chiamiamolo così, primo Superbonus che ha generato parecchie disfunzioni, tra cui un poderoso rincaro dei prezzi dei materiali e delle opere. Un tale orizzonte temporale permetterebbe la sincronizzazione degli interventi con le scadenze e le richieste della futura Direttiva EPBD, la cosiddetta Case Green. Questa attualmente richiede la riqualificazione prioritaria del 15% del patrimonio abitativo nazionale. Per l’Italia significa 1,8 milioni di edifici!
Salti di classe e aliquote
Nel futuro del Superbonus Ance vede una riqualificazione energetica di almeno 4 classi per gli edifici attualmente collocati nelle classi E, F e G. Per la messa in sicurezza sismica sarà sufficiente un solo salto di classe. L’aliquota generale sarebbe quella del 70%, già oggi prevista per i lavori nel 2024. Solo per gli incapienti Ance propone una detrazione del 100% in linea con quanto già prevede la Direttiva EPBD.
Sconto e cessione
Secondo l’associazione degli imprenditori edili cessione del credito e sconto in fattura vanno confermati per i lavori di riqualificazione energetica e sismica su interi edifici. E’ una condizione ritenuta essenziale per i lavori nei condomini. Per la quota parte degli investimenti non coperta da cessione/sconto Ance propone di istituire un Fondo di garanzia per l’erogazione di mutui “verdi” alle famiglie.
Ennio Braicovich